Trash – Gay.it Blog https://blogs.gay.it I migliori Blog LGBTQ in Italia Mon, 16 Nov 2020 13:39:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Omofobia: ignorare o interagire? Guida all’uso dei social network https://blogs.gay.it/senza-peccato/omofobia-sui-social-network https://blogs.gay.it/senza-peccato/omofobia-sui-social-network#comments Thu, 28 Apr 2016 02:24:56 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3170

Ogni giorno ne sparano di più grosse questi clericomofobi. Del resto ottenere like su Facebook, retweet su Twitter o qualche altro social network e trafiletti su infime testate web è un impegno che non conosce riposo.

'We beseech thee oh Lord, tweet us they word.'

Davanti a balle gender galattiche, riferimenti scientifici che fanno sghignazzare Rita Levi Montalcini dall’aldilà, annunci di apocalisse in caso di unioni civili è giusto ignorarli o commentare? Indignarsi o far finta che Gandianolfi (crasi tra Gandolfini, Miriano, Adinolfi, tre protagonisti del Disfamily Day) sia solo un peto in ascensore: schifoso, ma verso il quale ci si può solo turare il naso e aspettare di arrivare al piano?

Stabiliamo un punto fermo: se sui social network ci indigniamo e condividiamo dichiarazioni e atti di omofobia non stiamo facendo loro pubblicità. Innanzitutto, perché noi non siamo La vita in diretta su Rai Uno, dove Mario Adinolfi pascola un giorno sì e l’altro pure raggiungendo più di 2 milioni di telespettatori con le sue considerazioni pregne di insulti e mistificazioni nei confronti della minoranza discriminata LGBT. Sui nostri social avremo forse qualche migliaio di amici/follower con i quali condividiamo (si presume) una stessa visione del mondo e comunicare un sentimento di biasimo non significa certamente che i nostri followers abbracceranno la fede e si faranno monaci cistercensi!

Non diffondiamo omofobia quando proviamo ribrezzo per la loro mentalità bigotta e pericolosa. Non aiutiamo gli ultracattolici nella ricerca di visibilità.

Semmai li stiamo demolendo. Ecco perché.

La comunità LGBT deve sapere cosa pensa la Chiesa e il suo fanbase nei confronti dell’omosessualitàdisfamilyday2 e dei diritti negati. E’ importante perché la millenaria organizzazione assolutista e dittatoriale è molto influente nel nostro Paese e può essere determinante nel favorire il clima di violenza omofoba, la mancata approvazione di leggi antidiscriminazione e diritti civili. Sapere cosa affermano Mario Adinolfi, l’avv. Amato o doc Gandolfini nei centinaia di incontri pubblici nelle parrocchie o nei teatri di città governate da forzisti e leghisti ci fa conoscere un nemico che ha scelto di essere tale nei confronti di una minoranza discriminata. Loro, complici quella Chiesa affamata di soldi e potere, si rivolgono a cittadini che nella migliore delle ipotesi sono ignoranti, nella peggiore in malafede. Grazie a un sostegno più o meno diretto (e più o meno economico – 8 x 1000?), le loro idee permeate di menzogne omofobe spaventano cittadini che poi sfileranno al Disfamily Day, voteranno il partito filonazista di turno, renderanno questo Paese più oscurantisca e clericale di quanto è già.

Noi non abbiamo la loro potenza di fuoco. Nessuno ci copre le spalle, assicura gli stessi spazi e occasioni di diffondere principi di uguaglianza e libertà, ma possiamo fare rete, condividere sui social network quello che sta accadendo per essere consapevoli e rispondere prontamente quando nostra zia Concetta, al pranzo di famiglia della domenica, vomiterà fuori la storia del gender negli asili nido, dei ghei satanisti che vogliono far masturbare i bambini alle scuole elementari e dell’Arcigay che sostiene la pedofilia (e finalmente Gandolfini è stato querelato per aver affermato questo negli incontri pubblici di cui sopra!).

Far sapere tramite i social network quali menzogne gli omofobi affermano non vuol dire regalare pubblicità, ma fare informazione.

Even though he's a good boy, Rufus sometimes gets sucked into flame wars.
flame sui social newtork: da evitare

Ecco cosa dobbiamo evitare come l’acqua benedetta (che a noi posseduti da satana è notorio che potrebbe ustionare la pelle): non interagiamo. Scrivetevelo su un post-it e appiccicatelo sul display del vostro smartphone. Non c’è alcun bisogno di dar loro soddisfazione con flame lunghissimi nei quali discutere di quanto sono stronzi. Lo sappiamo già e vi assicuro che lo sanno pure loro, ma quella gente ha trovato un nuovo gioco per essere al centro dell’attenzione e godere di un po’ di considerazione e si è fatta un nemico che dà un senso alla loro triste vita.

Noi non vogliamo alimentare i deliri di onniscienza dei cattofascisti e neppure quella tendenza al martirio che amano tanto. Non bisogna insultarli in quanto vogliono esattamente questo, essere presi a sberle per passare da vittime di coloro che sono davvero vittime di una religione d’odio. Siamo superiori, condividiamo, arrabbiamoci, sbertucciamoli, ma senza interagire direttamente. Il silenzio alle loro eventuali provocazioni sarà un intollerabile affronto e si agiteranno come vermi da pesca nella latta.

Se capitate sul profilo Facebook di Mario Adinolfi potrete notare come i commenti ai suoi post si accendono quando qualcuno risponde per le rime alle sue mistificazioni e lo insulta. Si scatenano gil ottusi fanatici, che si sentono una minoranza vilipesa e oppressa e quindi si sentono giustificare a rispondere con violenza.
Se insultiamo li rassicuriamo sulle loro opinioni discriminatorie. Ragionare con questa gente è inutile, non vogliono fare lo sforzo di pensare, metterebbe in discussioni assunti che hanno preso come dogmi e fatto pilastri di vite insignificanti. Gli omofobi sono pecore da macello che vogliono seguire ciecamente il loro pastore, l’unica certezza di una vita meschina.

Allora, riassumendo: condividiamo, informiamo, indigniamoci e incazziamoci sui social network. Ma rispondiamo con i fatti, manifestando e portando avanti i nostri valori pacifici di uguaglianza e rispetto. Non interagiamo e tanto meno insultiamo gli omofobi, perché faremmo loro solo un gran piacere.

E rendere felice un cattolico estremista delirante è l’ultima cosa che vogliamo, vero?

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5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up https://blogs.gay.it/smalltownboys/5-gradi-di-separazione https://blogs.gay.it/smalltownboys/5-gradi-di-separazione#respond Mon, 08 Feb 2016 09:30:12 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2490

Non siamo tutt* Yoko Ono. Dopotutto chi di noi è mai stato accusato di aver fatto allontanare, che ne so, Zayn Malik dai One Direction? Chi l’avrebbe mai detto che la capigliatura di Harry Styles sarebbe peggiorata fino al punto da sembrare quella della (ipotetica) figlia di Susan Boyle? Spesso e volentieri ci troviamo ad affrontare qualcosa che abbiamo sempre cercato di evitare, e non sto parlando delle New Balance o delle Hogan ma della fine di un rapporto amoroso. Avere il cuore spezzato, prima o poi, è inevitabile… a meno che tu non sia senza cuore come le Chanels di Scream Queens. Ecco allora 5 gradi di separazione. 5 modi di sopravvivere ad una specifica break-up situation.

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - giphy - Gay.it Blog#1. “He cheated on you” break-up. Non serve cercare il rossetto rosso sul colletto della camicia o il capello biondo sulla giacca di seta per capirlo. Finiamola coi buonismi. Aspetta che entri sotto la doccia o sotto le coperte e quando ronfa come un cinghiale prendigli il cellulare e inviati tutto sulla mail, manco fossi Nikita o la roscia delle Totally Spies. E’ fatta. Messaggi su messaggi pieni di eros e incontri concordati per settimane. Erano troppe le partite di calcetto con gli amici. Quando mai ha giocato a calcetto poi? Troppe le serate sul femminismo moderno al comitato dell’Arcigay o le riunioni serali dell’azienda in crisi economica. Hai le corna e non le porti come la Jolie in Maleficent. Non hai gli zigomi, tesoro. Ma hai le spalle larghe e la tua dignità. Forse. Lascialo con un post it giallo sul frigo oppure lanciandogli addosso mezzo servizio di porcellana di sua madre in salotto. Rigagli la macchina, che è una manifestazione a 4 ruote del suo uccello. Grosso per lui, da rottamare per te. La cura? Iscriviti ad un sito per incontri e rispondi acidamente a tutti: gli uomini sono tutti come lui. E le donne come sua madre. O come Jane Fonda per J-Lo. Canta ad alta voce in camera, in bagno o in macchina o alla festa di tua nipote spaventandone gli amichetti. Capiranno. Colonna sonora per superare il break-up: Britney Spears / Stronger (2000).

