Masterchef 4, puntata nella dark room. Il catechista si salverà?

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Bentornati amici della trashcronaca e della buona cucina. Siamo alle battute conclusive di Masterchef 4 che tra due settimane ci regalerà il suo quarto vincitore. Ovviamente non prima di avere fatto gli ultimi marchettoni Masterchef-style. Il primo è all’Expo che aprirà tra poco i battenti, dopo averci regalato già tante belle perle come il convegno antigay di Maroni. Qui di antigay non c’è proprio nulla, anzi! La sala è addobbata con un bel mappamondo gigante che carnevale di Rio levati. Il tutto perché a Masterchef è ora di mettere alla prova la cucina “locale” delle varie zone. E ad ognuno dei 5 concorrenti rimasti toccherà un continente diverso. Nello specifico Paolo si dedicherà l’Africa, Arianna all’America, Nicolò all’Europa, Amelia all’Oceania e Stefano all’Asia. Tre minuti per fare la spesa e 10 ingredienti da scegliere e cucinare. Che la prova abbia inizio! Ovviamente ad andare nel pallone è subito la predestinata della serata: la buona Arianna che decide che il piatto americano per eccellenza è l’aragosta. Ovviamente non arriva nemmeno tra i tre prescelti. I migliori sono infatti l’africano, l’asiatico e l’ europeo che sembra ‘na barzelletta di Martufello. Il piatto migliore è però quello di Stefano: “il viaggio nella terra del maraja”. Che dedica la vittoria alla sua fidanzata Mariella con la quale vorrebbe aprire un ristorante. Vista la simpatia e l’originalità che da sempre lo contraddistingue immagino che come nome sceglierebbe “Da Stefano a Mariella” con il menù fisso tutto a 10 euro.

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Comunque Stefano vince il vantaggio per l’Invention test che prevede di cucinare una “prelibatezza” quantomeno surreale: il “caviale di lumaca”. Che io, con una roba del genere, avrei già preparato l’olio per friggere i bastoncini Findus, ve lo dico. Perché il caviale di lumaca solo se sei disperso in una tappa di Pechino Express da 3 mesi senza mangiare e bere. D’altronde chi non sa fare lo spaghetto aglio, olio, peperoncino e ‘na bella spolverata de caviale di lumaca?
Chi la prende peggio è Arianna, ancora nera per non essere finita tra i migliori nella prova precedente. E crea uno zibaldone con zabaione, acciughe, carne, caviale di lumache. Praticamente c’ha buttato dentro di tutto e quel piatto è già stato dichiarato dal ministero dell’interno una pena alternativa alla detenzione. Mancano solo le lacrime d’Unicorno e le extension della mia amica Luquisha. Comunque è innegabile come in queste occasioni mi manchi ancora di più Simone che, alle sfide a squadre, la prendeva a parolacce in un modo da amare.

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Il suo piatto è ovviamente il peggiore ma colpo di scena! Non viene eliminata ma andrà direttamente al pressure test finale insieme al meno bravo della prova in esterna, il cui tema è: buio, maschere alla Eyes Wide Shut e perversione e il tutto sembra ambientato in un club di scambisti. Paolo come minimo si andrà a confessare e a dire 50 Ave maria. In verità, sebbene abbia tutte le fattezze di una dark room, ci troviamo in un castello con gli ispettori di Relais Chateau, che incappucciati per non farsi riconoscere, decideranno il piatto migliore. In verità secondo me sono semplicemente Anna Moroni, Beppe Bigazzi e Anna Oxa mandata lì per creare un po’ di scompiglio.

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C’è molta agitazione: Paolo suda che nemmeno la domenica quando passa tra le panche a ritirare le offerte alla messa. Amelia si trasforma ogni puntata sempre più in Ariana Grande con quella coda. La prima a toppare, ahimè, è proprio lei che propone la trota col gorgonzola. Non che Paolo, sempre più agitato e sempre più Mr. Bean, vada meglio: il lavarello che cucina sembra prima passato in lavatrice poi assassinato. Poche tracce anche di Stefano. A scamparla alla grande è Nicolò, che vince questa prova e vola dritto verso la semifinale.

Gli altri, invece, si dedicano a una prova singolare: un’enorme zuppa nella quale devono riconoscere i 23 ingredienti usati per farla. Stefano si dimentica l’acqua, ma è emozionato perché ha appena ricevuto la notizia che sta per diventare papà. E ha la fidanzata a 800 chilometri. Praticamente è meglio di papà Anania. Comunque tutti si dimenticano il sale e il buon Paolo è convinto ci sia un pesce, quindi li nomina tutti: Balena e Pesce Palla a parte. E’ lui il peggiore. La sfida finale che tutti attendiamo è dietro l’angolo: è la volta buona che forse ci liberiamo del catechista o almeno di Arianna.

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Il tema sono le banane (tradizionali, rosse e platani). E hanno mezz’ora. Ma dopo 10 Arianna sbotta: “mi avete rotto i coglioni” riferito al trio di giudici. Che spero quindi decidano per una doppia eliminazione. E, invece, si accaniscono solo sul “pudding” della serena romana e la eliminano. Paolo è, ancora una volta, salvo. Ed è tra i 4 migliori aspiranti chef italiani.

Ci vediamo settimana prossima per la semifinale e ciao mitica Arianna, preparati che hanno già insegnato agli angeli a schiaffeggiarti con la mano di Cracco.

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1 commento

  1. mi piace la saggia ironia che contraddistingue Gay.it Rido tanto e la vita mi sembra più bella. Grazie per le risate genuine che fate scaturire in un momento di penuria generale!!! sapete che Simone mi piaceva tanto? ma credo piacesse anche a Cracco…a volte sembrava volesse saltargli addosso…anche al finto italiano ( mi sembra zio Lerch, non lo toccherei nemmeno con le bacchette cinesi !!!) non attribuirei tanta mascolinità!!! per non parlare del piccolino che ha il sesso degli angeli…ma forse un Butt plug potremmo regalarglielo, credo sia anche in offerta speciale ora…e non parliamo di Nicolò? che era innamorato di …qualche strega cattiva ma , guarda quando si dice la fatalità !!!, nessuna rimaneva per iniziare una storietta… Gli altri uomini …che dire…insegnando all’alberghiero alcuni colleghi della Parrocchia mi hanno confessato che i cuochi sono una professione a rischio, come i camerieri e gli insegnanti…oltre al clero di ogni ordine e colore!!!
    Ricordo il primo Master chef, la signorina greca che poi recita nel film di Raoul Bova ( mi pare ) e fa il gay…la seconda non fa storia ma il dott. Federico? beh, a me piaceva…placet? ergo est !!! diceva il mio prof di filosofia, lui sì che se ne intendeva ed era buongustaio!!! non vi annoio più, scusate e grazie

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