The Voice, la trashcronaca della puntata

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Bisogna dire che il mese di maggio è cominciato che è un piacere. L’elezione della Biancofiore a sottosegretario delle Pari Opportunità è o non è una scusa degna per farci del male? E quindi facciamolo: «corriamo per le strade e mettiamoci a ballare che la Biancofiore ama, che la Biancofiore è bella», come cantava il buon Richard. O meglio ancora: stiamo in casa a guardare The Voice: illuminata dalla meravigliosa conduzione di Troiano. Colui che ha la stessa tensione emotiva di quando Frizzi apriva la busta col vaso cinese; colui che ci piace sempre molto con la sua parlantina, il suo sorriso, la sua voce nasale: in un momento particolare, durante la pubblicità.

La puntata si apre con l’ingresso dei giudici superstar, ognuno sopra le note di un suo brano. La Raffa entra su una standing ovation con A far l’amore comincia tu… è stato talmente straniante o forse talmente familiare che per un momento mi sono chiesto quando sarebbero entrate le travestite a fare il playback. Però bisogna dire che la ragazzaccia è ancora in forma: per dire, se io, che notoriamente ho un centesimo dei suoi anni, stasera facessi quei movimenti col collo, mi partirebbe la testa come una Maria Antonietta qualsiasi.

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Finalmente comincia la gara: il team Cocciante ha dei risultati talmente scontati che quasi quasi cambio canale. Che cosa? Su Italia 1 danno Abbronzatissimi? E noi stiamo qua a pettinare le bambole! Voi che siete ancora in tempo, cambiate vi supplico! Io intanto documento lo scontato successo del mio amato Mattia, da sempre il mio preferito, e dei suoi adorabili baffetti da 16 enne (che, per dire, ho molte mie amiche, donne biologiche, che ne hanno più di lui) e di Elhaida che cantando All by myself ci ha fatto ricordare quanto siamo tutte un po’ Bridget Jones. Peccato per Federica che ora potrà fare tranquillamente il provino per diventare la nuova vocalist dei Matia Bazar o un reality per diventare la sosia ufficiale di Maria Nazionale.

Arriva il team Noemi: e qui sono a chiedervi un pensiero, una riflessione: cosa hanno fatto questi poveri stylist? Cosa abbiamo fatto noi per meritarci questo? Non so, cari, ma anche io ho un vestito simile ma lo uso per andarci in spiaggia da Achille alle colonie a Riccione, mica su Rai2! E peccato che la quota lesbo non abbia fatto cappotto: solo Diana ce l’ha fatta. E Nausica, amore mio, un consiglio: cantando Spaccacuore in quella maniera non hai spaccato il cuore ma qualcos’altro. È chiaro cosa?

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È il momento del grande ospite: Cocciante si mette al piano e io subito mi immagino che esca Frizzi (che pare sia la mia nemesi di stasera) vestito come Woody di Toy Story per cantare Hai un amico in me. Invece esce Lady Oscar a.k.a. Gianna Nannini pronta per un duetto sulle note di Bella senz’anima. E fin qui tutto bene. Peccato che poi riprovino l’esperimento con Sei nell’anima: e qui Richard dimentica le parole e diventa un orribile guazzabuglio tanto che la Gianna chiosa con un «Peccato che non siamo in registrata sennò sarebbe da rifare». Il tutto si chiude tra l’imbarazzo con il pezzo nuovo di Gianna, cantato in playback, tra l’altro. Ora qualcuno mi dovrà spiegare perché la Nannini, come Zero, ha passato la prima parte della carriera a scrivere pezzi epici, rovinosi, trasgressivi, segnali di un epoca. E adesso cantano queste robe perfette per un matrimonio. In Chiesa, sia chiaro. Io non me ne capacito. È proprio vero che da giovani, si è incendiari e da vecchi, pompieri.

Meno male che arriva il Team Carrà: con un super medley di Ballo Ballo e Rumore. Che carica, che energia. Io mi chiedo: ma come fanno all’estero a fare i Pride senza queste pietre miliari? Senza Tanti Auguri, Que Dolor? Non saremo riusciti a farla eleggere presidente della Repubblica, ma adesso è giunto il momento di lanciare una nuova petizione: vogliamo che Raffa diventi patrimonio dell’Unesco. Per il resto la sua squadra è veramente una chiavica: Veronica ha cantato malissimo, ma vista la storia strappalacrime e soprattutto la zazzera bionda portafortuna, passa. Non ce la fa, ahinoi, Pamela: un vero animale da palcoscenico. Ma non diciamo quale animale, che è meglio!

E mentre Cocciante si è addormentato si chiude la serata con il Team Pelù: un team così rock che comincia con Alessandra che canta L’Immensità. A vincere il televoto è la giunonica Cristina: sosia di Marisa Laurito con una gran voce anche se l’attenzione del pubblico non è esattamente sulle sue cordi vocali ma 20 cm più sotto. E se fino ad ora la puntata era andata meno peggio del previsto, si chiude con Francesco, che profana Smells like teen spirits dei Nirvana. Da pena capitale. Senza dimenticare la rivelazione finale: Cocciante adora i Nirvana. Era chiaro, no? Che tenerezza. Ovviamente Francesco passa, e con lui la parola rock muore definitivamente stasera, amen.

A presto ragazzi, spero solo che dopo tutto ciò non venga questa immagine a popolare i miei incubi: Cocciante che grida “E adesso spogliatiiii” alla Nannini.

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