 

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - Gay.it Blog#2. “Erasmus killed ’em all” break-up. Avevi cominciato a nutrire qualche sospetto quando lui aveva scelto come meta Erasmus Amsterdam e Barcellona (Madrid è lo stesso ma con più gay). Pensavi che skype, whatsapp, superpromozioni per chiamate internazionali (insomma, il fatto che siamo nel 2016) potessero mantenere salda la vostra relazione. Non ti sei mai sbagliato così tanto in vita tua. Appena l’aereo è atterrato, il suo Grindr ha iniziato a squillare come lo studio di “Carramba che fortuna” durante il gioco finale col forziere gold o argento. Poche settimane e hai capito che avrebbe fatto di tutto per saltare i giorni di ritorno. Le grandi chiacchierate notturne tra una penatrazione e l’altra si sono ridotte a tiepidi messaggi di buongiorno da coppia sposata. Così capisci. Non tessere la tela Penelope! Non ci saranno i P(F)roci a farti la corte. E lui non tornerà per riaverti. Ormai lui posta foto nella lingua che sa benissimo tu non conosci. E’ finita tra voi. Prendine atto. La cura: compra un biglietto per Hon(m)olulu con le amiche e sfondatevi di cocktail offerti dall’hotel. Uscite per i club come Britney, Paris e Lindsay (con Paris che urla: “Firecrotch!” a Lindsay). O, se volete, come in Sex and the city-il film ma senza il razzismo bianco americanista. Colonna sonora per superare il break-up: Kelly Clarkson / Since you’ve been gone (2005).

 

#3. “He plays in the other team now” break-up. Lo avevi sempre sognato così: maschio, attivo, atletico, ex donnaiolo ora votato al lato b maschile. Lo avevi pure trovato. Di solito è un infermiere. Ha appreso tutto da te: il fatto che abbia una prostata, che le macchie dalle tovaglie non si tolgono da sole, che si puo’ essere uomini anche con un giubbino di piume e un tacco 12. Improvvisamente pero’ sceglie la strada più facile. Fa marcia indietro, come Amanda Bynes per Sunset Boulevard o Diana Ross dopo un party ad alto tasso alcolemico. Lui torna da lei. La sua ex del liceo. Che è così giusta per i suoi genitori, gli amici… quella che posta su facebook frasi del tipo “Pazzie di oggi: ho finito i due biscotti al cioccolato avanzati!”, oppure “Serata folle! Alle nove e mezza sono già a letto!”, o ancora “Questo Candy Crush Saga mi ha proprio presa, ma devo ricordarmi di togliere dal forno la torta di mele fra 10 minuti!”. Il piatto, noioso, rassicurante futuro con lei lo attrae di più della vita con te. Che presentarmi a Natale dai suoi con una parrucca tipo Cher nel Farewell Tour sia stato troppo? No. Sareste potute andare anche con la maglietta del basket e un sigaro cubano acceso in bocca. Non andate bene perché siete uomini. Femminei o meno, poco importa. Ok, non disperate. E’ pieno di gay. E non è che ce ne siano più che ai tempi dei vostri nonni (qualcuno ricorda come perse la verginità Zeffirelli?). Ci sono stati sempre, fin dai tempi della scimmia (un caro saluto ai creazionisti). Fottetevene degli stereotipi, date una chance a quel ragazzo che fa ondeggiare le mani ed è regale quanto Catherine Deneuve: non sapete cosa potrebbero fare, quelle mani, per farvi sentire meglio… Colonna sonora per superare il break-up: Neon Hitch / Fuck u betta (2012).

 

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - Not Myself Tonight music videos 13177840 316 238 - Gay.it Blog#4. “There never was a ‘we’” break-up. Ogni volta incrociare i suoi occhi era un turbinio di emozioni. Il battito accelerato, la bocca secca. I vostri antidepressivi in borsa. Lui, perfetto. Il cameriere più sbadato della vostra città. La pizza fa schifo, ma lui no. Capisce che ce n’è e vi invita ad uscire dopo l’orario di lavoro. Ovviamente non si esce ma si rimane in casa. E le cose si fanno dirrty. Come la Aguilera fate acuti per tutta la notte e magari anche per le due successive. I giorni seguenti chiamate tutte le amiche (o gli amici passivi): foto da condividere, emozioni, racconti dettagliati di posizioni mai tentate prima, roba da esercizi ginnici anni 80, quelli con le tute fosforescenti e gli scaldamuscoli rosa. Ormai è il vostro ragazzo ufficiale, anche se non ha cambiato lo stato su fb. Anche se non si sta facendo sentire così spesso. Anche se non sembra così… preso. Improvvisamente non vi risponde più ai messaggi e voi lo aspettate con la faccia da Baby Jane vicino ai bidoni dell’immondizia del ristorante fumando di fila tutto il pacchetto di sigarette e appoggiando le chiappe sul cofano della sua macchina da fallito. Eccolo: esce, butta la spazzatura, da bravo paria del capitalismo moderno. Voi gli fate la scenata più spezzacuori e tritamaroni dai tempi di Vivien Leigh in “Gone with the wind” ma lui vi fredda con una semplice frase: “Abbiamo solo fatto sesso qualche volta, non c’è mai stato un ‘noi’. Ciao!”. Il vostro trucco cola. Correte a casa e guardatevi tutti i film d’amore e ascoltate tutte le canzoni d’amore dei vostri ricordi per non perdere le speranze. Ma fateci un favore. Quando ascolterete Taylor Swift non mangiate troppa cioccolata. A voi crescerà il culo e se non siete abbastanza forti da accettarlo, evitate. A lei ingrassano solo le views. Immeritate. Colonna sonora per questo break-up: Taylor Swift / I know you were trouble (2013).

 

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - giphy - Gay.it Blog#5. “The love runs out” break-up. All’inizio era tutto sesso, divertimento e rapine alla Bonnie and Clyde. Amavi tutto di lui e per lui eri una dea. Lui metteva le canzoni metal e le cantava stonandole tutte, tu rincaravi la dose ululando Artpop di Lady Gaga. Ma così come il tempo ha fatto passare di moda l’hardcore rap, i pantaloni a zampa di elefante e Ronald Reagan, si è arrugginito anche il vostro sentimento. Siete cresciuti entrambi, lui qualche kg in più di voi. Prima era così sexy vederlo bere la birra tracannandola in pochi secondi. Ora lo guardate disgustati, sapendo con matematica certezza che il rutto in do di petto seguirà la scena. Una nota monotona che conoscete troppo bene e che da troppo tempo accompagna il vostro rientro a casa. Non è colpa di nessuno, si sa: “They only want you when you’re seventeen, when you’re twenty-one you’re no fun”. E avete entrambi passato i 21 da un pezzo. Le vostre stempiature lo testimoniano. Cacciatelo di casa o se la casa è la sua, andatevene voi. A passo spedito. Il vostro amore è morto ma la morte non lo fa bello come Isabella Rossellini nel film con la Streep. I vostri amici gay sapranno ridarvi una nuova immagine e voi saprete scorgere una nuova via. Fate tutto quello che avevate rinunciato a fare per lui. Discoteche, errori, discoteche, cocktail, errori, amici, tinte sbagliate e tutto il resto. Vi riprenderete e sarete più splendenti di prima. Colonna sonora per questo break-up: Lady Gaga featuring Beyoncé / Telephone (2009).

 

E voi? Quali sono le vostre break-up situations da condividere nel nostro salotto gaio? Un ultimo consiglio. Forse Marina ed Elle hanno ragione. Ascoltatele: Marina and the Diamonds / How to be a heartbreaker (2012) e Elle King/ Ex’s and Oh’s (2015). Baci stellati.

P.S. Se ve lo steste chiedendo: Bronski Beat / Smalltown Boy (1984).

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10 categorie di persone che si incontrano ai Gay Pride https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/10-categorie-di-persone-che-si-incontrano-ai-gay-pride https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/10-categorie-di-persone-che-si-incontrano-ai-gay-pride#comments Tue, 02 Jun 2015 09:32:14 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1212

Giugno è stagione di Gay Pride, la manifestazione gay più importante dopo l’Eurovision e il sinodo pontificio per eleggere il Papa. Come ogni anno in molte città italiane gay, lesbiche, transessuali, bisessuali ed etero scendono in piazza per chiedere uguaglianza, diritti e rispetto in un paese in cui Angelino Alfano fa il ministro dell’Interno invece che il custode all’Eurospin.

