padri gay – Gay.it Blog https://blogs.gay.it I migliori Blog LGBTQ in Italia Thu, 21 May 2015 12:42:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Come sopravvivere ai malanni di tuo figlio e alle profezie degli amici https://blogs.gay.it/michele-giarratano/come-sopravvivere-ai-malanni-di-tuo-figlio-papa-gay https://blogs.gay.it/michele-giarratano/come-sopravvivere-ai-malanni-di-tuo-figlio-papa-gay#respond Thu, 21 May 2015 12:42:47 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1164

influenza_figli1Qualcuno mi dava per disperso, e invece eccomi qua!

Parafrasando Carmen Consoli potrei dire che “sopravvissuto a quest’ultima prova in fondo posso vantarmi di essere un genitore con la G maiuscola, di essere un genitore con le carte in regola…”.

La prima gastroenterite acuta di mio figlio Luca (e a catena di tutta la famiglia con risultati ben più devastanti di quelli del nano) è passata…
Giorni da incubo e la presa di coscienza definitiva che, adesso che c’è lui, in quanto genitore non puoi permetterti il lusso di stare male anche quando stai male, perché il nanetto ha bisogno di te. Tanto più che in questi giorni è diventato più dads addicted del suo solito (in versione Koala, aggrappato a turno ad un papà a caso, senza volersi staccare) e meno angelico…

Le amiche e gli amici, carini come sempre, mi hanno detto: “ah vedrai… questo è solo l’inizio, quando andrà al nido sarà un malanno dopo l’altro, preparati!”.
È sempre bello ricevere questi attestati di incoraggiamento!

influenza_figli2Io comunque rispetto al nido non mollo, e dopo aver, nell’ordine:
visitato la metà dei nidi del quartiere come poche altre pazze (che incontravo sistematicamente in quanto, come me, avevano deciso di vedere uno per uno i possibili nidi e stilare una graduatoria con metodo scientifico);
– fatto stalking al commercialista affinché mi mandasse l’Isee in tempo;
– preso una laurea in compilazione di moduli per iscrizione al nido e inviato il tutto;
pre-iscritto Luca in tutti i nidi privati non cattolici (e dunque pochi) nel malaugurato caso in cui dovesse rimanere fuori dalle graduatorie di quelli comunali…

e ho fatto tutto questo in piena gastroenterite acuta unitamente a:
– una 3 giorni a Salerno per la festa delle famiglie (bella, ma davvero intensa, e portatrice del virus che ci ha devastati nei 15 giorni successivi);
– una 2 giorni a Bruxelles, di seguito, per la giornata delle famiglie omogenitoriali al parlamento europeo;
– la festa di primo compleanno del piccolo nano con oltre 30 invitati;
– la mia festa per il mio compleanno numero XX

Beh… adesso mi siedo, guardo The Voice e aspetto le graduatorie.

Ah, le graduatorie arrivano a luglio?
Va beh, io intanto mi riposo un po’ 😉

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Davvero un figlio cambia la vita? Il primo anno di Luca e i suoi papà https://blogs.gay.it/michele-giarratano/davvero-un-figlio-cambia-la-vita-il-primo-anno-di-luca-e-i-suoi-papa-gay https://blogs.gay.it/michele-giarratano/davvero-un-figlio-cambia-la-vita-il-primo-anno-di-luca-e-i-suoi-papa-gay#respond Wed, 06 May 2015 09:00:04 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1104

luca_compleanno1In questi giorni di assemblea di Famiglie Arcobaleno, fatti di risate, abbracci e tante riflessioni (e di una bellissima Festa delle famiglie a Salerno domenica scorsa!), larghissimo spazio è stato dato, come sempre, alla condivisione delle esperienze.
Una delle domande più ricorrenti da parte degli aspiranti genitori – a chi un figlio già lo ha – è: “ma è vero che un figlio ti cambia la vita? bisogna fare tante rinunce e sacrifici?”.
Io credo che sia un tema complicato, variegato e molto soggettivo, quindi la prima cosa che faccio quando rispondo a questa domanda è di spiegare che secondo me ogni esperienza è diversa e che posso parlare solo della mia, senza che questa diventi un assioma universalmente riconosciuto.
E quindi, con tutta la cautela e la delicatezza del caso, voglio condividere con voi la mia esperienza di papà con Luca.
Un figlio ti cambia la vita?
Sì, la risposta è assolutamente sì.

