Simone lascia Masterchef ed è subito: “Mi serve un elettricista!”

Simone lascia Masterchef ed è subito: "Mi serve un elettricista!" - masterchef cannavacciuolo - Gay.it Blog

masterchef_cannavacciuolo3Buongiorno cari amici della trashcronaca. So che oggi compierò un’ulteriore funzione sociale: molti di voi ieri sera erano troppo innevati o sotto troppi strati di piumone per riuscire a godersi Masterchef. Altri non hanno twittato nulla perché ora che c’è Equitalia su Twitter avevano paura di essere salassati in quanto nullatenenti ma con Sky.
Meno male che ci sono io: il giustiziere di noi cuochi della domenica pronto a raccontarvi le ultime vicissitudini in quel della cucina più ambita d’Italia. Ormai quando arrivano le 21.00 del giovedì sera conto i secondi così come si fa a Capodanno e alle 21.10 stappo una bella lattina di Fanta, così, a sfregio.
I concorrenti sono rimasti in nove (otto di troppo, come dice Cracco) e nella prima prova si trovano a dover cucinare un meraviglioso pesce spatola che è talmente vivace da assomigliare a Paolo, il catechista. È un pesce sicuramente singolare che io userei come sciarpa più che cucinarlo. Ahimè, Paolo non entra sufficientemente in simbiosi da vincere e, a sorpresa, trionfa Arianna, che io mi convinco sempre più essere l’avvocato Tiziana in biondo. Sarà lei a dovere accogliere l’ospite della serata: il mitico Antonino Canavacciuolo che ricordiamo avere una proprietà di linguaggio seconda solo a quella di Joe Bastianich.

masterchef_cannavacciuolo1La prova consiste nello scegliere quale delle sue prelibatezze cucinare. Opta per la triglia, melanzana e guazzetto di provola affumicata. Mentre il buon Antonino le spiega come cucinarlo, ovviamente senza rinunciare a mettere i ditoni nelle padelle, lei assume l’espressione tipica della dominatrice in un rapporto BDSM. In più lui è un uomo tutto d’un pezzo. Capace di tutto. Secondo me in privato si occupa anche di recupero crediti e sgombero cantine. Sono una coppia perfetta.
La gara che porterà all’eliminazione da Masterchef (e, quindi, al prossimo testimonial Amadori) comincia. Nicolò è talmente agitato che ha cominciato a parlare con la voce disagiata di Viola. Stefano diventa sempre più la versione maschile del gattamortismo. E poi avviene quello che ormai è un must: chi vince l’invention test fa una figura barbina alla prova successiva. Il piatto di Arianna è talmente orribile che è subito “cucine da incubo” e Jo la insulta talmente tanto mescolando talmente tanti vocaboli di dubbia provenienza linguistica da far sì che un paio di Zingarelli in ogni città vadano in autocombustione. Arianna non la prende bene: “so incazzata come un’ape!”. Ma Arianna, ti sembrano modi di dire? Con quel fiocchetto in testa al massimo sei incazzata come Barbie Malibù, dai! È tra i peggiori, insieme a Nicolò e Valentina. Che, diciamolo, le palpitazioni per l’eventuale uscita di Nicoló sono roba che nemmeno quando ti cade l’iPhone dal secondo piano.

masterchef_cannavacciuolo2Invece ci lascia Valentina. Ciao cara, è stato un piacere accorgersi della tua presenza alla quindicesima puntata.
Nel frattempo parte la seconda prova. Quella in esterna. Esattamente “in the middle of fuckin’ nowhere” come dice il buon Joe. Gli otto fortunati rimasti in gara dovranno cucinare in una radura con due padelle e due robe di fortuna. Praticamente una playa desnuda in montagna. Sarà una grande gara e non solo per l’esordio di Paolo (“Sono in montagna, sono più vicino a Dio”), ma anche perché Barbieri con il bomberino arancione sembra Lester di Fargo e quindi amo.
La gara comunque non è per niente semplice. Io in quelle condizioni farei una cioccolata calda. Al microonde. Arianna non è per niente serena e grida a chiunque mentre Simone la zittisce con “l’unica cosa chiusa qui è il tuo cervello”. Geniale. Paolo invece nel pieno del nervosismo grida “cazzo”: per lui subito dieci Ave Maria e cento Padre Nostro.
Torna Cannavacciuolo per giudicare i piatti: d’altronde in questa ambientazione è un perfetto nonno di Heidi. Tra l’altro si dice che Joe, le cui concordanze linguistiche peggiorano con l’aria rarefatta di montagna, l’anno prossimo non ci sarà.

masterchef_cannavacciuolo5E Antonino sarà al suo posto lasciando quell’abominio di Cucine da incubo.
Perde la squadra di Simone, il migliore nella prova della triglia e va al pressure test. Che è da quattro anni che c’è questo loop: chi vince la mistery box perde l’invention, chi vince l’invention perde l’esterna. E si trova davanti un musetto di maiale. Ed è subito un po’ “Il padrino”, un po’ “50 sfumature di lingua”, un po’ “Peppa Pig”. Maria che è vegetariana è contentissima. È lei una delle peggiori, insieme al nostro amato e adorato Simone. Che alla fine, a sorpresa, viene eliminato. Eh no, Simone no! Ora rompo tutti i cavi che ho in casa così lo chiamo per un pronto intervento come elettricista e me lo tengo qui fino ai tempi migliori.

Comunque anche questo è un loop che va avanti da quattro anni. La produzione non riesce mai a capire quali sono i personaggi che funzionano da non eliminare. E i vincitori vengono dimenticati in un batter d’occhio e i libri rimangono invenduti. Ciao Simone, ora vai e insegna a noi e agli angeli l’accento emiliano!


(immagini: Facebook)

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