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Detto questo, ho deciso di scrivere un post ironico sulle tipologie di persone che incontriamo ai gay pride. Prima che me lo scriviate voi nei commenti, lo dico io: non è un trattato di sociologia, ma un post scemo ed io non sono Maria Rita Parsi.

10 categorie di persone che si incontrano al Gay Pride:

  • Giacca e cravatta. Il gay in giacca e cravatta solitamente è di destra. Va al Gay Pride vestito elegante, tipo prima comunione di una bambina napoletana, perché dice che bisogna dare l’esempio. Che poi capisco se uno lavora in finanza a Londra, ma se fai il go go boys a Forte dei Marmi probabilmente in vita tua la giacca e cravatta  la metti solo al Pride e al matrimonio di tua cugina Esmeralda.marco-mengoni-look-quarta-puntata-by-ferragamo
  • La palla al piede. L’amica o amico etero (spesso un collega) che ti prega di portarlo al Gay Pride come se fosse una giornata allo zoo. Inizia a tartassarti sei mesi prima e il fatidico giorno si presenta vestito/a come Lady Gaga in Bad Romance. L’epilogo scontato per questa categoria di persone dopo una giornata a marciare per i diritti dei gay sono due: diventare omofobi o diventare gay.
  • L’attivista. L’attivista è una categoria adorabile. Indossa magliettine di cotone che provengono direttamente dal 1997 quando il lillà era un colore ancora in voga. Lo riconosci perché solitamente ha le ascelle pezzate per il caldo. Per lui il Pride è giustamente l’evento più importante dell’anno, è dunque un po’ ansioso a riguardo. Tutte le isterie però passano quando al corteo arriva Vladimir Luxuria, nostra signora dei gay italiani. L’attivista cade in una sorta di estasi mistica alla vista della grande Vlady alla quale chiederà di fare 365 foto in meno di mezzora.
  • Party people. Il party people è il gay che pensa che il Gay Pride sia una specie di carnevale di Rio per commessi di Zara. Non gliene frega una cippa lippa dei suoi diritti (probabilmente non sa neanche di averli), ciò che gli importa è semplicemente trovare la felicità ballando su un carro che suona Lorella Cuccarini, limonando forte il primo muflone che passa senza maglietta. Il party people vive di cose semplici: serate ai magayzzini, finti lavori da Prada, selfie su instagram dopo il work out con l’ashtag #workout, fidanzati palestrati che mangiano solo riso col pollo. Probabilmente lo rivedrai qualche giorno dopo in tv mentre fa la parte del gay discriminato in una puntata di Forum.forum_dallachiesa_bracconeri_senise
  • La sciura bon-ton. E’ quel tipo di sciura che sta ai lati del corteo vestita bene con lo sguardo sdegnato mentre tiene stretta la propria Birkin per paura che qualche Drag Queen immigrata gliela rubi. Il suo modello di donna è Daniela Santanchè. La signora ama gli omosessuali a convenienza, solo se sono parrucchieri, sarti, estetisti, stilisti. Non concepisce l’omosessualità se non associata alla sua bellezza. I gay, per lei, sono meravigliosi quando c’è da cotonare, rappezzare, botulinare, altrimenti sono esseri inutili, privi di alcun significato sociale e degni della peggiore punizione: lo shopping da Marina Rinaldi. La signora in questione probabilmente, cattolica praticante, non sa di avere molto in comune con la comunità LGBTI: per esempio frequenta lo stesso chirurgo delle transessuali brasiliane che guidano il corteo. Infatti a guardarle bene si somigliano molto. Praticamente lei e la trans Donascimienta sono due gemelle separate alla nascita                                        .67037
  • Il fascistello sentinello tavernello marcondirondirondello. Giustamente essendo in democrazia ad ogni Pride c’è il tizio che contesta e ci dice che andremo all’inferno. Quant’è arrabbiato. Quant’è schifato. Bisogna difendere la famiglia naturale. Incontrarlo qualche giorno dopo in una chat gay mentre chiede di essere trivellato come un pozzo di petrolio in Texas ti da la stessa soddisfazione della Russia che non vince l’Eurovision.
  • La frociarola impazzita. Il Pride diciamo la verità è la festa delle frociarole. L’unica giornata dell’anno in cui possono pubblicamente manifestare il loro amore per gli amici gay. E per questo che impazziscono. Si lanciano sui carri per ballare Madonna, limonano chiunque si dichiari gay (per solidarietà), urlano come ossesse. Praticamente sono indemoniate. Ad un certo punto bisogna portarle via perché comunque hanno delle famiglie a casa che guardano il TG2 e potrebbero vederle in topless che ballano la Isla Bonita con la  Donascimienta di cui sopra.     orlando_stefania_valletta_038_jpg_jtig
  • I fotografi etero. Dicono che i gay esagerano durante i Pride, peccato che tutte le immagini sono scattate da fotografi etero che inquadrano solamente tette e culi. Forse sono loro che c’avranno un problema, no?
  • Le bimbo minkia gay. Il mondo è pieno di bimbo minkia che ascoltano Emma e i One Direction e sognano di fare il pubblico ad Amici per cantare sei bellissimo a Luca Argentero. Si spostano sempre in gruppo come fossero una tribù: tutte sbarbate, tutte fonate, tutte col ciuffo. Quando le vedi ti viene voglia di chiamare l’Unicef per il disagio.
  • Il trasgressivo. Il cinquantenne gay trasgressivo è il pilastro della nostra comunità. Senza i suoi soldi e la sua onorata carriera, metà delle saune fra Bologna, Padova e Milano sarebbero chiuse da un pezzo e probabilmente Patty Pravo vivrebbe di stenti alla Stazione Termini. Lo riconosci subito nel corteo: indossa un completino di latex niente male che probabilmente appartiene ad un guarda roba di Cher del 1789.

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In conclusione, chiunque voi siate, chiunque voi amiate, andate al Pride e divertitevi, perché i Pride sono la festa di tutti e ognuno può con orgoglio essere se stesso. Unica preghiera, dato che è giugno e fa caldo, munitevi di deodorante. Baci stellari e buon Pride a tutte e tutti!

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Come sopravvivere alla prova costume dopo aver esagerato tutto l’anno https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/10-modi-per-sopravvivere-alla-prova-costume https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/10-modi-per-sopravvivere-alla-prova-costume#respond Sun, 17 May 2015 16:09:40 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1143

Con l’avvicinarsi dell’estate mi porta ad essere malinconico e sincero. Se mi guardo allo specchio vedo i sei mesi di palestra che non ho voluto fare perché troppo impegnato nelle mie attività sociali e culturali, quali onorare il mio abbonamento a Sky, esplorare la mia passione per la cucina asiatica, conoscere ragazzi random nella speranza di trovare uno decente che me s’accolli.

Badate bene, ci sono abituato dato che non faccio sport agonistico dal 1997 quando a 9 anni ho vinto il prestigioso campionato provinciale di beach volley ad Agrigento. Negli anni, ho imparato ad accettare il fatto che non sono e non sarò mai un nuotatore della nazionale italiana, ma neanche un cugino di terzo grado di un nuotatore della nazionale italiana.                                                          moby_doll_portrait_by_namu_the_orca-d378qq1[1]

Di solito, in previsione dell’estate recupero tutto quello che non ho fatto con un mese di corsa e dieta drastica per limitare i danni e salvare il salvabile. Giusto per non essere scambiato per Gegia quando vado in vacanza a Formentera. Ma qui in Inghilterra è tutto più difficile. Bisogna ammetterlo se a Roma ero fra un 7 ed un 7 e mezzo (dipende dai momenti) ed ad Agrigento sono decisamente un 9, a Londra precipito vorticosamente ad uno scarso 4. Se poi proprio mi voglio fare del male e vado in una discoteca gay londinese il sabato sera, di colpo sono un -4: Platinette senza parrucca, Pippo Franco, Giovanardi senza parrucca. Insomma una tragedia. Troppi ragazzi fichi in città, manco fossimo negli spogliatoi della nazionale sudafricana di rugby o ad un compleanno di Barbara Berlusconi! Sembra che per qualche oscura ragione la selezione della specie gay imponga ai boni di emigrare come fenicotteri a Soho.

Immaginatemi in discoteca, circondato da una mandria di mufloni da monta di tutte le etnie e le razze, che sembrano usciti da un video di Kylie Minogue, che ad un certo punto si tolgono la maglietta. Ed io rimango lì, sentendomi Giuliano Ferrara in una convention di modelli Abercrombie. Dentro di me mi ripeto, don’t worry Marco, hai altre qualità, tipo che a otto anni avevi scritto già tre opere drammaturgiche e due emozionanti biografie sulla tua appassionante vita. Senza contare che sai fare la spaccata. E poi che dire della tua meravigliosa lasagna al pesto e gorgonzola di cui i tuoi ex fidanzati tessano le lodi nei peggiori bar di Caracas. Tutte cazzate. Venderei al mercato di Tangeri tutte le mie amiche per avere una, anche flebile, tartaruga sugli addominali.

