Musica – Gay.it Blog https://blogs.gay.it I migliori Blog LGBTQ in Italia Mon, 16 Nov 2020 13:39:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Cosma Brussani, intervista degli smalltownboys https://blogs.gay.it/smalltownboys/rising-star-interview-2-cosma-brussani-attore https://blogs.gay.it/smalltownboys/rising-star-interview-2-cosma-brussani-attore#respond Thu, 02 Jun 2016 19:53:57 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3269

1964814_10205853195430540_8557948540594593535_n1- Presentati, dicci chi sei che cosa fai e che cosa hai fatto nella vita, e che cos’è NO FILTER.

Sono Cosma Brussani, ho 30 anni, di Roma, sono un attore, diplomato al Centro Sperimentale nel 2011 e anche da poco modello (per arrotondare).

Ho cominciato a lavorare dal secondo anno di Centro Sperimentale, anche se il lavoro in questo ambito va sempre più a morire ed è anche per questo che ho cominciato a prendere in considerazione l’idea del web.

NO FILTER è una pagina che ho creato insieme al mio amico Emanuele. No Filter è nato in primis come vetrina personale: nel senso di una vetrina per mostrare cosa noi eravamo in grado di fare. Soprattutto dovuta al fatto che lavorativamente parlando molta gente mi dice spesso che attorialmente sono adatto solo a ruoli da delinquente, criminale; ho ribaltato questa cosa creando un personaggio decisamente sopra le righe, che rappresenta l’opposto della sensazione che posso dare all’apparenza. Nello specifico questa pagina è diventata volendo o no un modo per supportare la comunità gay e combattere una “battaglia” dal punto di vista di chi è etero e quindi non vive in prima persona questa cosa.

2- Chi è Luigia?

Emanuele Angeloni ha fondato con me No Filter, eravamo in classe insieme al Centro Sperimentale e scherzavamo sempre su questi personaggi. Quando abbiamo visto i video di alcune ragazzine che postavano video “seri” ma involontariamente demenziali, abbiamo iniziato a farne una parodia.

3- Il video è diventato virale in poco tempo, ci è piaciuto molto e ci abbiamo riso su. C’è qualcuno all’interno o fuori dalla comunità LGBT a cui non è piaciuto il video e ve l’ha fatto sapere?

Tra tutte le persone gay che hanno commentato e condiviso il video soltanto una mi ha scritto personalmente sulla bacheca criticando il fatto che un etero come me prendesse in giro i gay, sostenendo che il video fosse omofobo. La maggior parte dei commenti sono stati positivi, alcuni insulti etero, ma di negativo da parte della comunità LGBT solo uno

4- Volevate dare fastidio a qualcuno in particolare?Schermata 2016-04-19 alle 19.49.51

Direi di sì. Sono stato, oltre che spettatore, anche vittima di insulti omofobi. Una volta, mentre uscivo dal Gay Village e stavo attraversando la strada per andare alla macchina con altre persone, alcune vestite in modo appariscente, è passata una macchina dalla quale ci hanno urlato “froci!”. Dato che ero presente anche io, la persona si riferiva anche a me. Nonostante io sia eterosessuale questo episodio mi ha lasciato l’amaro in bocca. Non capisco perché queste persone debbano insultare gratuitamente. Poi, mentre me ne stavo andando, ho visto che una persona più indietro nella fila si era anche messa a piangere. E così mi è nato un odio verso le persone che insultano, che a mio parere hanno qualcosa di irrisolto in loro. Quindi gli omofobi sono stati il target.

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5- Tu interpreti il gay alpha, ma anche il gay alpha ha degli atteggiamenti effeminati. Questo perché tu credi che non ci siano omosessuali che si comportano completamente in modo maschile, a livello di ruolo di genere, o avete fatto così per far capire anche a quelle persone che si comportano in modo maschile e sono gay, che non ci sarebbe niente di male a comportarsi in modo diverso?

Io essendo attore sono circondato da persone gay e sono consapevolissimo che ci sono ragazzi gay molto maschili, che non sono femminei nel modo di fare. Però abbiamo deciso di esasperare il tutto, soprattutto per il mio personaggio (Marcelo), non mi sono rifatto ai miei amici gay ma ho copiato i modi di fare di mia madre, questo perché mia madre ha un tipo di gestualità molto interessante.

6- Vorrà dire che la prossima volta intervisteremo tua madre. La satira è anche qualcosa di serio, e quando c’è un messaggio importante, come nel vostro caso, è sicuramente qualcosa di serio. Come continuerà questa questione di Marcèlo Que Belo? Avete mai pensato di fare questo step discograficamente?

(I vostri testi sono tuoi e scritti molto bene e le canzoni sono funzionali alle radio)

Alcuni mi hanno contattato. C’è stato questo discorso, sul quale io non ho nulla in contrario. I beat però sono scaricati, non sono originali, e quindi non si possono vendere, però per le prossime userò beat originali. È in cantiere una nuova canzone.

Ci puoi dire il titolo?

Non so ancora il titolo ma il tema è gay contro lesbiche. Dubito che cose così pesanti possano passare in radio, il linguaggio è volgare a volte.

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Non è che i rapper ci vadano leggeri. Le radio mi sembra che non abbiano avuto nessun problema a passare i messaggi omofobi dei rapper quali Fabri Fibra che dice “potrei morire una mattina se mi trovassi un gay davanti”. Quello però era considerato trasmettibile nelle radio e nei canali musicali, non vedo perché il vostro no.

Se funzionasse sarebbe ancora un altro bel passo avanti. Su questo discorso io comunque sono apertissimo e anzi ne sarei molto felice.

7- *nel locale romano dove lo stiamo intervistando passano Telephone di Lady Gaga e noi ci fermiamo a cantarla*

P.S. Cosma odia Lady Gaga

Ci avete detto di essere due attori eterosessuali, ma hai dei biglietti per il concerto di Rihanna… Ora siamo noi gli omofobi?

Perché una persona eterosessuale non può apprezzare le cose che apprezzano normalmente i gay?

Touchè. Questo ti dimostra che anche i gay hanno degli stereotipi.

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8- Quanto conta secondo te la provocazione nei confronti della gente? Quanto conta far vedere / svelare le ipocrisie alla gente attraverso l’arte e, soprattutto, l’arte della satira? La provocazione è una forma d’arte?

Penso che la provocazione sia essenziale per smuovere le idee della gente. Io ho scelto di andarci pesante, non tanto per provocare e basta, ma per far capire che questi discorsi non dovrebbero proprio essere presi in considerazione. Ovviamente parlo dell’omofobia. È talmente senza senso che più che provocazione è la realtà dei fatti: non c’è una motivazione per la quale la gente dovrebbe sentirsi minacciata, e questo è tutto ciò da capire.

9- Che cosa pensi in generale della questione della legge sulle unioni civili e in generale dei diritti LGBT, quelli che vengono chiesti nelle varie manifestazioni che sicuramente conoscerai?

Mi trovo spesso a discutere di queste tematiche. Mi trovo di fronte persone che dicono sempre la stessa frase: “è contro natura, perché la natura vuole, dice, ecc.”

Qual è il numero di telefono della natura?

Che differenza c’è tra un bambino o una bambina che nasce in una famiglia eterosessuale, conosco un sacco di amici intorno a me con famiglie devastate, famiglie naturali di cocainomani, teppisti, gente che va in galera, ecc. Quindi quello che dico io è: se due persone ti danno una famiglia, qual è la differenza? Questa è la domanda. Non è questione di uomo e donna, o di uomo e uomo o di donna e donna, però la gente è impanicata.

Con quest’ultima frase hai riassunto 77 studi sessuologici sulle coppie omogenitoriali che sono arrivati alle Istituzioni Europee.

Secondo me si tratta anche di pura evoluzione. È una questione di capire che anche questa è natura. Mi sento di dare la colpa alla religione.

