Masterchef, trashcronaca della puntata inno alla frittura

Masterchef, trashcronaca della puntata inno alla frittura - masterchef mazzara - Gay.it Blog

Buongiorno miei cari fans della trashcronaca, eccoci di nuovo a parlare di Masterchef che piano piano sta entrando nel vivo: tutti ne parlano, tutti lo sponsorizzano, tanto che la De Filippi vorrebbe introdurre la prova di cucina nel serale di Amici, mentre a Forum, per rubare ascoltatori alla Clerici, hanno chiesto ai giudici di friggere mentre ascoltano i contendenti che raccontano le loro malefatte.
E a proposito di fritto, è questo il tema del primo invention test della puntata. Il mio fidanzato questa prova la vincerebbe bendato e su una gamba sola, ma non dimentichiamoci i bei tempi della Luisona della seconda edizione che friggeva anche la suola delle scarpe.

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Gli ingredienti sono molteplici tra cui le quaglie. La nostra mitica Silvana sostiene di non averle mai viste e usa una delle sue tecniche culinarie di maggior successo: il pianto al momento opportuno. Che, voglio dire, secondo me pure nella Terra di Mezzo le trovi le quaglie. Invece per lei no: sono una novità. “Non ci sono quaglie a Bitonto” è un perfetto titolo per un film da Oscar immediato.
Tutti sono impegnati a costruire una prelibatezza al grido di “è una bomba il mio piatto”, classica frase che segnerà un destino funesto per il malcapitato di turno. Vince Federica, anche se per noi il vincitore rimane Stefano che, dopo aver disquisito di centimetri con Cracco (si parlava di altezza, ahimè), propone il suo piatto “Quaglia da amare”: il titolo perfetto per la soap opera degna erede del segreto, la cui protagonista in versione ovina troveremmo ogni pomeriggio dalla D’Urso.

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È il momento della prova ad eliminazione vera e propria. I piatti tra cui scegliere sono: cotechino e lenticchie; ossobuco alla milanese con risotto giallo; scaloppine alla romana. Che sono i piatti preferiti di Matt Preston, ospite della serata, nonché giudice di Masterchef Australia.
Che diciamocelo: secondo me il buon Matt sembra più adatto a una puntata di “the sartorialist”, visto che pare uno stregatto che se magnerebbe pure il pollo con la Nutella. Però io amo questo fatto che parli come la Guzzanti quando imita Tremonti.
Federica punta sull’ossobuco, ma c’è una difficoltà ulteriore: il piatto va rivisitato non fatto nella sua versione classica. A farla da padrona è Silvana con le sue caldane, che questa sera decide di andare di doppi sensi a go-go, tanto da far imbarazzare persino il buon Cracco e da far decidere ai vertici di Sky di mandare la replica in diretta anche su YouPorn. Meno male che a tenere la schiena dritta e non farsi intimorire ci pensa Barbieri. Per fare pendant con il completo viola di Preston, ha deciso di puntare su delle babbucce wannabe Briatore che Joan Rivers ha dovuto mandare una saetta dal paradiso.

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Alcuni risultati sono buoni, altri meno. Chiara, che io immagino sempre con dei porcini nascosti nelle mutande, piace ma non stupisce; c’è chi presenta il piatto “faccio un salto a Milano” (che manco Guido Nicheli in Vacanze di Natale ’95) e chi “il milanese scomposto” (che mi chiedo se sia parente del milanese imbruttito) e in due portano un povero ossobuco che, a detta di Bastianich, sembra “la ciabatta di Gandhi” (cioè la nuova Birkenstock).
Preston se la gode e si succhia tutto il bello dell’ossobuco fino alla fine chiosando con “io sono noto per sapere succhiare una pallina da ping pong attraverso un tubo”: ecco per me ha già vinto tutto. Così come Simone, che amiamo sempre di più. Anzi ho deciso che a fine puntata spaccherò la tv per avere una scusa per chiamarlo a casa come elettricista e magari farmi cucinare pure un aglio, olio e peperoncino.
A parte i gusti personali la prova viene vinta da Filippo con a seguire il primo dramma della serata: Fabiano ci deve lasciare. E se ne va abbracciando Cracco e piangendo: ed è subito Pomeriggio 5. Uno dei momenti più commoventi della storia della tv dopo “chi Ciro” di Sandra Milo.

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Sta per partire la seconda manche: quella all’aperto (in esterna non si può più dire perché è un marchio registrato dalla De Filippi) e nel frattempo Borghese, durante la pubblicità, ci insegna che pure se nella vita vi va bene finirete sempre e comunque a promuovere lavatrici o bifidus attivi.
Siamo a Mazzara del Vallo e, come potrete immaginare, ci si occupa di pesce. Le due squadre dovranno andare a pescare e poi cucinare per i lavoratori del posto. E se i contadini settimana scorsa avevano i cappelli di paglia e fazzoletti al collo, tremo all’idea di come conceranno i pescatori. Nel frattempo i giudici per sentirsi a loro agio hanno deciso di vestirsi come dei magnaccia.

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Le squadre si mettono al lavoro: Filippo comanda la squadra “dei bravi” (a suo dire), Arianna l’altra. Partono i pescherecci e io li vedo male. Temo un sequestro di motovedetta tunisina capitanato da Rachida. Un cane si aggira a controllare i lavori: nessuno si spaventa perché finalmente qualcuno cucinerà meglio del Conte.
Arianna tiene il controllo della situazione in maniera impeccabile e con una tecnica infallibile: gridando a tutti la di ogni e ricordando un’altra grande Arianna della storia della tv, la David all’Isola dei Famosi. Simone ama talmente questo atteggiamento che minaccia di buttarla in acqua o metterla al forno.

 

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La squadra di Filippo invece commette un errore fondamentale: lasciare le lische. E come dice il detto? Chi di lisca ferisce, di lisca perisce. La sua squadra perde e va al pressure test per decretare la seconda eliminazione.
Che ha un risultato sorprendente: e no, non è l’eliminazione di Amelia dovuta al fatto che porta le Hogan. Ma è la dipartita di Viola, rea di aver presentato un astice scotto.
Ciao Viola torna a fare i cappuccini con la voce rotta come solo tu sai fare e noi abbandoniamoci sconsolati: con Filippo dentro e Viola fuori il mondo è un posto più orribile di come l’avevamo lasciato due ore fa.

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