E’ inutile sognare ad occhi aperti. Ci sono case che non accadranno mai, tipo la scomparsa delle donne con le calze color carne, la pace in Medio oriente e che a me mi escano gli addominali. Non li avevo neanche quando facevo danza classica ed avevo un fisico tornito ed una vita così esile che oggi corrisponde alla circonferenza di un mio polpaccio. Bei tempi, la magrezza.

Insomma scrivo questo perché so che al netto del 20 % di gay fisicati che affollano gli scadenti aperitivi gay romani e milanes , c’è una grande maggioranza di uomini reali lì fuori che come me che hanno detto NO A VALSOIA e sì all’amatriciana alle tre di notte. Viva dio, non c’è da deprimersi. Certo, non avremo mai un fidanzato che somiglia a David Gandy, né potremo mai indossare quelle canottierine trasparenti che ci piacciono tanto o avere due milioni di followers su Instagram, ma almeno possiamo ancora accedere a tutta una serie di privilegi tipo la tessera sconto convenienza dell’Esselunga.

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E a quei uomini reali, fatti di dolcezza e imbarazzanti maniglie dell’amore, che mi rivolgo. Voglio dirvi che malgrado nessuno vi chiederà mai di unirvi in una civil partnership alla tedesca, voi comunque meritate di essere felici. Ecco allora 10 regole semplici per affrontare il fatidico arrivo dell’estate per tutti quelli come me che invece di fare palestra quest’inverno hanno guardato Masterchef e Xfactor:

  1. In spiaggia mai indossare costumi succinti che non possiamo permetterci. Perché fare sapere al resto dello stabilimento balneare che ti piace mangiare la mozzarella di bufala come appetizer. La mutandina bianca solo sei Daniele De Rossi, grazie.                david-beckham-and-james-corden---youtube-1427726798-large-article-0
  2. Quando in disco vedi un muflone muscoloso invece di ripetere a te stesso che da domani inizi la dieta per somigliare a lui, immagina di investirlo con la tua macchina nel parcheggio qui fuori. E’ più realistico e da più soddisfazione.
  3. La moda è importante, ma eviterei di indossare capi di abbigliamento che sono stati disegnati da uno stilista gay di mezz’età per il suo amante modello (adolescente e rachitico) dell’est Europa. Ad ognuno il suo. L’effetto altrimenti è come vedere Marisa Laurito che interpreta la parte di Dakota Fanning in 50 sfumature di grigio.                                                                                              .marisa-laurito-02
  4. Invece di provarci con ragazzi che sai non te lo daranno mai buttati sui tuoi simili. Il mondo è pieno di ragazzi mediamente carini a cui la prostata funziona perfettamente.
  5. La bellezza esteriore non conta, conta quella interiore è un detto che vale soltanto in tre casi : a) se ti piace un ragazzo non vedente B) se il ragazzo che hai puntato ha estremo bisogno di prestito C) se il ragazzo che hai puntato fa uso pesante di droghe D) se il ragazzo che ti piace ha estremo bisogno di un trapianto di rene.
  6. Per fare colpo punta su altre qualità. Per esempio, fagli sapere che sai metterti una pallina da tennis in bocca. O che hai un lavoro a tempo indeterminato.
  7. Iniziare la dieta il 12 agosto non serve a molto. Dunque non farti prendere dai sensi di colpa quando ormai è già troppo tardi. E’ da cretini iniziare la dieta quando si è in vacanza dopo che hai svaccato per il resto dell’anno. Meglio fare come fanno tutte le donne sovrappeso da Christy Alley in poi: ubriacarsi a dismisura dandola al primo disgraziato che passa in spiaggia per non affrontare le proprie insicurezze.
  8. Il corpo non è tutto. In fondo, Maria De Filippi quando ha dovuto scegliere non si è mica presa un tronista napoletano o un ballerino diciottenne di Amici, ma Maurizio Costanzo.                                           Maurizio-Costanzo2
  9. Apprezzo la strategia di fare la figa anche se non lo si è. Un comportamento che ridà dignità ed eleganza. Dunque in discoteca evita di fare i saldi di fine stagione e opera con selettività. Anche se non lo sei, sopprimi la Tina Cipollari che c’è dentro di te e fai uscire la Monica Bellucci che alberga in una qualche zona oscura della tua anima. Se proprio non la trovi, va bene anche una Laura Freddi qualunque, basta che stia zitta.
  10. 00059212Se i tuoi amici sono un branco di fichi e tu somigli a Rebel Wilson, hai tre opzioni: a) cambiare amici b) rimanere solo e comprarti un gatto C) invitarli a casa tua per le vacanze e lasciare che sia tua madre a furia di pranzi e cene casarecci a trasformarli tutti in Nadia Rinaldi.                        .
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10 buone ragioni per archiviare i toy boy https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/10-buone-ragioni-per-archiviare-i-toy-boy https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/10-buone-ragioni-per-archiviare-i-toy-boy#comments Sun, 10 May 2015 08:02:25 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1093

Il post di oggi si può riassumere così: piuttosto che mettermi di nuovo con uno più giovane di me, mi faccio fidanzato con Giancarlo Magalli. Ho 26 anni e voglio fare un manifesto politico contro i Toy Boy che affollano le discoteche gay mondiali, uno statement contro la tendenza Justin Bieber che dilaga in tutti i luoghi e in tutti laghi dell’universo ‘uomosessuale’. Innanzitutto, non c’è nulla di più fastidioso di Bieber. Neanche Rocco Buttiglione che canta Miley Cirus.  Secondo, i fidanzati 22enni lasciamoli alle quarantenni in carriera che hanno tempo da sprecare su Badoo. È ora di puntare sulla sostanza e l’esperienza. È ora di dare una chance ai uomini maturi tipo Davide Mengacci, Pippo Baudo, il maestro Mazza.

1284717520067Gianni-Mazza

I ventenni sono terribili sporcano in giro, mettono in disordine, parlano a sproposito e vogliono sempre fare qualcosa. Ma dico io, c’avrai ventidue anni, vai a giocare un po’ con la playstation! E invece no loro devono scoprire il mondo, fare esperienze, mangiare da Mc Donalds. Troppo per voi, cari amici di Gay.it.

Ecco perché ho deciso che da ora uscirete soltanto con uomini più grandi. E non mi venite a dire che l’età è una questione psicologica e ci sono milioni di giovani maturi là fuori. Intanto questa vagonata di giovani maturi io non l’ho mai incontrata e a quanto mi risulta neanche le mie amiche. Di solito, poi, i giovani particolarmente maturi hanno problemi di erezione oppure finiscono invischiati in qualche losco caso di cronaca nera tipo Raffaele Sollecito.

Secondo, dire che l’età è una questione psicologica ci riporta all’antico e annoso problema: le psicopatologie sono molto diffuse nella popolazione maschile italica e mondiale, ma questo è un altro tema che approfondirò prossimamente con la dovuta attenzione.

Ecco allora una lista di motivi sul perché è meglio archiviare completamente la fase ventenni e aprirsi alla meraviglia dei uomini maturi o, come li chiamo io, degli uomini stabilizzati.