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10- Ultima domanda: Non è un mistero per nessuno che tu sia un bel ragazzo e sicuramente sei molto apprezzato dalla comunità gay, speriamo anche in quella femminile per il tuo caso, e lo sai. Quindi tutte queste foto mezzo nudo su Instagram è perché “ce la stai a fa’ crede?” perché ricordati Cosma: tu fotti con la lobby gay.

Questo è puro narcisismo becerissimo. Faccio come le ragazzine deficienti, le zoccole; sì sono un po’ zoccola, mi piace questo narcisismo esibizionista. Sono fissato con la palestra e quindi c’è la scusa di far vedere i progressi, ma in realtà non me ne frega un cazzo. Credo ci sia un problema di insicurezza a monte, non è bisogno ma è piacere.

11- Come ti fa sentire avere tutte queste attenzioni da ragazzi gay eccetera? Essere una piccola gay icon nel tuo mondo?

Gay icon mi sembra un po’ troppo. Devo dire che i gay si fanno molti meno problemi, sono più diretti. Però come mi sento apprezzato dalle donne mi sento apprezzato dagli uomini: è comunque un complimentarsi nei miei confronti. Sono un narcisista ma non di quelli arroganti, sono molto umile
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Sei un narcisista simpaticone. Ti stai guardando in giro come per cercare l’uscita, è dietro però.

12- Vuoi dire qualcosa alle persone del nostro salotto virtuale di gay.it?

Sì. Vorrei dire che nonostante la dipartita di Luigia, invito a non demordere perché ci saranno tante altre cose. Ci sarà questo nuovo video dove io metterò in palio due biglietti per Rihanna. Non mollate Marcelo perché vi vuole sempre molto bene.

Anche noi Marcelo ti vogliamo molto bene. Basta che continui a dileggiare gli omofobi nei tuoi video e che posti i tuoi progressi in palestra.

 

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Rising Star Interview #1: Michaela May, cantante ed autrice https://blogs.gay.it/smalltownboys/rising-star-interview-1-michaela-may-1954-pop https://blogs.gay.it/smalltownboys/rising-star-interview-1-michaela-may-1954-pop#comments Thu, 28 Apr 2016 02:25:36 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3192

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Come ogni salotto che si rispetti, ogni tanto è giusto avere un ospite d’onore. E’ un grande piacere per noi presentare ai lettori italiani Michaela May, e a tutti gli amanti della musica pop, un’artista di origini scozzesi, naturalizzata canadese che nella nostra opinione, e come speriamo concorderete, ha molto da dire.

Un’autrice di canzoni ed una cantante che ha, dopo anni, trovato la sua strada artistica. I suoi pezzi parlano di libertà, di affrontare le restrittive norme sociali, della non accettazione di alcun pregiudizio sulle persone. Iniziando dalle donne, Michaela May, 29 anni, debutta come cantante con il singolo “1954” (il primo Ep dallo stesso titolo seguirà a breve): ritmo incalzante, testo provocatorio e una musica che sa di liberazione dal giudizio altrui e di autodeterminazione. Il pezzo è prodotto da Thomas McKay.

 

Ciao Michaela! E’ un piacere parlare con te!

Lo stesso vale per me!

Il tuo nome è Michaela May o Michaela Wright?

Il mio cognome è Wright, ma il mio nome d’arte è Michaela May che sono i miei primi due nomi.Michaela_May_singer

Chi è Michaela May artisticamente e come persona? Descriviti al pubblico italiano.

Sono un’autrice di canzoni e una cantante pop. Originariamente sono scozzese ma ora vivo in Canada, a Toronto. La patria di Drake, The Weeknd,  Justin Bieber ed altre star. La mia vita artistica è iniziata come autrice di canzoni per altri, ho passato gli ultimi anni a scrivere per altri artisti, migliorando le mie capacità, condensando un lavoro di otto o dieci anni in pochissimo tempo. Come artista indipendente non sapevo quale direzione prendere in realtà, ero abbastanza giovane e non sapevo bene cosa fare, non avevo il controllo della mia arte, di ciò che sentivo o di come mi volevo mostrare e descrivere al pubblico, chi volessi essere. Mi considero prima un’autrice di canzoni che una cantante. Mi sento più a mio agio in studio ad incidere e creare. Pensavo che il mio percorso fosse quello di autrice ed ero grata di ciò perché non è cosa facile lavorare nel mondo della musica. Ma quando scrissi “1954” è successo qualcosa di nuovo: sapevo che era un pezzo speciale e che nessuno avrebbe potuto interpretarlo ad eccezione di me.

Possiamo dire che ti sei riconosciuta come artista con quella canzone.

Assolutamente. Credo di non essere diventata un’artista prima di aver scritto quella canzone, attraverso la quale ho realizzato chi volevo essere. Tutte le altre mie canzoni (che ascolterete molto presto) sono forti e vogliono incoraggiare le persone ad essere ciò che sono. Penso di aver trovato la mia nicchia, il mio posto, la mia voce, cosa voglio comunicare al pubblico e come voglio connettermi con loro. Tutto ciò proviene da una forza dentro di me, perciò supporto anche il vostro lavoro o quello che dite; perché ognuno dovrebbe sentirsi bene nell’essere ciò che è, colore della pelle, modo di vestire. Tu sei tu, autenticamente e nessuno può fare te. Mi ci è voluto molto tempo per capirlo. Ed è così che è nata “1954”, dalla frustrazione che sentivo nella mia vita, per via delle norme sociali e della pressione che ne deriva. Ad un certo punto mi sono chiesta: viviamo nel 2016 come può ancora esistere tutto questo? Da lì ho iniziato a scrivere tutte queste altre canzoni come Michaela May l’artista e non Michaela May l’autrice di altre popstar.

 

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Sei affiliata ad una casa discografica al momento?

No, sono un’artista completamente indipendente.

All’inizio del tuo pezzo “1954” tu canti “Don’t mean to preach but I’ve got a lot to say”. Ti sei rotta dei predicatori, dei giudizi e dei pregiudizi?

Sì, è per questo che è nata la canzone. L’ho scritta da una prospettiva femminile, cose che ho provato per via dell’essere donna: certe forzature sociali. Comunque sia vorrei che ognuno possa leggerci quello che vuole nella canzone, sono tante e diverse le persone che subiscono discriminazioni. So che la canzone può dire diverse cose a persone in differenti condizioni.  Provenienza, orientamento sessuale, razza, genere.  So che le altre persone hanno provato ciò che ho provato anche io. La canzone parla a chiunque è stato ingiustamente giudicato.

Possiamo considerare la tua canzone un nuovo anthem sull’autodeterminazione. Tu pensi che la comunità LGBT venga presa di mira per come si veste o si comporta?

Non sono sicura di conoscerne abbastanza per rispondere alla domanda visto che non sono gay. Non ho fatto esperienza di ciò che avete passato voi. Ma direi che la società ha degli stereotipi su come un gay dovrebbe apparire, di come una donna dovrebbe apparire, dunque credo che sì:  la comunità gay è sottoposta a giudizi ingiusti per come veste o si comporta. Come ho già detto la società ha molti stereotipi al riguardo: un uomo gay si veste così, parla così, una donna lesbica ha i capelli blu o i capelli corti. Tutte idee scorrette sul mondo gay. Ma non vesto i vostri panni, non ho familiarità con queste questioni. So solo che tutto ciò è ingiusto.

E’ ovvio che una cantante canti per tutti ma ti piacerebbe essere, diventare, un giorno un’icona gay?

Oh, mio dio! Adorerei esserlo, sarebbe un sogno che diventa realtà! Tutte le mie cantanti preferite lo sono: Lady Gaga, Kylie Minogue, Madonna. La ragione per cui faccio quello che faccio è comunicare con le persone. Scrivo col cuore, scrivo per come mi sento. Non mi interessa diventare famosa. Quello che voglio è comunicare con le persone concretamente. Se mai diventassi un’icona gay vorrebbe dire che sono riuscita a connettermi con questa comunità, e ciò sarebbe fantastico.

Il tuo video è piuttosto aggressivo, ci piace.

