Masterchef 2015, il catechista (eretico) sceglie l’inferno

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Buongiorno cari amanti della trashcronaca, sono le 21 di un tranquillo giovedì di inizio gennaio e sono in attesa delle bestialità che dirà questa sera la casalinga di Bitonto in quel di Masterchef. Nel frattempo mi godo appieno le pubblicità introduttive tra cui le foccaccelle al silicone con Banderas. Non vedo l’ora di assaggiarle. Proprio.

Comunque l’attesa finisce. La cucina apre e il tema della prima prova della serata è: INFERNO o PARADISO. In primis da tipica tradizione cattolica viene presentato il piatto paradisiaco: un pesce san pietro con tutta una serie di ammennicoli attorno. Il catechista inizialmente pare non avere dubbi invece a sorpresa (come la quasi totalità dei concorrenti e dei cattolici italiani) sceglie l’inferno. E’ già praticamente in crisi mistica pronto a buttarsi nelle mani di Satana (che no, non è colui che alleva le galline anche se lo pensiamo tutti).

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La gara si svolge con la musica di Dexter in sottofondo e otteniamo il primo successo della serata: Viola, che sta diventando sempre di più Melissa Cooper di OC, dopo 20 minuti non ha ancora pianto.
I risultati non sono comunque esaltanti e lo dimostra il fatto che Bastianich non abbia ancora detto “questo è un piatto da ristorante stellato”, ma alla fine trionfa “Il paradiso in terra” creato da Amelia, che è fondamentalmente il buon pesce con una crema di cannellini e cipolle.
E’ il momento dell’invention test: i temi tra cui scegliere sono i moscioli (le cozze marchigiane), la trippa di baccalà e il guanciale, che mi ha già fatto venire una voglia di carbonara che levati.

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Ecco secondo me con questo trittico ci vorrebbe un repentino cambio di giudici: io proporrei Wilma De Angelis, Marisa Laurito e ovviamente Elisabetta Canalis. Anche perché oggettivamente cosa è la trippa di baccalà? Penso sia troppo anche per mia zia che il baccalà lo fa anche a colazione e soprattutto penso sia illegale in tipo 52 stati. Tutti si impegnano in un modo o nell’altro: Stefano usando il suo ingrediente segreto: il sudore. Filippo atteggiandosi un po’ come quei bulletti che alle medie ascoltavano Fabri Fibra e te menavano con l’Eastpak sulla schiena. Bei tempi. C’è chi usa l’acqua delle cozze con lo zafferano che è un po’ come fare l’acqua del cesso con lo zenzero e chi la carbonara al caffè che sembra il remake del classico tedesco Cacio, pepe e cappuccino. Anche Cracco è indispettito: il suo tono di voce ha raggiunto quello di Hannibal Lecter. A sorpresa vince il catechista a cui Amelia aveva assegnato la trippa di baccalà: si vede che la sua cottura era il terzo segreto di Fatima e lui l’ha decifrato. E’ chiaro che questa vittoria l’ha portato nel lato oscuro della dispensa.

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Per me lui è veramente troppo ma ho un segreto per sopportarlo: quando pensate alla vostra vita che fa schifo, sappiate che in qualche parte del mondo qualcuno doppierà Paolo e Les jeux sont faits (anche se aspetto il momento illuminante in cui faranno il collegamento da casa mostrandolo che guarda abbracciato alla famiglia tutte le repliche di “Alle falde del Kilimangiaro” con la Colò).

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Poi arriva la prova in esterna: un marchettone promozionale di una tristezza che se la batte solo con il finale dello scorso anno. Praticamente gli aspiranti chef sono sul set del nuovo film di Siani (casualmente appena uscito nelle sale) e devono preparare i cestini per il pranzo di tutta la troupe. Che, vista, la sostanza del film direi che un piatto di croccantini basta e avanza.

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Il buon Paolo si forma la sua squadra blu e gli “scarti” rimangono a formare la squadra rossa capitanati da Filippo. Ecco l’organizzazione è un delirio. Io opterei per un classico e fresco prosciutto al melone invece alcuni decidono per “Pasta con essenza di pomodoro accompagnata da crumble di carne di manzo pregiato” praticamente pasta al ragù.

La gara è nel vivo: Filippo incita i suoi con la stessa voglia di vivere di un vocalist e il catechista sa solo dire “forza ragazzi”. Spero che all’elettricista gli parta un bestemmione uso ridere.

Tutti i membri della troupe assaggiano e noi usciamo da questa prova con tre certezze: Siani riesce a non far ridere mai, Simone dovrebbe sempre cucinare in mutande e grembiule e la squadra che vince è sempre quella svantaggiata, indi la rossa.

I blu si trovano quindi al pressure test. Il tema sono le seppie. Devono riuscire il più velocemente possibile a estrapolare quattro sacche intere di nero dalle 10 seppie che hanno davanti. In molti si salvano. Rimangono in 4 che devono a questo punto cucinare qualcosa col nero di seppia. Io per chi non l’avesse ancora intuito farei prosciutto e melone al nero di seppia.

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Maria è concentratissima e sempre un po’ maestrina. Sembra quella che a fine lezione ricorda ai professori che devono ancora assegnare i compiti e per d ipiù fa la wedding planner. Meno male che mi sono già sposato và.
Alla fine viene eliminata Serena, la versione cresciuta di Venerdì Addams, che si unisce a Ilaria eliminata tra le cozze della prima manche. Ciao Serena, il tuo futuro è già roseo: gira l’angolo e passa direttamente a “ma come ti vesti?” Carla è già lì che ti attende.

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