The Voice, la trashcronaca della settima puntata

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Ebbene sì, ci siamo quasi: tra una settimana The Voice spiccherà il volo: cominceranno i live e la gara; si dirà basta (speriamo) all’imperante buonismo e soprattutto i giudici potranno finalmente cambiarsi i vestiti per la seconda volta. Per adesso “godiamoci” le ultime battle di questa fase che ha il grande merito di riuscire ad annoiare ancora prima di cominciare.

La prima sfida è tutta un programma: Gabriella contro Francesco: lei sembra Marina Rei e ha un appeal tale da potersi candidare come prossima vocalist dei Matia Bazar (senza dimenticare che gira con un cerchietto piumato orripilante), lui di cognome fa Monti. Cocciante con loro dà il meglio di sé: un pathos tale nel descrivere come deve esibirsi un vero artista che uno pensa che da un momento all’altro dica: «Perché Margherita è buoooona, perché Margherita è belllaaa». «A me sul palco viene il mal di cuore, mi manca il respiro, le ginocchia tremano»: ecco Richard quello non è il palco, magari vatti a fare un controllino che te stà a pigliare un colpo. La spunta il buon Monti, destinato alle prossime elezioni, ad avere lo stesso successo del suo omonimo.

Altra sfida epica è quella tra Giulia e Paola sulle note di Luce che tra questa e l’esibizione di Gualazzi a Sanremo, dopo soli tre mesi si aggiudica a mani basse il titolo di canzone più violentata del 2013. Momenti trash: il bolerino di jeans da cubista del sabato sera di provincia indossato da Paola e Pelù che insegna dizione alle ragazze: attendo fremente il momento in cui spiegherà alle ragazze che “può” si dice “puòààà”.

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Raffaella nostra in più è convinta che Elisa abbia cominciato la sua carriera vincendo il Sanremo presentato da lei con Luce: grazie a Dio non è così, ma magari questo programma le farà guadagnare un altro titolo: la voglia di smettere definitivamente di cantare in italiano. Raffa è la “capobanda” della seguente sfida: quella tra Vito Ardito e Emanuele Lucas: no no, non è il set di un pornazzo, anche se dai nomi potrebbe sembrare. Si sfidano sulle note di Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi e Raffa dice di scegliere il futuro e quindi premiare Emanuele. Ora Vito non sarà di primo pelo, ma per arrivare all’età della Carrà gli mancano comunque ancora 20 anni di futuro, quindi la spiegazione fa ben più di una grinza.

Tra l’altro il buonismo è sempre più imperante: sono tutti artisti a 360 gradi (anche se molti lo sono più a 90 in my opinion), il product placement delle caramelle Golia è quasi osceno nelle sua spudoratezza e le concorrenti fingono di emozionarsi persino durante l’apparizione di Kekko dei Modà: questo non è il mondo reale e io vorrei essere il parente di un qualsiasi concorrente e improvvisare una scenata durante l’eliminazione del mio pupillo, così per dare un po’ di verve a questo programma che ricordiamo è l’unico in cui la pubblicità non dura mai abbastanza.

Si prosegue con due sfide al femminile: Silvia vs. Gabriella vinta dalla prima perché la seconda è indubbiamente troppo etero per questo programma (ricordiamoci che “lei è molto grintosa” is the new “è lesbica”) e quella tra Bellenis e Elaida: la milf latina contro la vincitrice in Albania di Star Academy (a proposito il vincitore italiano ora non ricordo più in quale Bancoposta lavori). Stravince la seconda e io temo che dal nervoso alla prima scoppi uno zigomo: fortunatamente non è così.

Poi arriva il momento del nostro sogno: il quarto di manzo che aspettavamo da tre puntate, er caldaia di The Voice, Timothy già ribattezzato ManzoTim, che è in sfida con il nerdone Fabio. Ora, indovina indovinello: tra un calvo con gli occhiali che sembra il fratello un po’ sfigato di Giuliano Sangiorgi, che canta come me quando faccio i gargarismi e un bono coi riccioli biondi e un microfono anche nelle mutande, secondo voi chi verrà scelto? ManzoTim is our man, sappiatelo!

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Siamo a quasi tre ore di programma, la spossatezza ci opprime e quasi quasi sogniamo che pur di dare fine a questo scempio la nostra Raffa nazionale torni a camminare in una Valleverde. Fortunatamente le ultime due battle ci ringalluzziscono: la prima tra Michel e Chiara sulle note di Without you ha il grande pregio di farci rievocare la vera versione originale del brano: quella “Ken Leeeee tulibulibulaiuciuuu” che venne cantata a Bulgarian Idol e che rimane ancora il provino insuperato della storia della tv. In più Pelù, il grande e indiscusso protagonista di tutte le battute da “servizio pubico” mai sentite, definisce l’esibizione «il gran cannone pavarottiano». Per questo merita di vincere lui sempre e comunque.

A chiudere col botto la nostra grande fans Antonia, la Luisa Corna del clero, colei che voleva dare la vita a Gesù ed invece si è trovata fregata da Noemi, che le ha preferito Silvia, che è una via di mezzo tra Nelly Furtado dopo aver ingerito dell’elio e Cristina D’Avena sotto acido. La nostra Antonia l’ha comunque presa bene: dicono di averla avvistata post-puntata a bucare le gomme di tutti i camion delle sue ex compagne di squadra di Noemi.

È il momento dell’addio. Ci vediamo giovedì prossimo, finalmente con la diretta!

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