Grazie!

Il video è di forte impatto. Parla di slut shaming? È sempre la stessa vecchia storia? Gli uomini possono fare ciò che vogliono e se lo fanno anche le donne sono delle poco di buono?

Non riguarda lo slut shaming. Riguarda il poco controllo che abbiamo su come siamo percepiti. Riguarda come le norme sociali manipolano le donne. Riguarda la richiesta di perfezione che ancora esiste. A volte sembra proprio di essere ancora nel 1954.

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Nel video alcune persone ti toccano, ti colorano, ti sputano addosso. La situazione è alquanto forte. Tu però, come una combattente, te ne stai ferma sulla tua sedia, dichiarando la tua indipendenza.

Sì, è come una sfida. A dispetto di quello che può accaderti nella vita, di come le persone cercano di manipolarti e giudicarti tu rimani te stesso, un poco ferito ma ancora tu.

Perché c’è un infermiere alla fine del video? È la società che cerca di “ripararti”?

Sì, esattamente. Rappresenta la società che cerca di riparare quello che sono e rappresenta inoltre la pressione sociale attuata sulle donne che ci richiede di apparire sempre belle. È un messaggio duplice.

Che cosa vorresti cambiasse per le donne e la comunità LGBT oggi?

Vorrei che tutti fossimo considerati alla pari. Non vorrei mai danneggiare qualcun altro, ciò che desidero è una completa tolleranza e accettazione delle differenze. Non mi sembra troppo da chiedere, al giorno d’oggi.

Dicci qualcosa riguardo “Factor”. È un fondo canadese per artisti?

Sì! Serve a finanziare gli artisti, per supportare i talenti canadesi. È incredibile. Si basa sul merito della tua musica. Il governo canadese vuole vedere i propri artisti avere successo. È davvero formidabile essere incentivati così sul proprio lavoro.

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Qual è il tuo prossimo passo (nella musica)? Un tour, registrazioni…

1954” va alle radio canadesi in aprile poi ci sarà probabilmente un tour ed è in lavorazione un secondo EP. Ma intanto facciamo uscire il primo, che uscirà quest’estate!

Verrai in Italia tipo per un evento o un Festival?

O mio dio magari!

Lo hanno fatto sia Lana del Rey che Natalia Kills all’inizio delle loro carriere.

L’Italia è il mio Paese europeo preferito! Se fossi chiamata per un festival prenderei sicuramente il primo aereo.

Vuoi aggiungere qualcosa riguardo la tematica femminile ed LGBT?

Mi rendo conto che a livello di diritti civili abbiamo fatto passi avanti ma in “1954” vorrei far capire che a volte fingiamo di aver fatto molti progressi, ma i valori arcaici, questi valori vecchia scuola esistono ancora. Credo che ci sia ancora molto da fare per la comunità LGBT e le donne: ci vogliono far credere il contrario e ci fanno l’esempio delle donne nei consigli di amministrazione, ma a mio avviso non è abbastanza. Vorrei che tutto ciò cambiasse, vorrei il meglio per tutti quanti. Solo per il fatto che siamo nel 2016 molte persone pensano che le donne si lamentino per niente, ma ciò non è vero. Abbiamo fatto dei passi avanti e lo apprezzo ma ancora non basta. Il nostro salario per le stesse mansioni di un uomo è comunque più basso e questa ingiustizia è reale, è un fatto. La comunità trans, inoltre, ha un cammino ancora più lungo. Non penso che riceva tanta attenzione quanto la popolazione gay, dunque dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per supportarla e aiutarla.

Michaela_May_singerLa musica può fare ciò: diffondere amore e accettazione in tutto il mondo.

Credo fermamente nel potere dell’arte, nella possibilità di dare forma alla percezione delle persone. Ecco perché sono soprattutto un’autrice di canzoni, perché credo di potermi connettere con le persone e se riuscissi a diffondere amore ed accettazione lo farei per sempre. Io ci credo ancora nel cambiamento e alcuni pensano che io sia pazza. Sono loro che non capiscono che la musica mette in comunicazione le persone ad un livello tangibile. Quando ascolti la mia musica io voglio che tu ti senta più forte. Spero che il video aiuti.

Il video. Lo sputo è vero?

Sì, lo sputo è vero. Sapete perché? Perché alle persone veramente sputano addosso, ai gay veramente sputano addosso. Se non lo avessi fatto veramente mi sarei sentita un’ingannatrice. Lo spettatore ha bisogno di esperire lo sconforto, volevo che le persone si sentissero a disagio guardandolo.

Michaela_May_singerDonald Trump vincerà veramente le elezioni?

In Canada abbiamo Justin Trudeau ma abbiamo anche alcune somiglianze con la politica statunitense. Devo dire che sono interamente, al 100%, contro la visione politica di Trump. Disapprovo ogni cosa che dice.

Qua in Italia continuiamo a combattere per il matrimonio egualitario.

Io credo che non si possano giudicare le persone per come vogliono vivere le loro vite. Voi meritate un marito e una famiglia tanto quanto me. È un diritto umano. Non vi dovrebbe essere negato. Se potessi fare qualcosa, se il mio nome un giorno diventasse ben conosciuto allora farei di tutto per diffondere questo messaggio di amore e accettazione.

La conversazione via skype è durata circa un’ora, ci siamo detti tante cose e siamo finiti a cantare la sua canzone. Amiche subito. Bionda platino, rossetto viola ed una personalità scoppiettante e coinvolgente. Simpatica, umile e di talento. Michaela May, come tutti gli ospiti che vorremmo avere!

// Si ringraziano Marco Lobascio e Ilaria Vichi per l’aiuto nella traduzione dell’intervista a Michaela May. //

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#Sanremo2016: la trashcronaca della finale https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo2016-meglio-e-peggio https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo2016-meglio-e-peggio#respond Sun, 14 Feb 2016 15:40:43 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2725

E così anche quest’anno è andata: la 66esima edizione del Festival della Canzone italiana è archiviata, il secondo della lunga era Conti che dominerà la terra a lungo stile visitors e il più visto degli ultimi 11 anni.

Per noi è giunto il momento come ogni anno di tracciare il meglio e il peggio della kermesse con gli occhi disincantati della trashcronaca targata Gay.It

IL MEGLIO DI SANREMO 2016

sanremo_arcobaleno#SanremoARCOBALENO: che ve lo dico a fa’. I veri trionfi sono stati quei nastrini che, nella prima serata, sono stati messi timidamente da Noemi in apertura e da quel momento sono diventati un’onda anomala tra cantanti in gara e ospiti. 16 cantanti su 20 li hanno indossati, quasi tutti gli ospiti (Renato Zero a parte, di cui parleremo dopo) compreso il tripudio di ieri sera di Cristina D’Avena che con il drappo sul microfono sembrava tipo una Sailor Moon tra urletti vari del pubblico. Pure Roberto Bolle ha danzato con un braccialetto rainbow (sebbene io fossi concentrato, duante la sua performance, a capire come io, dopo 3 long Island, possa fare di meglio). Insomma, quest’anno il palco dell’Ariston ha dimostrato di essere più in sintonia col Paese di tutto il nostro Parlamento. Chapeau! PS: I siparietti dei coniugi Salamoia dal pubblico sono stati il più grande spot contro la coppia etero che sia mai esistito.

CARLO CONTI: Sebbene con il sedicente smoking della finale sembrasse un allibratore di incontri clandestini a Las Vegas negli anni ’50, e la sua pelle sia il promo ideale del film “50 sfumature di nero”, il trionfatore è lui. Ha dato vita alla nuova generazione festivaliera. Ha rimpiazzato i vari Cutugno, Mietta, Mazia Bazar, Zanicchi con i morti di fama dei talent che appaiono a Sanremo poi spariscono (Noemi, Scanu e co.) e finalmente ha fatto dimenticare il radical chic targato Fazio. Bravo Carlè, ma magari l’anno prossimo impegniamoci di più sulle vallette, eh.

