Bentornati amici della trashcronaca contemporanea, oggi mi sento meglio del mago Silvan. O di quello che era uno e trino. Sì. Perché a fianco della trashcronaca di Sanremo potevamo non tenervi aggiornati sugli accadimenti di Masterchef? Sarà la volta buona che torna il nostro amore Simone? E in cui ci liberemo di Arianna? Lo scopriremo solo vivendo.

Si comincia con una mistery box gigante. Dove dentro ci sono i parenti da cucinare. Ah no devono solo scegliere gli ingredienti per i loro amati. Tra l’altro pensavo che al posto del marito di Arianna comparisse un santo. Invece arriva un tesorino che deduco avrebbe più volentieri sfidato Tyson o messo la mano sulla piastra incandescente, piuttosto che cucinare con sua moglie E della madre di Paolo, che diventa sempre più un mix micidiale tra Alberico e Rachida, ne vogliamo parlare. Più che la perpetua della chiesa sembra Magda di Bianco, Rosso e Verdone che pensa di essere alla riunione genitori/professori a scuola. Ora capiamo tante cose. Stefano poi è sua mamma con la parrucca. E grazie a questa somiglianza vince.

E passa all’invention test dove il tema è la carne dei volatili: quaglia, alzavola, beccaccia, piccione, germano, faraona e tacchino. Ognuno ne dovrà cucinare uno. Che poi si corre un rischio, che molti di quelli che ignoravano la magnifica carne di piccione da domani andranno a fare la spesa in Piazza Duomo. Comunque mi sembra di capire che un uccello per uno non fa male a nessuno e io posso dire in serenità che questa prova la potrei passare a occhi chiusi. E bocca aperta.
Anche se è meno semplice di quello che sembra e io penso al simpaticissimo Siani quanto avrebbe preso in giro l’uccello di Paolo, di cui non so se mi faccia più rabbrividire il piatto o la maglia della salute che sbuca dalla Polo. In compenso Nicolò è il figlio perduto di Cracco: stessi gusti, stessa conoscenza di uccelli e stessa parlata piena di vitalità.

Si salva per il rotto della cuffia così come Maria. A farne le spese è la buona Federica che è la prima eliminata della serata. La Faraona ha fatto fuori Federica. La prima regola è: MAI sfidare la faraona. Non hai mai visto Indiana Jones? Comunque la migliore è Amelia. Che giocherà con la sua squadra per vincere la prova in quel del Quirinale.

Nello specifico alle Scuderie dove c’è la mostra di Frida Kahlo. I nostri amati cuochi dovranno cucinare dei piatti che si ispirano ai suoi quadri lasciandosi trasportare dalle emozioni e dai colori dei dipinti ma, cosa più importante, dovranno convincere 13 critici del mondo dell’arte che valuteranno i loro piatti. Il tutto (mentre manca Cracco perché gli è nato il suo 27291011 figlio) con l’aiuto di un cuoco hipster che insegna che la cucina messicana non è solo nachos, burrito e guacamole. Paolo è l’altro caposquadra e giocherà solo con Nicolò. Quindi in una botta di ferro. Soprattutto per lui che sembra un po’ il protagonista del remake di 12 anni schiavo visto che Nicolò lo comanda a bacchetta. Nel frattempo Arianna è riuscita a fare il maiale stracotto e viene bacchettata dallo chef messicano simpatico come il peperoncino.

Ma il problema non è cosa cucinano questi poveri cristi, né Barbieri e la sua camicia da Village People. Il problema sono i “giudici esterni”: pittori, fotografi, critici d’arte. Nessuno che lavora quindi. Sono certamente i commensali più sgradevoli di ogni edizione passata e futura di Masterchef e mi ricordano un po’ quelli che venivano bullizzati al liceo e ora fanno tutti i radical chic di ‘sto cazzo. Io li prenderei a schiaffi a colpi di polpette al sugo. In particolare quello che definisce il piatto “duro e freddo come un rapporto con frida Kahlo”.

Per riabilitarsi avrebbero dovuto fare la merda d’artista in uno di quei piatti. Ma non è così. L’unica cosa buona che fanno è decretare la vittoria dei blu di Paolo. Quindi Amelia, Stefano, Arianna, vanno all’ultima sfida. Che è sul tema colazione. Che voglio dire: l’allegria di Arianna di prima mattina, appena svegli, non è il massimo della vita. A sorpresa, però, si salva ancora. Chi fa la colazione degna del peggiore bar di Caracas è Stefano. Che va all’ultima sfida con Maria. I due devono cucinare tre paste: alla norma, allo scoglio e alla gricia che è praticamente la carbonara quando hai lo squaraus.
Come prevedibile a dirci adios è Maria. Ora sono rimasti solo in 5. I magnifici 5 pronti per le sorprese di giovedi prossimo.