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  1. Il ventenne deve il più delle volte scoprire se stesso. Il che ti fa sentire una piccola Licia Colò . Tra l’altro alla nostra amata Licia hanno tolto ingiustamente il Kilimanjaro e adesso la povera lavora per la TV dei Vescovi, un canale televisivo che non guarda manco il Papa. Non è andata meglio a Susy Bladi che in questo momento probabilmente lavora come majorette in un qualche circo balcanico. Dunque mentre il tuo lui esplora se stesso, tu faresti bene ad esplorare la squadra di rugby del tuo quartiere.
  2. Il ventenne è inquieto. Una fatica pazzesca. C’hai messo tanto tempo e molto prozac a raggiungere un minimo di equilibrio ed ora ti devi accollare le inquietudini di uno che ancora non sa cosa vuole dalla vita. Piuttosto se vuoi sprecare energie senza essere retribuito, trovati un lavoro ad EXPO! L’amore No profit è sempre un fallimento. Ricorda.
  3. Il ventenne combina casini che tu devi essere sempre pronto a risolvere. Sei la sua ancora di salvezza.  Come Rosanna Lambertucci che elargisce diete miracolose ad una convention di donne sovrappeso.                                                                                     dieta-Rosanna-Lambertucci
  4. Il ventenne a letto è una noia. Per carità, grande energia, grandi potenzialità, grande volontà ma di strada ne deve fare il ragazzo. L’esperienza affina l’ingegno. La conoscenza del proprio corpo, del proprio respiro rende il sesso qualcosa di più di balletto di Matilde Brande o di una vacanza a Malta. Tendenzialmente un uomo incomincia ad accorgersi che nell’atto sessuale è coinvolta un’altra persona dopo i 25 anni. Se Maria De Filippi invece di traviare adolescenti con il sogno di diventare la nuova cantante cripto-lesbica di riferimento, istituisse dei corsi di formazione sessuale per i diciottenni italioti farebbe un servizio alla società. Invece in Italia, tutti che vogliono vincere Amici, pochi che sanno trombare.
  5. Il ventenne non c’ha una lira. A meno che non sia figlio di Berlusconi e Veronica Lario (ciao Luigi!), il ventenne tende a vivere in orribili appartamenti universitari con branchi di maschi meridionali che mangiano la pasta asciutta alle 5 del mattino. La tua dignità e la tua gastrite ringraziano, ma meglio avere un uomo che può permettersi di ricevere qualcuno nel proprio bagno senza allertare i Nas e la protezione civile.
  6. Il ventenne ti costringe a fare cose che non hai mai fatto neanche quando avevi vent’anni perché già allora ti sembravano da sfigati. Tipo andare a vedere il concerto di Emma Marrone in un centro commerciale a Crotone o commentare i tweet di Andra Scanzi.
  7. Il ventenne si veste da ventenne che è sempre meglio di un trentenne che si veste da ventenne. Io però preferisco un trentenne che si veste da trentenne. Perché diciamo la verità tutte queste canottiere che scimmiottano i look di Justin Bieber si possono tollerare solamente alla festa di quinta liceo di Bagnara Calabra.  Tra l’altro, secondo me, Justin Bieber è di Bagnara Calabra.                                                        ù
  8. Il ventenne quando vuoi parlare del vostro futuro pensa a cosa fare nel weekend.
  9. Il ventenne vuole dimostrarti delle cose: che è intelligente, figo, sensibile, maturo, intelligente. Ti avrà scambiato per Mara Venier, quarto giudice a Tu si que vales.
  10. Il ventenne è insomma come Elisabetta Canalis che cucina il famoso petto di pollo alla piastra di Elisabetta Canalis. Una roba divertente per i primi 15 secondi e che poi diventa subito sciapa. Diciamolo, arriva un certo punto della propria vita in cui il pollo va mangiato condito, ripieno, gustoso, al forno, non alla piastra!. Diamo dunque il tempo ai ventenni di crescere e diventare finalmente i polli che noi desideriamo mangiare. E nel frattempo se proprio volete fargli un favore, dategliela senza chiedere nulla in cambio.
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Quali foto non postare mai e poi mai su Facebook https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/quali-foto-non-postare-mai-e-poi-mai-su-facebook https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/quali-foto-non-postare-mai-e-poi-mai-su-facebook#respond Sun, 26 Apr 2015 08:18:31 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1061

Questa settimana voglio dedicarmi ad un tema che mi sta molto a cuore: no, non sto parlando del ritorno in video di Monica Leofreddi, ma della vostra dignità.
Molti di voi, l’hanno persa come la verginità: in pochi secondi. Per quelli che invece ne conservano ancora un briciolo, è mio dovere- in qualità di blogger di riferimento per la comunità LGBTI molisana- fornirvi di una semplice e maneggevole guida per mantenerla.david-beckham-and-james-corden---youtube-1427726798-large-article-0

In particolare, voglio cogliere questa occasione per dedicarmi all’argomento basilare e fondante della civiltà umana ovvero “quali foto non postare mai e poi mai su FB”.

  • E’ bello essere orgogliosi del proprio corpo e denudarsi come una femen in piazza San Pietro. Alcuni di voi però rischiano un po’ di essere monotematici. Parlo di quelli che non vedono l’ora di mostrarsi in mutande in qualunque occasione, dal selfie per ricordare che è arrivata la primavera alla foto in ricordo delle vittime dell’Ebola. Ora, capisco che siete tutte delle piccole Belen Rodriguez di provincia, aspiranti modelle-attrici- cantanti- deputate nazionali, ma nella vita ci sono delle occasioni in cui bisogna mettersi le mutande. Anche solo per ricordare al mondo che avete un reddito minimo con cui comprare dei beni di prima necessità quali gli indumenti basici di biancheria intima.
  • a-MELONI-640x468Non ho nulla contro photoshop e gli effetti visivi che vi fanno sembrare tutti Charlize Theron alla notte degli Oscar. Però non esagerate, perché tanto vi sgamano. Prendete come esempio Giorgia Meloni, ogni volta che fa un manifesto sembra , tra filtri e ritocchino vari, Anna Falchi. A tal punto che la stragrande maggioranza degli Italiani pensa che Fratelli di Italia sia un film di Neri Parenti con Cristian De Sica e Massimo Boldi.
  • Io sono sempre e comunque a favore delle foto osé, ovvero, come le chiamo io, delle foto “sono nudo-sono qui” e a volte ancheBlzoRU6IAAAV3eN “sono nudo-sono qui-vi prego- ho anche lasciato la porta di casa aperta- vi pago anche il taxi”. Però vi scongiuro, cari ragazzi, un minimo di autocontrollo. Per esempio,  mostrarsi in mutande dopo aver trascorso le vacanze di pasqua a casa della nonna che per colazione vi ingorga di tagliatelle ai funghi porcini, va bene. Bisogna essere orgogliosi del proprio corpo, sempre, ma ci sono anche altre attività per fare colpo sui ragazzi che affollano l’internet, come per esempio, allevare cani soccorso alpino o produrre un disco di Patrizia Pellegrino che interpreta le canzoni Florence & The Machine.
  • Tre modelli da non imitare MAI E POI MAI quando vi fate i selfie: Belen, Justin Bieber e Barbara Durso. Il carmelita smack, a meno che non abbiate una paresi facciale o siate membri di una setta satanica, è da evitare sempre. Così come la boccuccia a becco di gallina, la smorfia da bimbo minkia e l’espressione stupita di chi si è appena accorto di avere un fagiano fra le mutande.1393945016_1-15
  • Un’altra tragedia è la foto riflessiva fuori contesto. Ora, se siete fra i templi buddisti in Cambogia va anche bene che vi fotografiate con aria assorta ed espressione mistica; la stessa espressione è però meno comprensibile quando la riproponete in un parcheggio fuori dall’Esselunga con vostra cugina Cinzia che, in posa accanto a voi, ha la faccia di chi ha appena mangiato i peperoni e non ha un Buscopan a portata di mano.
  • I vostri profili facebook sono pieni di foto artistiche che vi propongono in meravigliose location esotiche e oniriche quali parcheggi a pagamento, bar di provincia, bagni degli autogrill, uffici di vario genere, salotti Ikea e sottoscala di ogni dimensione. Apprezzo questa nuova riscoperta del neorealismo italiano di cui sono fan assoluto. Sicuramente a New York c’è qualche museo d’arte moderna che vi metterebbe in cartellone, però indugerei di più su questa enfasi verista. Il fatto che abbiate una vita non significhi necessariamente che sia interessante o degna di nota.
  • Selfie is democracy. foto-2014-08-04-alle-12.51.25Chi è contro i selfie è antidemocratico, fascista e bersaniano. Perché è giusto autocelebrarsi attraverso lo strumento della fotografia cheap, però è bene farlo applicandosi e studiando. Per esempio, spararsi un selfie dal basso è come andare al battesimo del Royal baby vestiti Sandro Ferrone. Una roba imperdonabile (a meno che non siate Sabrina Ferilli).
  • Le foto con gli animali sono belle, ma non vi rendono migliori di quello che siete. Dunque non abbiate timore di pubblicare le vostre foto in cui abbracciate una nutria come una Michela Vittoria Brambilla qualsiasi, però siate consapevoli che ciò non distoglierà l’attenzione dal fatto che siete delle persone orribili come il resto dell’umanità che vive bene anche senza le nutrie .
  • Come dico sempre, oggigiorno la sciagura più grande per un genitore è che gli nasca un figlio fashion blogger. Dunque prima di reinventarvi come piccole Anna Wintour di Torbella Monaca, fatevi un esame di coscienza approfondito. Chiedetevi per esempio: l’outfit che indosso merita davvero di essere immortalato? Devo dare questo dolore a mia madre?  Vestito così non sembro la risposta italiana alla fame nel mondo?
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The Voice: incominciano i knock out (e noi siamo già K.O.) https://blogs.gay.it/trashcronaca/the-voice-incominciano-i-knock-out-e-noi-siamo-gia-k-o https://blogs.gay.it/trashcronaca/the-voice-incominciano-i-knock-out-e-noi-siamo-gia-k-o#comments Thu, 16 Apr 2015 13:17:01 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1001

Buongiorno cari amici, volevo cominciare con un grosso #ciaone per la mia suprema capa Caterina che in una serata costellata di meraviglie televisive tra il sublime trash di Chi l’ha visto, il masochismo di Junior Masterchef e il finalone di stagione di House of cards decide di farmi guardare quella boiatona di The Voice of Italy. Grazie cara, a buon rendere.
Che poi uno dice “beh è nato in America” avrà quel respiro internazionale che tanto ci piace in questi talent. E invece l’unica cosa di internazionale che ha è la brutta abitudine di ricapitolare tutto in continuazione. Ah, dimenticavo: anche il fatto che abbiamo la APP ufficiale. Io ho deciso che la scaricherò solo se mi mandano a casa almeno la poltrona e il capezzolone da pigiare.