VIRGINIA_BELENVIRGINIA RAFFAELE: Immensa anche nella puntata finale, senza trucco. Il vero motivo per cui vale pagare i soldi del canone quest’anno. E poi l’essersi messa il vestito di Emma dell’anno prima nell’imitare Belen è stato il colpo di genio assoluto. 10, 100, 1000 Virginie.

FRANCESCA MICHIELIN: In questi giorni sui social mi sono speso per lei che nemmeno una bimbominchia con l’apparizione di Justin Bieber. Ma Franceschina ha una purezza che profuma di buono. E ha solo 20 anni. Durante le votazioni finali tutto il pubblico gay italiano era per lei, manco ci fosse Beyoncè su quel palco. E’ indubbio, se oggi dobbiamo pensare a come vorremmo il futuro della musica italiana penseremmo a lei.michielin_sanremo_2016

IRENE FORNACIARI: Vorrei spendere due parole su di lei. É arrivata ultima nelle votazioni, è stata ripescata (con un entusiasmo che manco i ripescati agli esami a numero chiuso nelle università), ha ricantato per ultima ed è arrivata ultima di nuovo. Con una canzone sui migranti, in un Paese che i migranti non li ammette. Ciao Irene, auguro che prima o poi ti arrivi una gioia!

patty_pravo_sanremo_2016PATTY PRAVO: 50 anni di carriera e non sentirli. Noi ieri sera a sbirciarle le tette sotto il vestito nonostante potrebbe essere la nostra bisnonna. Nella serata cover ha ricantato sè stessa. E sarebbe stato top se anche il videomessaggio di “incitamento” pre-finale l’avesse fatto lei da sola, tipo ideogramma atemporale. Canta in balenese? Stona qualche volta? Come dice qualcuno: le emozioni a volte sono stonate, cari miei. Ma ogni tanto c’è uno sprazzo di voce di quando Patty era veramente immensa e io mi commuovo.

SIMONA VENTURA: voi direte che c’entra? É stata tanto bistrattata ad X Factor, ma nel Sanremo dei record ha mandato uno dei suoi giovani in finale (Mahmood) e una delle sue vincitrici al secondo posto (Franceschina) e dei talenti dei vari Morgan? Nessuna traccia. Altrochè l’Isola: a lei deve andare la direzione artistica (ovviamente insieme a Alba & Valeria che tra il pubblico ci ha fatto riscoprire le “notti magiche”, ça va sans dire)

Menzioni d’onore a ANNALISA , tanto cara, ma che ha cantato un pezzo senza ritornello che sembra la versione all’amatriciana di quelle robe astratte che canta ogni tanto Beyoncé per fare la figa. (ricordiamoci che l’anno scorso cantava Kekko) e ROCCO HUNT solo per il testoNei programmi al pomeriggio imbambolate questa Italia“: ed è subito stacco su Parodi e Liorni in platea.

IL PEGGIO DI SANREMO 2016

GABRIEL_GARKO_SANREMO_2016GABRIEL GARKO: il suo outfit di ieri sera riassumeva al meglio il livello della sua performance nelle 5 notti sanremesi: quello di un ascensorista di un hotel a 5 stelle. Anzi 4 superior.

GLI STYLIST: A parte la poracciata dello stylist della Iurato che si è dissociato dall’abito che lui stesso gli ha dato (non ci sono più i gentleman di una volta), devo dire che Mengoni, tra le tante colpe che ha, ha anche quella di avere insegnato a vestire tutti i giovani virgulti della musica italiana come alla prima comunione. Ragazzi, osate, divertitevi. Fate come il buon Mahmood. Di tempo per imbalsamarvi ne avrete a iosa. (ovviamente non mi riferisco a Clementino: lui è già vestito come buona parte delle alternative milanesi)

ALESSIO BERNABEI: Voleva diventare il Nek 2016. Senza calcolare che se avesse vinto avrebbe dovuto mandare Ariana Grande a ritirare il premio. Tesoro, se proprio vuoi #escilo che sei bono, ma basta con questa musica da pubblicità di telefonia.

MARIA DE FILIPPI Vs GLI STADIO: Ebbene sì. Il festivalone più seguito ci ha dato due lezioni di vita: che chi si ribella alla rottamazione in Italia continua a vincere. Che tra il mondo del divano, quello senza internet (che per noi non esiste e ce lo descrivono in cartolina) e il social-mondo a cui tutti siamo abituati ha vinto il primo. E, come qualcuno ha scritto: “Gli Stadio hanno ucciso Maria De Filippi e tutto quello che rappresenta. Perché è questo, alla fine: tra dieci anni Annalisa, Scanu, Fragola saranno pvc ingiallito. Gli Stadio saranno sempre gli Stadio.”

renato_zero_sanremo_2016RENATO ZERO: Speravo che durante il suo speech uscisse Olga Fernando a tradurre il suo discorso sugli alieni e le scie chimiche e credevo che durante il suo “lui chi è?“, cantando il triangolo uscisse Garko con la faccia stralunata da dietro le quinte. Qualcuno si aspettava un discorso rainbow in questo clima da vecchia Unione Sovietica, dove pur di non dire gay si raccontano storie criptate. E invece, come era prevedibile, nulla. E più penso che tu sia un mito, mio caro Renato, e più mi rode, perché potevi essere d’esempio per tanti ragazzi e ragazze, a vivere liberi. Fortunatamente ci stanno pensando le nuove generazioni a fare il lavoro che tu, immeritatamente, hai deciso di non portare avanti.

E voi? Quali sono i vostri top e flop di questo #SanremoArcobaleno?

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Festival di Sanremo 2016: trashcronaca della terza serata https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2016-terza-serata https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2016-terza-serata#comments Fri, 12 Feb 2016 10:19:20 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2713

É un Sanremo dei record: super ascolti, superospiti, supercritiche… insomma, siamo destinati a tenerci Carlo Conti per le prossime ere geologiche.

caccamo_iurato_sanremo_2016E ieri più che mai è stato #SanremoArcobaleno: siamo arrivati a 16 cantanti su 20 che hanno indossato qualcosa di rainbow con addirittura Caccamo che, dopo la reprimenda della prima serata, si lancia in un accoratoW l’amore universale” che “Gigi ti amo” al confronto levati. A questo punto gli unici “fuori dal coro” sono rimasti: Dear Jack, Lorenzo Fragola, Stadio e Zero Assoluto. Praticamente la vecchiaia del Festival: anagrafica o artistica che dir si voglia.

Ma andiamo con le nostre annotazioni su questa terza serata, dedicata inizialmente al prosieguo della gara dei Giovani.

FRANCESCO_GABBANI_RAINBOWPrima sfida: MIELE (che si scrive Miele ma si legge Mile come le cucine) vs. GABBANI. La prima è una canzone talmente sanremese che manco Francesca Alotta nel ‘95 avrebbe saputo fare di meglio. Gabbani , invece, ha un po’ la base di A Kind of Magic e Amen è sicuramente una canzone destinata a diventare virale tra i commentatori della pagina Facebook di Radio Maria. Vince il secondo dopo un delirio di corsi e ricorsi sull’aggeggio delle votazioni che non funzionava in sala stampa.

mahmood_sanremo_2016Seconda gara: MICHAEL LEONARDI vs. MAHMOOD. Il primo, dicono sia il nuovo protetto della signora Caselli e canta un misto tra “Cervo A Primavera” e “Skyfall” Sembrano il Volo messi uno sopra l’altro. Finita la canzone, il buon Michael sbatte le orecchie e vola via. Mahmood, invece, un’altra classe. Uno di quei gioiellini preziosi che ci ha regalato X Factor che fu. Intonato, vestito finalmente in maniera contemporanea e con una canzone non banale: noi tifiamo per lui e nella sfida a due vince a mani basse.

francesca_michielin_rainbowA questo punto viene da chiedersi: e se nei Big vincesse Francesca Michielin e nei Giovani Mahmood? Bisognerebbe dare a Simona Ventura la direzione artistica del Festival? Io dico di sì. #credercisemprearrendersimai.