E nel mio caso è stato decisamente in meglio, regalandomi una gioia che non credevo fosse possibile provare, e che cresce di giorno in giorno.
luca_compleanno2Non mi vergogno però affatto di confessare come le ultime settimane prima dell’arrivo di Luca all’improvviso mi fossero venuti dubbi e paure che non avevo mai avuto prima (e questo anche perché ci sono una serie di genitori che, un po’ per le loro esperienze negative, un po’ perché – diciamolo come va detta – sono stronzi, fanno terrorismo…).
Mi giravano in testa non solo le classiche domande come “sarò all’altezza della situazione?” oppure “sarò in grado di prendermi cura di lui?”, ma anche domande quali “quante rinunce e quanti sacrifici dovrò fare per Luca?” o perfino “smetterò di avere una vita mia?”.
E così l’anno scorso, l’ultimo mese prima della partenza verso gli Usa sono uscito praticamente tutte le sere col mio amico Giuseppe, frequentando tutti i locali e le situazioni possibili e inimmaginabili, tirando tardi fino all’alba (e facendo quello che, in fondo, non facevo e non avevo voglia di fare ormai da anni) per paura che dall’arrivo di Luca in poi la mia vita sarebbe stata tutta una serie di rinunce e sacrifici, clausure e depressione (… ed in quel mese ammetto però che mi sono divertito davvero da matti e mi sono super caricato!).
Poi esattamente un anno fa è arrivato quel piccolo ometto dai capelli rossi e tutte quelle paure e quei dubbi sono scomparse all’improvviso: mi è stato subito evidente come non può esserci sacrificio se qualcosa la fai con amore e se, come nel nostro caso, la genitorialità l’hai desiderata tantissimo e cercata dopo un lungo percorso, un lungo viaggio, anche mentale.
luca_compleanno3Se anni fa qualcuno mi avesse detto che sarei stato contento di passare notti insonni per allattare ogni 3 ore, di cambiare pannolini pieni di cacca, di dimenticarmi di pranzare, e di non avere tempo nemmeno per rispondere ad un messaggio… beh, gli avrei dato del pazzo.
Eppure è stato così, ed è stato naturale, e non l’ho mai vissuto come un sacrificio, né continua ad esserlo oggi a distanza di un anno.
Rinunce?
Si, ovvio, ho fatto e faccio tuttora delle rinunce.
Ma più che rinunce io le chiamerei semplicemente scelte, perché io le vivo in positivo e non in negativo: ho scelto di dare a Luca la priorità, perché è quello che voglio, quello che mi fa stare bene e perché soprattutto voglio che lui stia bene.

Per amore di verità poi devo dire che io e Sergio siamo anche stati molto fortunati: fin qui Luca è quello che Tracy Hogg ne “Il linguaggio segreto dei neonati” probabilmente inserirebbe nella categoria dei bambini “angelici”… questo lo dico prima che le mie amiche e i miei amici commentino questo post insultandomi e ricordandomviaggio_verso_luca1i quanto è buono Luca e quante cose io riesca a fare.
E sono doppiamente fortunato anche perché con mio marito riusciamo a organizzarci bene la gestione familiare ed ho anche tante persone, soprattutto familiari e amici, che mi aiutano, e dunque alla fine durante la settimana riesco a passare tanto tempo insieme a Luca, che ancora non va al nido, ma trovo il tempo anche per lavorare come avvocato (anche se part-time), vedere gli amici e le amiche e ho persino tempo per andare a ballare di tanto in tanto.
Sì, lo so… questo si chiama CULO, non odiatemi! 🙂
E però credo che in parte sia una scelta anche questa: premesso che ognuno, appunto, sceglie la modalità migliore per vivere la genitorialità in funzione delle proprie aspirazioni e delle proprie possibilità, e che non esistano ricette perfette né tanto meno giuste o sbagliate, io ho sempre pensato che “azzerarsi” del tutto per i propri figli non faccia bene a nessuno, né ai genitori né ai figli.
Come dicevo all’inizio non ho mai amato chi fa terrorismo, ma nemmeno chi edulcora tutto e dunque non mi nascondo dietro un dito…
Mi manca andare al cinema? Sì.
Mi manca fare una doccia da 20 minuti e avere tanto tempo da perdere per me stesso? Sì.
Mi manca andare in giro per l’Europa per lavoro per conferenze, convegni, progetti? Sì.
Mi manca avere più disponibilità economica per me stesso? Sì.

Ma non tornluca_compleanno4erei mai e poi mai indietro e non farei a cambio con quello che ho adesso, soprattutto per la gioia immensa che che provo nel vedere i piccoli progressi quotidiani di Luca, il suo affetto, il suo sorriso… e anche l’emozione di riscoprire attraverso i suoi occhi e i suoi gesti cose del “me” bambino che avevo sepolto.
Poi magari crescendo Luca diventerà un teppista e questo idillio finirà. Come dicono spesso i genitori terroristi: “figli piccoli, problemi piccoli. figli grandi, problemi grandi”.
Io però intanto sono felice, qui e ora.

Ps: buon primo compleanno Luca, tanti tanti auguri amore mio!

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