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E i nostri giudici o “coach” che dir si voglia cosa avranno di internazionale? Beh, innanzitutto la giacca di Facchinetti di stasera. All’inizio ho pensato che da qualche parte nel mondo ci fosse uno Schettino piangente per il furto della giacca. Poi mi è stato detto che è la stessa che Harry dei One Direction ha indossato agli American Music Awards. #abissigenerazionali Sugli altri outfit che dire? Che non ho ancora capito se Noemi ha i capelli color poltrona o se la poltrona è color Noemi. E che se bruciassimo i pantaloni di Piero Pelù (insieme al singolo della “canzone del capitano” di Facchinetti jr.) in una sola fiammata sparirebbe almeno la metà delle cose brutte del mondo.

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Stasera cominciano i knock out (nel senso che dopo cena ti mettono definitivamente KO sul divano): l’ultima sfida diretta che porterà ai live e al televoto. La prima sfida è tra Amelia (quella che ha i parenti che le dicono che ha una voce originale e i parenti hanno la ragione suprema) e Keeniatta già ribattezzata “coatta”. Qualcuno ha ribattezzato questa sfida un “gnocc out” e mi è caduto tutto: dalle braccia alle palle. La prima canta “senza pietà” (di nome e di fatto), la seconda la sempre divina Whitney. “Keeniatta con il tuo acuto hai reso sterili tutti gli uomini delle prime file” sentenzia J.ax. E la vittoria va a lei.

Arriva il momento di Luca vs. Alessandra. Il primo canta “Purple rain” di Prince con giusto qualche imprecisione sull’inglese: una volta è parpol, una volta è perpol, una volta è perpel! Alessandra e la sua ormai celeberrima pianola di Goldrake canta “La bambola”, canzone epocale. Io immagino Patty che la ascolta sul divano mentre beve dell’assenzio e prepara la telefonata al suo avvocato. Ovviamente vince, senza merito, quella con l’asse per lavare i panni al fiume mentre Luca tornerà a casa sconfitto e single. Alla domanda “Luca, c’è qui la tua fidanzata. A chi dedichi la canzone che hai appena cantato?” “A MIA MAMMA” #epicflop

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E mentre mi chiedo perché FACH jr è a giudicare cantanti mentre Nina Zilli quelli che fanno le puzzette con le ascelle a IGT è il momento di Nathalie e Sara. Una che non riesco a seguire perché non capisco se ha il vestito blu e nero o bianco e oro e le Calze più che color carne, color epatite. L’altra che, invece, è rimasta l’unica ancora ad abbinare gli ombretti ai vestiti. Quindi per me #viaentrambe
Non che con Alessia ed Alex (il 17enne che sembra ormai un ultratrentenne) vada meglio. Lei sembra che canti in armeno. Lui che dopo aver ricicciato due canzoni di Pooh ci dedica “Perdere l’amore” Purtroppo perde e passa lei con mezzo polmone e caro Alex: avrai perso l’amore ora però vedi de trova’ un buon parrucchiere.

Le sfide procedono as usual tra “sei talmente bravo che ti mando via tanto farai fortuna fuori” (e Noemi che promette ai concorrenti che elimina di aiutarli “dopo” che mi ricorda Berlusconi che prometteva posti di lavoro), decisioni prese con talmente tante lungaggini che uno pensa che la sentenza verrà affissa 60 giorni dopo nelle bacheche dei tribunali, cover di Ozzy Osbourne che lui sente e vomita tutti i pipistrelli che ha mangiato nella sua carriera, cantanti che sembrano doppiati da Tea Falco, gente che violenta le canzoni di Mina e gorgheggi tipo Panda 750 quando non entra la marcia.
Meno male che arriva la pubblicità: perfetta rappresentazione della crisi di oggi. Le donne ormai infatti si girano a guardarti la Hyndai. Ho un po’ di dubbi sul fatto di far sponsorizzare prodotti a Russo. Secondo voi io mi fido di uno che compra certe camicie?

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Chiudiamo raccontandovi le due sfide indimenticabili della serata il primo tra Maurizio “uno di noi” e Luca directly from i centri sociale pugliesi. E io più che sentire la sua performance preferisco pensare all’armadio di Maurizio. Pieno di eterissime camicette Desigual. Poi Sam Smith (che is the new Adele nei talent) non lo canta nemmeno male ma tifo Luca, che ha fatto l’unica cosa un pizzico alternativa in modo credibile, con questo Rino Gaetano ragamuffin style Ovviamente vince Maurizio e che cosa fa? Si mette a piangere. Ma tesoro mio non farlo perché io sono una rinomata iena e non cambierò idea sulla tua performance orrenda.

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E poi la sfida per cui tutto ha avuto un senso prima di girare su 16 anni e incinta: Chiara Iezzi vs Sarah Jane. Praticamente “Festivalbar” vs. “Amici di Maria”, che in questi tempi di revisionismo del 1992 è perfetta. Io spero sempre che Chiara proponga Vamos a bailar invece sceglie Mina. Io amo soprattutto come la guardano i giudici come a dire” Cazzo, tra un po’ toccherà anche a noi andare a lavorare sul serio” E mentre Facchinetti figlio sembra deciso a tenere Chiara, Roby decide per il ribaltone e salva Sarah Jane premendo il tasto CTRL + ALT + IEZZI. Ed è un peccato. Ora vai Chiara e insegna agli angeli l’estasi e il kamasutra mentre balli questa vida nueva.
Noi ci vediamo mercoledi prossimi con i secondi KNOCK OUT!

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The voice: arriva “Rolling in the deep” cantata da Britney. NOOOO! https://blogs.gay.it/trashcronaca/the-voice-battle-2015-arriva-rolling-in-the-deep-cantata-da-britney https://blogs.gay.it/trashcronaca/the-voice-battle-2015-arriva-rolling-in-the-deep-cantata-da-britney#respond Thu, 09 Apr 2015 14:20:46 +0000 https://blogs.gay.it/?p=985

Buongiorno miei cari, finalmente ho scoperto quello di cui tutti mi parlavano: Mi avevano detto che il karaoke era tornato. Non pensavo fosse in prima serata su Raidue, ma va bene.
Eccoci quindi a “The voice of karaoke” che questa sera giunge alla fine delle battle. Ma la strada è ancora lunga per la ricerca dell’erede di Suor Cristina che verrà decretato il 27 maggio prossimo.

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Si comincia subito con delle polemiche peperine infatti ad aprire i combattimenti stasera c’è Sarah Jane, una delle coriste di Noemi. A parte che io dico basta a queste discutibili eterosessuali con borchie e capelli rasati da un lato ma oggettivamente non vedo l’ora che esca il nuovo album di Adele così nei talent avranno canzoni nuove da fare. Il cavallo di battaglia del duello è infatti “Rolling in the deep” Mi chiedo come mai nessuno abbia cantato ancora Chandelier. O forse è meglio non chiederlo ma esserne grati e basta. J.Ax, con il pizzetto che ogni volta di più diventa pelo pubico, sentenzia “Io ho capito che stavano spaccando quando Pelù ha fatto la faccia di uno a cui arrivano foto nude sul cellulare” Nonostante sembri la versione cantata da Britney, la buona Sarah Jane ovviamente vince e la sua rivale Valentina se ne va.