Ma andiamo anche a raccontarvi della notte delle cover: quella in cui i cantanti in gara hanno reinterpretato le canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana.

Carlo Conti ha esordito dicendo: «l’impossibile accadrà su questo palco». Probabilmente Gabriel Garko imparerà a leggere. Si, perché diciamocelo, il punto debole di questa edizione sono le “spalle” (Virginia Raffaele a parte, questa sera in una Donatella Versace in grande spolvero). Belen al confronto di Madalina era Lettermann e fa rivalutare persino la Canalis. Sembra quasi sia l’addetta alle scale. Le pulisce, facendo avanti ed indietro con lo strascico, per non fare accumulare la polvere.

La gara è stata vinta dagli Stadio con una paraculata: la cover de “La Sera Dei Miracoli” di Lucio Dalla, loro collega e amico fraterno, compagno di tante scorribande. Ma c’erano tante cose che meritavano di più.

ARISA_RAINBOWDalla sublime Patty Pravo (ma che ve lo dico a fa) che reinventa sè stessa autocoverizzandosi con coraggio e intensità (anche se non c’era per forza bisogno del rapper) con “Tutt’al più”, ad Arisa: pazzesca con tanta voglia di strass in un abito che ricorda le righe verticali del monoscopio della tv di una volta. “Cuore” di Rita Pavone è una delle canzoni più belle mai scritte. Francesca Michielin, poi, è in stato di grazia in questo festival. La sua cover de “Il Mio Canto Libero” sembrava un featuring con Florence & the Machine.

clementino_sanremo_2016Faccio coming out anche in merito a Clementino: la sua esibizione su “Don Raffaè” dell’immenso De Andrè sulla carta era una cagata pazzesca e invece ha infuocato la platea e i nostri animi.

Diciamo che la napoletanità ha preso un po’ il sopravvento a partire da Penelope Cruz che sussurra “Tu si’na cosa grande” nella pubblicità Carpisa: tra “’O Sarracino”, “Tu vo’ fa l’americano” “A canzuncella” hanno cantato più canzoni napoletane qua che al capodanno con Gigi D’Alessio.

Ovviamente non tutti sono stati all’altezza. Tipo gli Zero Assoluto hanno fatto la cover di una cover di Goldrake. Si meriterebbero che Venusia gli sparasse addosso dalle zinne. Poi Caccamo & Iurato non hanno esattamente quel feeling che dovrebbero. Cioè al loro confronto la coppia Costanzo / De Filippi è un menage di assatanati. E poi ragazzi, ascoltate me: se aveste coverizzato “Fiumi Di Parole” avreste sbancato l’internet. L’esibizione di Morgan si commenta da sola, la versione di Annalisa di “America” era talmente moscia che avrebbe dovuto chiamarsi Canada, Dolcenera sembra abbia uno stock di abiti dismessi da Pamelona Anderson, “A Mano A Mano” cantata da Bernabei con gli adorabili Benji e Fede diventa un karaoke ubriaco a notte fonda. Ah e poi Fragola, una cosa: sulle scale, seduta, ci sta solo Maria.

pooh_sanremo_2016Meno male che poi arrivano loro: i mitici POOH pronti a celebrare i loro 50 anni di carriera. Hanno pure richiamato il buon Fogli (che è un po’ il Robbie Williams de noatri) per i festeggiamenti. Intanto devo ringraziarli per averci regalato la migliore delle imprecazioni al mondo: «Dio Delle Cittààààà» e poi è sempre un piacere sentirvi, anche se ormai Facchinetti canta con la stessa pronuncia di Garko quando parla.

Peccato per il finale: nonostante la puntata sia durata quanto un matrimonio in Calabria e ci sia stato chiunque su quel palco, Hozier è stato liquidato in due minuti contati. Ma anche questo è Sanremo.

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Festival di Sanremo 2016: trashcronaca della prima serata https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2016-prima-serata https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2016-prima-serata#respond Wed, 10 Feb 2016 11:50:49 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2692

Buongiorno amici!

Eccomi qui per il sesto anno a raccontarvi gioie e dolori del Festival della canzonetta italiana, per la precisione il numero 2 dell’era Conti che, ieri sera ha scelto, come al solito, il filtro “carbonizzato” di Instagram per apparire sul palco. La kermesse si apre con una bella carrellata delle 65 canzoni che hanno già vinto Sanremo: si va dal dopoguerra di Nilla Pizzi al pre-guerra del 2015 con il Volo passando per la mia vecchiaia che grida “certo non le fanno più le canzoni di una volta come Fiumi di Parole”. E poi si parte alla ricerca dell’erede dei 3 tenorini.

LORENZO FRAGOLA: il primo in gara, uno dei favoriti, con “Infinite Volte”. Tesoro, facciamo che una volta basta e avanza pure. Magari cambiati il vestito da impiegato della Tecnocasa e ricordati che le tue orecchie gareggiano a parte. Voto: 6

NOEMI_sanremo_2016NOEMI: Plus – è la prima a salire sul palco con il nastro arcobaleno, seguendo l’appello di Andrea Pinna per rivendicare i diritti della comunità LGBT.  Minus – sembra una Fiorella Mannoia 2.0 del periodo meno ispirato e quindi “La Borsa Di Una Donna” che sulla carta era una Chanel limited edition si riduce ad essere una Carpisa. Voto: 5

DEAR JACK: devo ammettere di avere una passione particolare per Leiner, il nuovo frontman. Quando era ad X Factor, ho dilapidato mezzo stipendio per votarlo. Il brano però sa di super vecchio e qualche stecca qua e là è capace di evocare il mitico live delle Lollipop. Confido in un miglioramento nelle prossime sere perché, ricordatevi: “Once you go black you never come back” Voto: 6

Nel frattempo esce tutto il cucuzzaro di vallette & vallettine di quest’anno: la meravigliosa Madalina Ghenea, in un abito by Sally Spectra Fashions, che ricorda una Daniela Bongiorno rinfrescata.

La superba Virginia Raffaele, in stato di grazia in versione Ferilli, applauditissima dal pubblico che probabilmente non ha capito che non è la vera Ferilli.

GABRIEL_GARKO_SANREMO_2016E poi entra lui: il bel Gabriel Garko. Quello che “I gay possono fare quello che vogliono basta che non infastidiscano”. In sala è un tripudio: ragazze che ululano, le milf che tirano fuori il binocolino nuovo di pacca, gli sguardi libidinosi stile sfilata di Ciao Darwin. É un “vorrei essere a Beato Tra Le Donne” e invece è un “mi ritrovo a Italia’s Next Drag Queen”. Però bisogna dire che è bravo: legge palesemente il gobbo con la stessa disinvoltura con cui io guardavo i bigliettini durante i compiti in classe.

Si torna alla gara con i superfavoriti, almeno fino ad oggi, di questa edizione: la coppia CACCAMO / IURATO. Talmente conosciuti che alla loro apparizione mi arriva un messaggio da mia cugina che mi chiede: “Orbene, e questi chi cazzo sono?” Praticamente lei, quella vestita da sorellastra di Cenerentola, ha vinto Amici 2 anni fa riuscendo, nonostante tutto, ad avere meno successo di quella che è diventata la corista della Pausini. Lui ha vinto Sanremo Giovani lo scorso anno, ha fatto un disco bellissimo prodotto dalla Caselli e dopo ha pensato bene di andare in Vaticano e chiedere un “endorsement” al Papa per la sua carriera. Che si appresta così a finire. “Via Di Qui” infatti non è solo il titolo della loro canzone ma un invito. Per loro l’hashtag da questa sera è #Jalisse2016. Voto: 6

laura_pausini_SANREMO_2016 Ora bambini andate a letto: arriva l’ambasciatrice del Gender. Colei che da giorni sta richiedendo a gran voce una legge sui diritti civili, colei che ha detto che non si sposerà fino a quando questa legge non sarà approvata: la Laurona nazionale. In perfetto abito mimetico: le bande laterali nere come il palco del Festival evidenziano, infatti, solo il rosa centrale, regalandole il fisico di farfallina Belen. Da lei non voglio pipponi, non voglio discorsi, non voglio che mi ripeta che ce l’ha come tutti, voglio solo che mi canti “La Solitudine”, il primo inno alla masturbazione mondiale, e gridi “daje frosciiiii”. Non fa esattamente così, ma chi osa con un “Se siamo uguali, siamo tutti simili allora dobbiamo unirci, non dividerci” Brava.

