Buonasera cari, siamo ormai alle battute finali. Tra due settimane, fortunatamente, sapremo chi è la nuova voce d’Italia, l’erede di Elhaida Dani, colei che rischierà di vedere sparire il suo cd dagli scaffali dei “cd da avere” più velocemente di quanto scompaiono le girelle dalla mia dispensa. Che sarà una puntata col botto lo si evince dal fatto che Raffa è vestita come Angela-favolosa-cubista-che-ha-parcheggiato-il-vespino-in-piazza-Duomo e poi è giunta in metro.
Si comincia con il team di Piero e da questa settimana c’è una gustosa novità: i coach si esibiranno con i loro talenti rimasti. Pelù sceglie di interpretare con Daria, Esther e Giacomo “Start me up” dei Rolling Stones che è talmente convincente che sembra la versione zumba che usa la mia palestra da 19.90 al mese per farci sudare.
Ma non distogliamoci dalla sfida. Daria è sempre la più convincente. E’ la nostra matrona: colei che nella sua esibizione ha proprio spaccato tutto: anche i maroni.

Certamente lei non è pronta per la prova costume e non mi riferisco al fisico, ma alle unghie capaci di bucare ogni materassino dei bagni dall’1 al 121. Io continuo a sperare di vederla presto al Rio Grande, la balera più grande di tutta la riviera adriatica. Poi arriva Esther che ci ha dimostrato che non è tutto Oluloro quel che luccica. Nonostante sia la nostra Grace Jones, ricordiamoci che Amy Winehouse è per pochi eletti e “Back to black” un capolavoro assoluto. Per chiudere lui: capelli appena lisciati dal campus alla mela verde, vestiti Coconuda con annessi stivali antisesso, canzoni da rocker della festa dell’unità di San Lazzaro, ecco a voi Giacomo Voli. Che trionfa e insieme a Daria passa il turno verso la semifinale.
E’ il momento di Raffa, che introduce la sua squadra con un medley dei suoi successi. “Fatalità” è un capolavoro assoluto, di quelli che vorresti risentire per ore ore ore come in Arancia Meccanica. E lei zompa, balla e canta come se non ci fosse un domani in tutti i luoghi e in tutti i laghi, e su quel palco c’è talmente tanta energia gay che potrebbero materializzarsi anche Lady Gaga, Madonna e Cher contemporaneamente. D’altronde come chiosa, giustamente Ax: “Raffa, sei vestita come uno che vuole fare a pugni alle giostre”.

Una nota di disappunto però c’è: ogni volta che ascolto “Ciao Muchacho ciao” mi vien voglia di affidare le sorti del mondo alla famiglia Lannister del Trono di Spade.
Che dire del suo team? Vabbè, mi sembra assodato che Tommaso Pini sia la nostra Conchita Wurst, ma pare anche chiarito che Raffa sarebbe capace di togliere la mascolinità anche a Russell Crowe. Canta “Kiss” e alcuni dicono già che dopo questa esibizione Prince tornerà a chiamarsi TAFKAP. Poi c’è Federica. La Chiara sacrificata della serata che canta “I wanna dance with SOMBAREEEE”. Devo dire che lei mi perplime sempre: ho sempre paura che per far vedere tutta la sua bocca entri e si metta tutto il pugno in bocca come fa la mia amica Tatona quando è troppo ubriaca. E poi lo scempio. Il fatto che prima o poi doveva capitare: i Modà cantati tra Whitney, Amy e Prince. Che poi io penso che nemmeno i Modà se partecipassero a The Voice sarebbero così fuori di testa da portare una canzone dei Modà. Tra l’altro cantata facendoci provare quasi pena per loro. Rendiamoci conto. Io a questo punto con le elezioni imminenti ho deciso una cosa: mi candido per portare al parlamento europeo una legge che costringa al TSO chiunque canti i Modà… loro compresi ovviamente. Mi votereste?

Comunque Tommaso e Giuseppe continuano e li rivedremo alla semifinale.
E’ il momento dei primi ospiti: THE VAMPS. E qui c’è il mio disagio di anzianità, la senilità incombente vedendo delle ragazzine che urlano per qualcuno che non ho mai visto e che sembrano gli One Direction dopo qualche Red Bull. Che le loro fans sono le VAMPETTE che sembra quando Lino Banfi parlava della vampate di calore. Sanno solo ripetere “It’s amazing, it’s amazing” praticamente soppiantando di botto l’”I Hope” di Emma a Copenaghen.
Entra il team Noemi che duetta col secondo ospite: il meraviglioso Ed Sheeran sulla altrettanto pazzesca “Lego House”. E qui si esibisce Gianmarco: uno dei miei preferiti, che ovviamente, come Esther, viene sacrificato ma che quando saluta il pubblico lancia un messaggio sulla giornata mondiale contro l’omofobia. Io lo amo perché canta e non urla come tutti gli altri uomini, non fa vocette, acuti e falsetti. E’ un bravo cantante e basta. E lo invitiamo ufficialmente al BolognaPride. Passano Giorgia e Stefano per il quale io avrei scelto “Processo a me stessa” di Anna Oxa. Lui è bravo, però i Queen anche no, al massimo un wannabe Mengoni che tracima in Rita Forte scannata dagli acuti. E ricordiamo che, come ha scritto qualcuno, ci sono tanti modi per fare coming out e non tutti richiedono estensione vocale. Il pubblico si è anche alzato e ahimè non per menarlo per la sua pronuncia “Awanagana”. Sarà un sicuro finalista.
E poi arriva il team J-Ax che fa uno strepitoso omaggio a quel grand’uomo di Rino Gaetano. I suoi tre rimasti sono: Dylan in versione mista tra Puff Daddy e l’omino Michelin. Io gli avrei fatto cantare “Mambo nr.5” e la finale sarebbe stata sua. Di Jovine che fa Jovine vs. Palma abbiamo già ampiamente parlato. E poi arriva sulla mezzanotte la vincitrice annunciata: suor Cristina che canta “Livin’ on a prayer” addirittura con The Vamps. Praticamente gli ospiti vanno a The Voice per farsi riprendere con lei che ormai è pronta per aprire il tour degli Aerosmith. E nel frattempo immagino le bestemmie delle ragazzine.
A sorpresa Ax elimina Jovine e la prossima gara è pronta per Dylan e Cristina.
A mercoledì per la semifinale (finalmente!)