Continua la sfida tra donne: Ilenia vs. Lavinia che cantano “Un attimo ancora” e qui vai di parentado. La canzone originale è dei Pooh, il rifacimento della Band del fratello di J.Ax. Ovviamente Roby non si trattiene e comincia ad asfaltare le povere malcapitate cantando a squarciagola. Io immagino a casa Facchinetti, Francesco che bussa in bagno e parte un: DAMMI SUOLOOOO UN MINUTUOOOOH del padre. Che ansia. Cosa ne penso della gara? Che secondo me una ha la canotta Tezenis: lo vedo perché mi ha elettrizzato i capelli anche a casa. La sarda andrebbe accompagnata al largo di Civitavecchia e lasciata lì. Da sola. Con i braccioli. Perdipiù sembra un’Iggy Azalea che non ce l’ha fatta e non ce la farà mai. Indi per l’occasione lancio l’hashtag #viaentrambe con la certezza che lo userò spesso. (comunque passa Ilenia)

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Le gare procedono con il team Pelù e Silvia e Pierluca (che è il nome che vorrei nella mia quarantaduesima vita). Si cimentano in “Happy”. Sì, lo so, in un mondo giusto canterebbero “Happy” di Alexia non happy di Pharell, ma il buon Piero decide di trasformarlo in un pezzo super rock. Anche qui volete realmente sapere cosa ne penso? Che innanzitutto prendere una parola in inglese ogni tanto non è reato. Lui sembra una via di mezzo tra Irina Skassalkazaja di Marcello Cesena e uno che sta ruttando. Però sono certo che un suo cd messo a tutto volume sarebbe perfetto per istigare i vicini a trasformarsi in Rosa e Olindo. Insomma, in definitiva sarebbe stata più originale cantata da Samara di The ring. #viaentrambi

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In questa noia mortale in cui mi pento di non essere a guardare il talent per aspiranti giornalisti su Agon Channel o qualsiasi cosa su Rai Gulp., oltre all’Hashtag lancio anche la petizione: Sacrifica uno dei due Facchinetti in nome di una nuova camicia per Federico Russo.
Le battle continuano fino a notte fonda e ci sono alcune singolarità veramente piacevoli. Intanto il concorrente che si chiama Andreotti ma ha i capelli di Caparezza. Contraddizioni della vita. Perdipiù perde. Vi rendete conto? Un Andreotti che perde al primo turno. Non c’è più la cara vecchia Dc ma soprattutto il talento logora chi non ce l’ha.

Poi per la prima volta viene data in gara una canzone di Carmen Consoli. Che ricordiamo può cantare solo Carmen Consoli. Sennò il risultato è Pamela Prati al Bagaglino. Cantarla come stanno facendo, come una Jessica Simpson qualsiasi dovrebbe essere punito con l’ergastolo. A vincere il duello è Carola che è identica a Drew Barrymore in Mai stata Baciata, film epico…
Arriva un’altra sfida di quelle indimenticabili: Amelia vs. Chiara in “Lontano dagli occhi”. Lei sentenzia “Il mio timbro è personale e unico. È quello che mi hanno sempre detto i miei parenti!” E allora c’è da crederci: a me sembra originale come quello di Emma Marrone che è originale come quello di Gianna Nannini. Giudizio? Lontano dalle orecchie.

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Meno male che arriva una sfida degna di questo nome: la mia amata Tekla contro un’altra bomba: Fatima su che brano? Chandelier (maledetto me quando l’ho scritto qualche riga fa) che, come hanno detto, vorrei ricordare che si dice Sciandelié per far rima con Beyoncé. Non Sciandeliar che fa rima con Amanda Lear. Tekla ha partecipato al talent da me organizzato lo scorso anno che doveva portare il vincitore a Toronto per il World Pride. Ad un certo punto si è ritirata. Ed è rispuntata a TVOI dove speriamo possa arrivare almeno a presentare il suo disco a Roccacannuccia. Vince a mani basse ma arriva lo steal per Fatima. Io vorrei aprire una parentesi per lo STEAL che potrebbe trovare grandi applicazioni nella vita di tutti i giorni. Tipo agli esami in università quando uno rifiuta un 27. Che poi ammettiamolo: lo steal lo facciamo tutti all’IKEA in fila alle casse, quando qualcuno abbandona tipo una candela SBRÜLGÅ.

Avevo ancora tante cose da raccontarvi e da dirvi tipo lo splendido ruolo di Valentina Correani relegata a una Mastrota qualsiasi, ma arriva il definitivo colpo. Federico Russo sta chiamando Noemi la regina del soul.
E’ il momento di vomitare la cena, chiedere scusa a Nina Simone e spegnere la TV.
Ci vediamo la prossima settimana con i Knock out.

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The Voice: cominciano le Battle e Facchinetti Sr. sfiora il figlicidio https://blogs.gay.it/trashcronaca/the-voice-cominciano-le-battle-e-roby-facchinetti-sfiora-il-figlicidio https://blogs.gay.it/trashcronaca/the-voice-cominciano-le-battle-e-roby-facchinetti-sfiora-il-figlicidio#respond Thu, 02 Apr 2015 11:08:53 +0000 https://blogs.gay.it/?p=960

Buongiorno cari amici della trashcronaca, la primavera è nell’aria e The Voice approda finalmente alla seconda delle sue 261801,2 fasi: le BATTLE. So già che sarà una puntata estenuante. Mio marito difficilmente la sopporterà e so che arriverà il momento che dirà “Metto a letto i bambini e torno.” Precisando poi che quando è cominciata la puntata nessuno di noi aveva figli. O scapperà fuori col cane con la stessa foga con cui Morgan corre in camerino alla prima pubblicità.

L’attesa è ancora più insopportabile perché prima c’è LOL. Ma io sono un inguaribile ottimista. Vederlo è comunque certamente meglio di Striscia quantomeno perché non ha una rubrica molto brutta tipo “LOL lo striscione”.

Meno male che comunque i provini sono finiti: ho passato due settimane in casa. Temevo di incontrare Federico Russo che mi avrebbe invitato a fare il provino e io non avrei avuto nessuna tragedia da raccontare se non che ho passato il liceo con l’apparecchio ai denti.

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La gara entra nel vivo: in questa puntata e nella prossima i 64 concorrenti scelti dalle 4 squadre saranno dimezzati. E per prepararli sono stati scelti 4 special coach. La prima è Arisa. A The Voice. Che è come Morgan ad Amici. Non si può vedere. La seconda è Malika che è sempre delicata ed elegante come un elefante in una cristalleria. In più da stasera arriva il tasto STEAL con il quale il caposquadra può rubare un concorrente eliminato ad un altro. Praticamente è come quando molli uno e qualcun altro se la prende…

La prima sfida è quella tra LELE vs. EDO SPARKS che, voglio dire, due con questi nomi d’arte (e la camicia a mezze maniche che è l’ineleganza suprema) meritano di non passare a prescindere. E poi sia chiara una cosa: ti lecchi le labbra solo se sei Britney Spears non se canti Bruno Mars (a proposito Bruno: perdonali ed abbi pietà di loro che non sanno quello che fanno). A giudicarli è il buon Francesco Facchinetti, che più lo sento parlare di buona musica più mi sembra di sentire Giovanardi parlare di diritti. (passa Lele comunque)

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E’ il momento del team Noemi che questa sera è molto figa: è un incrocio tra American Horror Story Coven e una signora di strada che aveva poco tempo per truccarsi. La prima sfida del suo team è Keeniatta vs. Chiara su “Survivor” delle Destiny’s Child. La prima è una bella fusione in animalier tra Beyoncé e la Berté degli anni 70-80. Uno schianto a livello di fisico (meno a livello di timbro e di voce). L’altra è meno bella, meno brava, meno tutto. Il momento migliore della loro esibizione avviene in un unico momento: quando finisce. Meno male che arriva il primo AXforismo della serata “Quando muoio voglio che le mie ceneri vengano lanciate in faccia a Beyoncè. Voglio diventare un brillantino di Beyoncè” (passa Keeniatta)

Sono passate solo due battle e io sono già stremato: ci vorrebbe zia Mara che entra spoilera il vincitore e ci si leva tutti il pensiero. E se le ragazze prima mi hanno spaccato un timpano ora, con la prima gara del team Fach, mi sto io spaccando l’altro per non sentire questi due che cantano: Alex e Gianni già ribattezzati i combattenti del carboidrato. Sono talmente convincenti nella loro versione del “la casa del sole” che Facchinetti padre si alza e comincia a cantare lui incenerendoli. Passa Alex e Gianni può tornare a godersi i suoi 23 anni… chiaramente calcolati in età canina dove ognuno ne vale 7. Sennò non si spiega.

Poi arriva la prima battle degna di nota: e capisci che le cose iniziano a farsi serie quando Piero Pelù si scioglie i capelli e diventa sempre più simile a Lady Galadriel. Si sfidano Davide vs. Alessandra. Che di cognome fa Salerno. E quindi parte svantaggiata. Come tutti sappiamo l’unica Salerno che vogliamo è Sabrina. Lei però è veramente brava e vince a mani basse. Arriva però lo steal di J.Ax che si impossessa di Davide per la prossima fase. Però ragazzi solo una cosa: il gesto delle corna lo facevo anche io nel 2002 ascoltando Sk8er Boy di Avril Lavigne, ora possiamo anche evitare.