Prosegue la gara con gli STADIO: onesti, con canzone dedicata alle figlie, la risposta moderna ai Dear Jack. Peccato che non sia riuscito a seguirli molto perché, nel frattempo, mi chiedevo se per ascoltarli servisse la tessera del tifoso. Voto: 6

arisa_sanremo_2016ARISA: il pezzo migliore della serata. Una certezza sempre e comunque. Anche nell’abito. Un Benetton limited edition con un filo di lurex. Podio certo per lei. Voto: 8

ENRICO RUGGERI: apprezzabile che sia stato l’unico solista uomo a spendersi con il nastro rainbow. Il pezzo è abbastanza carico, sempre lì a ricordarci come lui sia uno dei pochi casi in Italia ad avere avuto più successo con la musica “alternativa” o “progressive” o “sperimentale” che con la commercialona. Voto: 6

BLUVERTIGO: diciamo che Morgan & co. sono chiaramente al Festival perché qualcuno deve pur arrivare ultimo. E viste le evidenti difficoltà vocali (mi sono spesso chiesto in che lingua stesse cantando) do’ il premio per la migliore canzone straniera sulla fiducia. Sempre in ricordo dei bei tempi di quando Asia Argento limonava duro con i doberman. Voto: 5

elton_johnE poi arriva lui l’immenso Elton John: in un medley dei suoi successi che ti fa commuovere in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Che butta lì, in un’analisi della sua carriera, “Mai avrei pensato di poter diventare padre”. E in quel momento mi viene da applaudire forte con la faccia della Meloni tra le mani.

ROCCO HUNT arriva subito dopo: sappiamo chi è il suo pubblico, sappiamo il suo target di riferimento, il pezzo è anche carino ma io spero solo che Valeria Marini salga sul palco del Festival e faccia “La Isla Bonita” come solo lei sa fare. Voto: 6 ½

irene_fornaciari_sanremo_2016IRENE FORNACIARI: lei è la paladina della canzone sociale del Festival quest’anno. BLU è dedicata al tema dei migranti. Peccato che Irene sia una figlia d’arte che ce l’ha fatta meno di Francesco Facchinetti. Ed è tutto dire. Peccato anche per la canzone, veramente dimenticabile. Voto: 5

E il buon Facchinetti diventa anche uno dei casi della serata: con il tweet, poi subito cancellato, su una sua indisposizione verso chi “ostenta” troppa attenzione verso la causa gay. Ovviamente oggi dice che c’è stato un hacker che ha scritto dal suo profilo, della serie la pezza è peggio del buco. Forse, insieme alla Meloni, vorrei mettere anche lui tra le mie mani mentre applaudo: sia mai che si svegli un po’ il signorino.

La serata va a chiudersi: Maitre Gimes, il Rocco Hunt d’oltralpe, è l’ultimo ospite. Poi arrivano le prime sentenze: a rischio eliminazione Noemi, Dear Jack, BluVertigo e Irene Fornaciari.

A domani con le pagelle delle altre 10 canzoni dei big del Festival (tra cui gli ormai vincitori certi: Elio E Le Storie Tese) in gara e l’arrivo (finalmente) dei giovani.

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5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up https://blogs.gay.it/smalltownboys/5-gradi-di-separazione https://blogs.gay.it/smalltownboys/5-gradi-di-separazione#respond Mon, 08 Feb 2016 09:30:12 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2490

Non siamo tutt* Yoko Ono. Dopotutto chi di noi è mai stato accusato di aver fatto allontanare, che ne so, Zayn Malik dai One Direction? Chi l’avrebbe mai detto che la capigliatura di Harry Styles sarebbe peggiorata fino al punto da sembrare quella della (ipotetica) figlia di Susan Boyle? Spesso e volentieri ci troviamo ad affrontare qualcosa che abbiamo sempre cercato di evitare, e non sto parlando delle New Balance o delle Hogan ma della fine di un rapporto amoroso. Avere il cuore spezzato, prima o poi, è inevitabile… a meno che tu non sia senza cuore come le Chanels di Scream Queens. Ecco allora 5 gradi di separazione. 5 modi di sopravvivere ad una specifica break-up situation.

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - giphy - Gay.it Blog#1. “He cheated on you” break-up. Non serve cercare il rossetto rosso sul colletto della camicia o il capello biondo sulla giacca di seta per capirlo. Finiamola coi buonismi. Aspetta che entri sotto la doccia o sotto le coperte e quando ronfa come un cinghiale prendigli il cellulare e inviati tutto sulla mail, manco fossi Nikita o la roscia delle Totally Spies. E’ fatta. Messaggi su messaggi pieni di eros e incontri concordati per settimane. Erano troppe le partite di calcetto con gli amici. Quando mai ha giocato a calcetto poi? Troppe le serate sul femminismo moderno al comitato dell’Arcigay o le riunioni serali dell’azienda in crisi economica. Hai le corna e non le porti come la Jolie in Maleficent. Non hai gli zigomi, tesoro. Ma hai le spalle larghe e la tua dignità. Forse. Lascialo con un post it giallo sul frigo oppure lanciandogli addosso mezzo servizio di porcellana di sua madre in salotto. Rigagli la macchina, che è una manifestazione a 4 ruote del suo uccello. Grosso per lui, da rottamare per te. La cura? Iscriviti ad un sito per incontri e rispondi acidamente a tutti: gli uomini sono tutti come lui. E le donne come sua madre. O come Jane Fonda per J-Lo. Canta ad alta voce in camera, in bagno o in macchina o alla festa di tua nipote spaventandone gli amichetti. Capiranno. Colonna sonora per superare il break-up: Britney Spears / Stronger (2000).

 

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - Gay.it Blog#2. “Erasmus killed ’em all” break-up. Avevi cominciato a nutrire qualche sospetto quando lui aveva scelto come meta Erasmus Amsterdam e Barcellona (Madrid è lo stesso ma con più gay). Pensavi che skype, whatsapp, superpromozioni per chiamate internazionali (insomma, il fatto che siamo nel 2016) potessero mantenere salda la vostra relazione. Non ti sei mai sbagliato così tanto in vita tua. Appena l’aereo è atterrato, il suo Grindr ha iniziato a squillare come lo studio di “Carramba che fortuna” durante il gioco finale col forziere gold o argento. Poche settimane e hai capito che avrebbe fatto di tutto per saltare i giorni di ritorno. Le grandi chiacchierate notturne tra una penatrazione e l’altra si sono ridotte a tiepidi messaggi di buongiorno da coppia sposata. Così capisci. Non tessere la tela Penelope! Non ci saranno i P(F)roci a farti la corte. E lui non tornerà per riaverti. Ormai lui posta foto nella lingua che sa benissimo tu non conosci. E’ finita tra voi. Prendine atto. La cura: compra un biglietto per Hon(m)olulu con le amiche e sfondatevi di cocktail offerti dall’hotel. Uscite per i club come Britney, Paris e Lindsay (con Paris che urla: “Firecrotch!” a Lindsay). O, se volete, come in Sex and the city-il film ma senza il razzismo bianco americanista. Colonna sonora per superare il break-up: Kelly Clarkson / Since you’ve been gone (2005).

