Buongiorno miei cari fan della trashcronaca, ci avviciniamo a lunghe falcate verso le ultime puntate della nostra trasmissione preferita. La prossima settimana la ciurma di Pechino Express arriverà in Brasile per la semifinale, ma per conquistarsela le nostre balde coppie dovranno continuare a cimentarsi nelle usanze locali peruviane. Tipo la prova del poncho già rinominata la prova Betty Suarez dove finalmente Pinna e Roberto possono fare il trenino davanti a tutti. Oppure in quella dove devono bere una schifosa bevanda locale: il noni. Dimenticandosi che il 90% del cast ha bevuto di peggio nella vita del noni. Ma a proposito di bere lo sapete che l’anagramma dei nostri antipodi ROBERTO BERTOLINI (sì quello con la maglia rossa, i leggins neri a pinocchietto e i pantaloncini marroni) ED ANDREA PINNA è E DI NOTTE BERRANNO BORRA DI PENI? Quando l’ho letto, ho perso il respiro per le tante risate. Comunque è chiaro che loro sono tra i nostri spiriti guida del programma: un po’ perché sono Sandra & Raimondo in versione gender, un po’ perché come tutti noi vivono di crisi mestruali improvvisate durante le quali litigano come se non ci fosse un domani con una musica orchestrale drammatica in sottofondo, ma soprattutto perché mi chiedo sempre se resisterei lì, poi vedo Pinna e mi convinco che se ce l’ha fatta lui potrebbe essere una passeggiata per tutti.
Nel frattempo la gara continua con i concorrenti che cercano di cimentarsi nella lingua locale ma non vanno oltre le parole del testo di Bailando di Enrique Iglesias. Meno male che c’è la Barale che fa stretching sul bus ed è subito Madonna nel video di Sorry e Pascal che canta ad un matrimonio come un neomelodico qualunque. Speriamo che prima di tornare in Kazakistan (o nell’omonimo padiglione dell’Expo) venga scritturato almeno per una puntata del boss delle cerimonie.
La puntata comunque vede trionfare il “girl power” e arrivano a sfidarsi alla prova vantaggio le persiane vs. le professoresse. Praticamente una sfida che manco la guerra fredda. La prova consiste nel placcare degli amabili alpaca e mettere loro dei collari. Se ci fosse stata la marchesa è chiaro che queste docili creature si sarebbero inchinate e messe la collana da sole, invece qui Costantino deve spronare le concorrenti gridando loro “fate finta che siano degli uomini!”: praticamente come dare delle ninfomani in modo velato. Vincono le mie amate persiane il cui rapporto è ormai diventato quello tra Carrie lo sguardo di Satana e sua madre. Grazie a questa vittoria ottengono un vantaggio nella ripartenza e possono quindi scappare come un messicano fuorilegge qualunque quando vede quelli dell’ufficio immigrazione. La loro tecnica è sublime: per guadagnarsi passaggi e velocità cercano di barattare i loro oggetti personali come se fossero a vendere pentole in un pullman che porta a San Giovanni Rotondo. Tecnica sublime anche se non supererà mai Costantino quando gridava “Fast, fast or the children die!”
L’altro momento indimenticabile in questa puntata: la consegna dei videomessaggi dei parenti. Perché siccome non siamo al GF o dalla De Filippi per poterli vedere i nostri concorrenti dovranno fare la pedicure a un malcapitato essere. Che voglio dire: avevate mai pensato di vivere abbastanza per vedere la Barale lavare i piedi a qualcuno? Io no. Se avete un fermo immagine da poter usare come sfondo del telefono, mandatemelo please! Tutti superano questa prova feticista e vengono consegnati i dvd strappalacrime. Il buon Roberto riceve un messaggio da parte della sua idola: Fariba bionda. Ah no è Ivana Spagna (che ormai si presta a fare da supporter a partecipanti di reality vari dopo Scanu all’Isola), in una casa in stile luigi sedici murata di Telegatti.
E’ proprio il suo potere immenso che porta gli antipodi alla vittoria. Come al solito si trovano davanti alla decisione su chi eliminare tra le ultime due coppie classificate: le professoresse o gli artisti. Che uno dice: preferire due bellone qualunque alla Barale è proprio un non-sense. Che però accade. I ragazzi nominano Paola e co. che quindi devono abbandonare la gara, che ora non sarà più la stessa.
Ciao Paola, ora apriremo per te una petizione per una nuova edizione de La Talpa: ne abbiamo un bisogno disperato!