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Arriva la sfida epica della serata: Chiara Iezzi contro Arianna. Mi aspetto che il brano assegnato sia Kamasutra e invece spunta Celebrity Skin. Immagino già Courtney che starà vomitando o si sarà trasformata nella mia orrenda amica travestita COURTNEY COCK.

La gara è uno scempio. Arianna vince senza merito, ma Francesco Facchinetti preme il tasto Steal per Chiara. E’ il dramma. Roby fulmina suo figlio e si capisce chiaramente che l’unica indecisione è se usare un trinciapollo o una sega circolare sul suo corpicino. Chiara: “Io sono contentissima perché non me lo aspettavo” Roby: “Neanche io”. È l’endorsment definitivo. Sono certo che la prossima volta Facchinetti senior schiaccerà la testa del figlio al posto del capezzolone.

Raccontarvi le altre 10 battle è impossibile. Anche per i giudici per i quali ormai voce nera è uguale a urla sguaiate da pantera del karaoke. Tutti fenomeni alle blind e poi qui è tutto un animalier adatto a tamarreide. Insomma The Voice è il programma degli acuti pazzeschi ma che se ti assegnano un De Gregori rimani basito.

Sappiate che comunque è passato, ovviamente Dany: quello che una volta era Daniela e oggi è Daniele. Ha battuto Nicole che si era fatta i capelli blu per sembrare Sailor Mercury invece è finita come Marcellina delle Lollipop.

E dopo averlo tanto citato viene assegnata “Sono = sono” dei Bluvertigo, un pezzo di distruzione che non deve essere nuovamente distrutto. Immagino Morgan rivoltarsi in una vasca piena di redbull.

Per il resto è tutto dimenticabile. Torna quella che ha cantato Ciao amore ciao come fosse una canzone dei Modà e che si merita di finire nelle fessure del parquet come Kate Moss in quella puntata de I Griffin, quella che ha lo stivaletto, i leggins al polpaccio e il gilet di jeans (chiamate la Fashion Police subito), ma anche quella che canta divinamente “la mia storia tra le dita”, capolavoro di Grignani.

Poi c’è quello che canta ruttando, mentre ho il cane che mi russa nell’orecchio. Vado a letto rimpiangendo Operazione Trionfo ma riflettendo su due cose: Ma la giacca di Facchinetti senior è blu e nera o bianca e dorata e soprattutto: la tintura di Bennato (che mi fa venire sempre in mente quando Ross Gellar di Friends di fece l’abbronzatura artificiale), special coach, sarà antimuffa o lavabile?

Su questi dilemmi vi do appuntamento a mercoledi prossimo!

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Frociarole: una guida serissima per riconoscerle in natura https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/frociarole-una-guida-serissima-per-riconoscerle-in-natura https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/frociarole-una-guida-serissima-per-riconoscerle-in-natura#comments Sat, 28 Mar 2015 13:41:08 +0000 https://blogs.gay.it/?p=939

La lezione fondamentale che ogni giovane gay del mondo impara quando scopre la propria omosessualità è che prima di trovarsi un compagno per la vita (o anche per la prossima mezzora, dipende dai gusti), occorre trovarsi un’amica fidata.

Stefania-Orlando

L’amica frociarola è il raggio di sole che riempie le giornate uggiose dei ghei metropolitani dall’alba dei tempi. Perché l’unione amicale gay maschio + etero donna è quanto di più perfetto Dio abbia creato. A tal punto, che se Adamo fosse stato gay e Eva la sua best friend frociarola non ci sarebbe stato il peccato originale e ci saremmo potuti risparmiare tutte le tragedie dell’umanità ad esso connesse. E tra queste, includerei anche la settimana della moda milanese.

 

Ecco allora una lista ironica sulle varie tipologie di frociarole che esistono in natura.

 

  1. La Frociarola Dawson’s creek. E’ l’amica del liceo con cui si scorazzava in motorino lanciandosi in inseguimenti spettacolari per pedinare il muflone da monta di turno. Quella con cui ci si scriveva pagine di lettere auto-commiserative degne di Emily Dickinson nei momenti peggiori. Quella con cui confidarsi nei pomeriggi interminabili dell’adolescenza, la spalla su cui piangere ogni volta che ne avevate bisogno. E lei era sempre lì ad ascoltarvi. Non c’è da stupirsi se dopo tutti quegli anni di pesantezza oggi sia diventata omofoba.                                                         08-michelle-williams-dawsons-creek
  2. La Frociarola Carmen Russo. E’ l’amica con cui si va in discoteca gay il sabato sera. Indossa vestiti osceni rubati all’armadio di una soubrette televisiva degli anni 90. Sulla dancefloor si presta a performance artistiche imbarazzanti degne delle peggiori drag queen di Caracas. In disco la conoscono tutti come “la matta” perché si getta in acrobazie e conturbamenti che in molti paesi islamici sono puniti con la sharia. E tu sei così orgoglioso di lei. Perfino quando in un locale gay rimorchia più di te. Cioè sempre.                                                                           carmen-russo-balla-con-un-abito-blu-splendido
  3. La Frociarola Wannabe. E’ l’amica un po’ sfigatella che ogni volta che ti vede ti dice “Devi portarmi a ballare con te”, ma poi non lo fa mai perché in realtà inside è una suora. Ma una suora noiosa, non Sister Act, più Paola Binetti. E finalmente il giorno che te la porti dietro al Muccassassina o al Plastic, dopo anni di candore, buona educazione e Cristina Parodi ( oltre che un fidanzamento settennale), dopo 20 minuti la ritrovi ebbra di libertà e con cinque vodka lemon nell’esofago, mentre si rotola per terra avvinghiata ad un cubista sudamericano.
  4. La Frociarola Maledetta Primavera. Di solito è bella, molto bella. Bionda. Ha anche un lavoro figo. Uno di quelli col termine inglese che ha che fare con la moda. Eppure è depressa, molto depressa. E malinconica, molto malinconica. Anche se vi trovate in una piscina di Ibiza circondati da una squadra di nuotatori australiani. Tu sei la sua ancora di salvezza, anche perché i fidanzati etero che si sceglie sono il peggio dell’umanità. Una roba che neanche Federica Sciarelli avrebbe il coraggio di frequentare. Non c’è da stupirsi che tu sia l’uomo più importante della sua vita.
  5. La Frociarola Attivista. In prima fila ad ogni convegno dell’Arcigay, per non parlare del gay pride, dove ti costringe ad andare con mega cartelloni giganti che inneggiano contro Giovanardi. Non c’è occasione in cui non manifesti per i tuoi diritti calpestati. Anche quando siete in fila al supermercato. La sua più grande passione nella vita è farsi i selfie con Vladimir Luxuria. Ne ha uno in ogni luogo del mondo. A tal punto, che la povera Vlady ha dovuto denunciarla per stalking.Will---Grace-will-and-grace-504050_375_500
  6. La Frociarola Rania di Giordania. E’ l’amica di copertura che i gay non dichiarati portano in famiglia come finta fidanzata di rappresentanza nelle occasioni importanti. Una tragedia insomma. Per lei che dopo aver investito così in tanto in questa performance degna della migliore Giuliana De Sio, rimarrà ingabbiata in quel ruolo per il resto della sua vita, senza neanche vincere il David di Donatello. Fino a quando un bel giorno l’amico gay uscirà fuori dall’armadio e porterà a casa il suo vero fidanzato. Armando, giovane avvocato pugliese. A Rania non rimarrà che passare per la scema di turno. Per giunta cornuta.
  7. La Frociarola Desperate Housewife. E’ colei che si occupa dell’amico gay come fosse un marito senza però avere diritto alla pensione di reversibilità in caso di morte sopraggiunta. Cucina per lui, gli stira le camice, rassetta. Spesso è socialmente riconosciuta come coinquilina, in realtà è molto di più. Trent’anni di femminismo buttati nel cesso. Altro che Costanza Miriano. La Desperate non ha capito che i gay vogliono il matrimonio egualitario per sposare i propri compagni, non le amiche schiavizzate.                                                                                     desperate-housewives-8
  8. La Frociarola Matrona (o Mufasa). E’ l’amica che regna incontrastata su un branco di gay. Potrebbe essere un personaggio di Ferzan Opztek. Dispotica, attitudine al comando, maniaca del controllo, accogliente. Per il pranzo della domenica riunisce tutti i suoi amici gay attorno a una tavola imbandita. E non c’è modo di scamparla. Lei vuole sapere tutto. Con chi hai limonato lo scorso venerdì sera, che numero di scarpe ha il ragazzo che ti piace. E poi emette il suo giudizio infallibile. A cui  tu sei ovviamente tenuto ad obbedire come un soldato.
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