 

#3. “He plays in the other team now” break-up. Lo avevi sempre sognato così: maschio, attivo, atletico, ex donnaiolo ora votato al lato b maschile. Lo avevi pure trovato. Di solito è un infermiere. Ha appreso tutto da te: il fatto che abbia una prostata, che le macchie dalle tovaglie non si tolgono da sole, che si puo’ essere uomini anche con un giubbino di piume e un tacco 12. Improvvisamente pero’ sceglie la strada più facile. Fa marcia indietro, come Amanda Bynes per Sunset Boulevard o Diana Ross dopo un party ad alto tasso alcolemico. Lui torna da lei. La sua ex del liceo. Che è così giusta per i suoi genitori, gli amici… quella che posta su facebook frasi del tipo “Pazzie di oggi: ho finito i due biscotti al cioccolato avanzati!”, oppure “Serata folle! Alle nove e mezza sono già a letto!”, o ancora “Questo Candy Crush Saga mi ha proprio presa, ma devo ricordarmi di togliere dal forno la torta di mele fra 10 minuti!”. Il piatto, noioso, rassicurante futuro con lei lo attrae di più della vita con te. Che presentarmi a Natale dai suoi con una parrucca tipo Cher nel Farewell Tour sia stato troppo? No. Sareste potute andare anche con la maglietta del basket e un sigaro cubano acceso in bocca. Non andate bene perché siete uomini. Femminei o meno, poco importa. Ok, non disperate. E’ pieno di gay. E non è che ce ne siano più che ai tempi dei vostri nonni (qualcuno ricorda come perse la verginità Zeffirelli?). Ci sono stati sempre, fin dai tempi della scimmia (un caro saluto ai creazionisti). Fottetevene degli stereotipi, date una chance a quel ragazzo che fa ondeggiare le mani ed è regale quanto Catherine Deneuve: non sapete cosa potrebbero fare, quelle mani, per farvi sentire meglio… Colonna sonora per superare il break-up: Neon Hitch / Fuck u betta (2012).

 

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - Not Myself Tonight music videos 13177840 316 238 - Gay.it Blog#4. “There never was a ‘we’” break-up. Ogni volta incrociare i suoi occhi era un turbinio di emozioni. Il battito accelerato, la bocca secca. I vostri antidepressivi in borsa. Lui, perfetto. Il cameriere più sbadato della vostra città. La pizza fa schifo, ma lui no. Capisce che ce n’è e vi invita ad uscire dopo l’orario di lavoro. Ovviamente non si esce ma si rimane in casa. E le cose si fanno dirrty. Come la Aguilera fate acuti per tutta la notte e magari anche per le due successive. I giorni seguenti chiamate tutte le amiche (o gli amici passivi): foto da condividere, emozioni, racconti dettagliati di posizioni mai tentate prima, roba da esercizi ginnici anni 80, quelli con le tute fosforescenti e gli scaldamuscoli rosa. Ormai è il vostro ragazzo ufficiale, anche se non ha cambiato lo stato su fb. Anche se non si sta facendo sentire così spesso. Anche se non sembra così… preso. Improvvisamente non vi risponde più ai messaggi e voi lo aspettate con la faccia da Baby Jane vicino ai bidoni dell’immondizia del ristorante fumando di fila tutto il pacchetto di sigarette e appoggiando le chiappe sul cofano della sua macchina da fallito. Eccolo: esce, butta la spazzatura, da bravo paria del capitalismo moderno. Voi gli fate la scenata più spezzacuori e tritamaroni dai tempi di Vivien Leigh in “Gone with the wind” ma lui vi fredda con una semplice frase: “Abbiamo solo fatto sesso qualche volta, non c’è mai stato un ‘noi’. Ciao!”. Il vostro trucco cola. Correte a casa e guardatevi tutti i film d’amore e ascoltate tutte le canzoni d’amore dei vostri ricordi per non perdere le speranze. Ma fateci un favore. Quando ascolterete Taylor Swift non mangiate troppa cioccolata. A voi crescerà il culo e se non siete abbastanza forti da accettarlo, evitate. A lei ingrassano solo le views. Immeritate. Colonna sonora per questo break-up: Taylor Swift / I know you were trouble (2013).

 

5 gradi di Separ-Azione: come sopravvivere al break-up - giphy - Gay.it Blog#5. “The love runs out” break-up. All’inizio era tutto sesso, divertimento e rapine alla Bonnie and Clyde. Amavi tutto di lui e per lui eri una dea. Lui metteva le canzoni metal e le cantava stonandole tutte, tu rincaravi la dose ululando Artpop di Lady Gaga. Ma così come il tempo ha fatto passare di moda l’hardcore rap, i pantaloni a zampa di elefante e Ronald Reagan, si è arrugginito anche il vostro sentimento. Siete cresciuti entrambi, lui qualche kg in più di voi. Prima era così sexy vederlo bere la birra tracannandola in pochi secondi. Ora lo guardate disgustati, sapendo con matematica certezza che il rutto in do di petto seguirà la scena. Una nota monotona che conoscete troppo bene e che da troppo tempo accompagna il vostro rientro a casa. Non è colpa di nessuno, si sa: “They only want you when you’re seventeen, when you’re twenty-one you’re no fun”. E avete entrambi passato i 21 da un pezzo. Le vostre stempiature lo testimoniano. Cacciatelo di casa o se la casa è la sua, andatevene voi. A passo spedito. Il vostro amore è morto ma la morte non lo fa bello come Isabella Rossellini nel film con la Streep. I vostri amici gay sapranno ridarvi una nuova immagine e voi saprete scorgere una nuova via. Fate tutto quello che avevate rinunciato a fare per lui. Discoteche, errori, discoteche, cocktail, errori, amici, tinte sbagliate e tutto il resto. Vi riprenderete e sarete più splendenti di prima. Colonna sonora per questo break-up: Lady Gaga featuring Beyoncé / Telephone (2009).

 

E voi? Quali sono le vostre break-up situations da condividere nel nostro salotto gaio? Un ultimo consiglio. Forse Marina ed Elle hanno ragione. Ascoltatele: Marina and the Diamonds / How to be a heartbreaker (2012) e Elle King/ Ex’s and Oh’s (2015). Baci stellati.

P.S. Se ve lo steste chiedendo: Bronski Beat / Smalltown Boy (1984).

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Sanremo 2015, la finale: vince l’inno mondiale degli stalker https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2015-la-finale-vince-linno-mondiale-degli-stalker https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2015-la-finale-vince-linno-mondiale-degli-stalker#respond Sun, 15 Feb 2015 14:30:30 +0000 https://blogs.gay.it/?p=616

sanremo 2015Buongiorno cari amici della trashcronaca. Il Festival è finito e mentre io sto cercando ancora di capire con Google Translate il testo della canzone di Lara Fabian, prima di andare in pace, è il caso di stabilire un piccolo bignami di quello che abbiamo visto, sentito, ascoltato in questi cinque giorni.
Intanto CARLO CONTI: il vero trionfatore. Con lui la Rai ha ritrovato il suo Pippo Baudo. Senza picchi: né alti né bassi ma capace di restare esattamente nell’onda dell’Italia 2015. La stessa sintonia. In alcuni punti è stato talmente noioso che sono nate in quel di Sanremo spontanee assemblee di condominio. Momenti topici: la famiglia Anania con i suoi sedici figli frutto dello spirito santo e Conchita Wurst da guardare allo spioncino a mezzanotte e passa che però “ha una così bella voce!” Nemmeno questa sera manca il marchettone alla famiglia tradizionale: una coppia sposata da 65 anni, con la nonnetta che peraltro ha il vestito più bello della serata mentre il marito, color paonazzo, deve aver subito gli effetti collaterali del lettino solare di Carlo Conti. Per l’anno prossimo, (sì perché il buon Carlo sarà certamente confermato) consiglio una bella intervista a Bertone o una bella preghiera di gruppo a inizio puntata.

