Tvoi: il wannabe dei talent che non sforna un solo talento di successo

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the voice of italy trashcronacaBuongiorno cari amici della trashcronaca: questo blog da tre anni ha delle certezze. Si risveglia in autunno con X Factor, si scalda in inverno con Masterchef, si rattrista in primavera con quello scempio di The Voice. Praticamente una discesa senza fondo. Sì perché The Voice è un po’ il Wannabe dei talent della televisione italiana: le prime due edizioni non sono riuscite a partorire un talento di successo che fosse uno (pure il cd di Suor Cristina giace invenduto alla Feltrinelli a 4.99 batteria di pentole compresa) e in più ha cercato di riesumare, senza successo, vari indimenticati “talenti” della musica italiana, tanto che oggi mi aspetto che, dopo Chiara Iezzi e il fratello di Mietta, si presentino alle blind anche Wilma De Angelis o Povia. È talmente brutto che ti tiene ipnotizzato a guardare come procede.
Il problema di questo format è che ogni volta fa un recap della puntata precedente. Ma questo recap dura 20 minuti. È talmente lungo ed estenuante che deve essere a cura di Pierluigi Diaco.
the voice of italy trashcronacaQuest’anno poi a Tvoi non abbiamo nemmeno la Carrà che è stata sostituita non da uno ma ben due giudici: la Facchinetti family. Rimangono comunque il buon Federico Russo, accompagnato dal suo giubbottino alla Renzi e i classici problemi dei veterani Pelù, Noemi e J-Ax con la lavatrice visto che da quattro puntate son vestiti alla stessa maniera.
La prima concorrente di questa quarta puntata di blind è Maria Luce: eyeliner, banalità e medaglietta della Madonna. Praticamente la versione paillettata di Suor Cristina. Ovviamente un successo. Che, voglio dire, girarsi tutti alla prima cantante è un po’ come svuotare il portafoglio al primo banco della sagra della salama da sugo.
Poi arriva la grande novità dell’anno: il tendone da circo o meglio il sottanone, come lo rinomina Pelù nostro, che non permette nemmeno a noi di vedere chi sta cantando. E di solito rappresenta l’allerta gay / lesbica del programma. Un uomo che canta come ‘na donna e viceversa (semicit. Noemi). Ecco, io per vivacizzare ci metterei Valerio Scanu che imita Anna Oxa. Invece loro si trovano Massimiliano, un orso tigrato del Niagara, che viene talmente apprezzato dai giudici che nessuno spera di essere scelto. Alla fine a cuccarsi il malcapitato è Noemi.

the voice of italy trashcronacaSi prosegue con due mie amate: Carola, un po’ un mix tra Violetta è il suo ukulele, e Chiara. Praticamente un flop assicurato. A 17 anni il suo idolo è Baglioni. Mi dispiace per lei. Davvero. Noemi, però, cerca di infonderle sicurezza e le dice che lei suonava nelle pizzerie (non specifica però se prima o dopo l’uscita del suo ultimo disco che hanno comprato tipo in tre) e che vuole averla in squadra per darle la possibilità di lavorare con grandi autori: che se sono quelli che hanno lavorato agli inediti di questi due anni siamo a cavallo.
La seconda è Silvia, con un bellissimo look da donna delle pulizie. Sempre Noemi: “Mi sembra bravissima, ma una bravissima corista”. Praticamente da oggi “corista is the new poraccia”.
Ma a parte l’analisi di ogni singolo concorrente di Tvoi, ci sono due grandi novità che Raffa non avrebbe permesso gli anni scorsi: i cantanti inadatti. Tipo Chiara che sembra Clio make up: una Pippi calzelunghe che canta l’inno della strafottenza con voce inadatta, tra l’altro. Capelli viola, occhiali gialli, abito verde e scarpe arancioni. Maria, io esco, grazie. Ma anche quelli che hanno vent’anni e sembrano il mio trisavolo. O quelli oversize che la Carrà avrebbe messo tutti a tisanoreica.
the voice of italy trashcronacaA dare un po’ di brio ci pensano le mamme: quella di Dinastia (un nome un programma), che è la rievocazione di ICS, la vera pippa di X Factor 6, è un po’ la risposta Rai a Rachida; quella di Andrea, in arte Indaco, orecchie da Dumbo e supervoce che canta Bon Iver, invece chiosa: “I pregi di Andrea sono tanti… Ma non lo dico perchè sono la madre”. Ma no, certo che no sciura, non lo abbiamo nemmeno vagamente pensato.
Ovviamente dopo tutte queste novità non possiamo certo che dimenticare le grandi conferme di questa edizione: i casi umani. Cioè, una che arriva e dice: “Ciao, sono Andreina, sono una normale, che d’inverno non si depila, non è mai stata picchiata, non è mai stata sbranata da una iena ma semplicemente mi piace cantare”? Non c’è.
C’è la nipote di Gabriella Ferri che è caduta nel tunnel della droga alla morte della nonna. Che si è suicidata, però quando lei aveva 9 anni. E Sara che canta Titanium e ha 16 anni. Peccato che abbia stonato il titanio e pure tutte le altre leghe. Che poi, io, a sedici anni, pensavo a modificare il motorino e questa suona 144 strumenti. Robe da pazzi.
E mentre la puntata si avvia alla fine, tra 2728191 che cantano Ed Sheeran che is the new SereNere, riesco finalmente a capire il ruolo della FacchinettiFamily. Mentre Roby è uguale al pupazzo paurosissimo di Saw, il buon Francesco è già stato riassunto così: se scoppia la guerra dei cervelli, lui è disarmato. Amen.
A mercoledì prossimo.

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