sanremo_finale1Puntata finale che, peraltro, è cominciata con un bello spottone di tutta la futura programmazione Rai e di tutto ciò che esiste di orgogliosamente italiano. A partire dalla sigla con il cast di Romeo & Giulietta. Che, per cortesia: spegnete le luci e rifate le ombre cinesi delle altre sere, che ci eravamo abituati bene. Romeo è Davide Merlini che è sempre sdraiabile, ma rimane un tronco come quando faceva X-factor.
LE VALLETTE: Mi chiedo se questa esperienza abbia davvero giovato alle loro primarie carriere di cantanti. Diciamo che Emma si è mostrata corazzata contro le critche. Infatti ieri sera era vestita con la cotta di maglia. E diciamo che potrebbe dedicarsi ad altro da domani anziché girare per boutique visto che tanto, quando la vedremo vestita di blu, continueremo a immaginarcela mentre fa un cambio d’olio all’Agip. Arisa era vestita da Viennetta e Rocio un misto tra Laura Barriales e Miriana Trevisan. Il prossimo anno potremmo farne a meno.

malika ayane a sanremo 2015GIANNA NANNINI: La serata è stata condita da tanti ospiti, ma la performance magistrale rimane la sua. In tutti i sensi. Rimarrà alla storia come la questione delle tette per Janet Jackson. Parlava come Virginia Raffaele (la migliore comica in un mare di mestizia) quando imita Ornella Vanoni e sembrava Montezemolo. Il suo ciclo vitale è composto da acqua, tosse, rutto, grattata, sputo. Sbaglia due volte il ritornello della sua canzone più famosa e, secondo me, più che la tenerezza, è Equitalia a farle paura nell’anima. E pubblico: se vi alzate per la Nannini, per Tiziano Ferro vi sareste dovuti alzare, fare la ola, una capriola, mettervi in fila e, uno a uno, baciargli i piedi.

CANTANTI VARI ED EVENTUALI: Giudizi random dopo cinque giorni d’ascolto. NINA ZILLI: secondo me è al momento super sopravvalutata. Ricorda un po’ “Roxanne” dei Police, un po’ “50 sfumature di grigio” e un po’ tutte le altre che ha cantato. Chiara è già un genio per essersi fatta mandare un videomessaggio dalla Mannoia dal cesso. Il pezzo c’è ma ha sbagliato shampoo, phon e il vestito che sembra un centrino con balza ad altezza della vita. E i talent ormai hanno esaurito le scorte anche al festival. Nessun amico o x-factor tra i tre finalisti. Alcuni di loro veramente improponibili. Tipo i DEAR JACK: “Cade una stella guardandoti…”. Ecco a noi sono cascate le palnek a sanremo 2015le sentendovi, con affetto. Abbiamo rivalutato persino la Tatangelo, che io mi aspettavo a un certo punto irrompesse sul palco dell’Ariston gridando “Bastardi” a tutta la giuria tecnica.

TERZA CLASSIFICATA: MALIKA. Outsider a sorpresa. Solo al terzo ascolto della sua “Adesso e qui” ho capito che diceva “buone idee”. Mentre io capivo “buoni day”. E anche se continuo a preferire una pizza ai silenzi per cena è stata top, intensa e commuovente.
P.s. A questo punto sarei dovuto andare in bagno, ma avevo paura arrivasse la Mannoia. Come si fa?

SECONDO CLASSIFICATO: NEK. Ecco, diciamo che dopo la Nannini pure io sarei sembrato Sinatra. Detto questo, il Festival va giocato così. Distinguendosi energicamente, con un brano dal bel respiro anni ’90 e scopiazzato un po’ da tutto quello che va oggi. Perché se devi tornare come Alex Britti, tanto vale andare alle Maldive a godersi i diritti d’autore.il volo vincono Sanremo 2015
P.p.s. Vogliamo parlare del vero scandalo della serata? Alba Parietti rinchiusa in sala stampa anziché in prima fila. Conti non me lo dovevi fare.

PRIMI CLASSIFICATI: IL VOLO. Lo sapete, vero, che forse ci faranno vincere addirittura l’Eurofestival? Io sinceramente di “Grande amore” non so che dire. Mancano solo le bighe di Ben Hur e l’Armata rossa da tanto che è ridondante. E in generale mi mette un’ansia della madonna perché sembra l’inno mondiale degli stalker. La loro vittoria era talmente prevedibile che, come hanno detto quelli che hanno scommesso 100 euro alla SNAI, oggi gliene devono ridare altri 150.
Finisce così il festivalone. Ma non la trashcronaca. Lunedi è gia tempo di Isola!

 

(foto: sito ufficiale Rai)

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Sanremo 2015 / 3: “sentiremo parlare di te” is the new sono io, non tu https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2015-3-sentiremo-parlare-di-te-new-sono-io-non-tu https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2015-3-sentiremo-parlare-di-te-new-sono-io-non-tu#respond Fri, 13 Feb 2015 11:37:36 +0000 https://blogs.gay.it/?p=612

Sanremo-2015-3-9Ed eccoci ancora qua, con Sanremo. Alla terza serata del festival dei record, del nazionalpopolare, della gara dei giovani dove quelli che perdono vengono liquidati con un: “E sono certo che sentiremo comunque parlare di te” che is the new “non sei tu, sono io”. E peccato per Rachele, che mi piaceva perché sembrava la Eliie Goulding dei quartieri spagnoli.
Comunque è stata serata di cover che gli altri anni erano scelte dalla storia del festival: quest’anno così, a casaccio. Ma gareggeranno comunque tra di loro per decidere la canzone epocale.

Si apre con RAF e “Rose rosse”: l’arrangiamento è lo stesso della rom che canta sulla metro B. Il look è total Alcott. Sento in sottofondo fischi e campane della Corrida. Non ci siamo. Voto: 5 (ma solo perché ti ho amato ieri)
Entra Emma in un vestito che è un mash up tra un ferrero rocher, (ma di uno che s’è magnato tutta la fabbrica, non uno) e un coniglietto della Lindt e annuncia IRENE GRANDI in una versione rockeggiante di “Se perdo te” che non convince del tutto, ma che io amo perché penso sempre agli anziani che dicono Patty Bravo. Voto: 6

Sanremo-2015-3-8Poi entra la nostra amata Arisa: stasera in versione Morticia Addams sotto litio. Lei è davvero pronta a diventare l’erede della Vanoni. Ubriaca sempre. Amo.
MORENO: “Una carezza in un pugno”. Ecco, pochissime le carezze in questa versione “Moreno and the bluebeaters”. Io non capisco perché continui ancora a vestirsi da pinguino con quei baffetti da Clark Gable nano, ma almeno diverte. Voto: 6 ½
TATANGELO: Allora diciamolo: l’unica versione di “Dio come ti amo” che esiste è quella di Miriana di Non è la rai. Secondo me, comunque, Kekko aveva sconsigliato ad Anna questa canzone: troppo moderna e sperimentale rispetto alla sua. Comunque il punto è che lei è bona e brava, ma ha un marchio nero peggio di quello di Voldemort che si chiama Gigi. E riesce a trasformare un vestito con delle buone intenzioni in una cinesata a meno di 10 Euro. Voto: 6

Arriva il primo ospite della serata: Samantha Cristoforetti dallo spazio. E mi chiedo: io vivo davanti a un ripetitore Wind e il cellulare spesso non ha rete mentre la Cristoforetti twitta dallo spazio. Chissà che abbonamento avrà. Mistero.
La gara continua con BIGGIO & MANDELLI con “La vita l’è bela”: Non c’è che dire. I soliti idioti spaccano. I maroni. Voto: 3
CHIARA: Andava tutto bene, a parte il blush da sfumare un po’, fino a quando non è spuntata quella mano. Dorata come se avesse giocato ad Art Attack o fosse in un qualsiasi video di Ke$ha. Però il pezzo della Caselli è veramente da paura. Voto: 7
Sanremo-2015-3-1NESLI canta “Mare mare”: Il giubbetto è figo. Ma David Bowie ce l’aveva nell’87. Per il resto senza infamia e senza lode. Voto: 5 1/2
NEK: Beh, questo festival se lo sta giocando bene. Se non fosse che mi dà l’idea di uno che vota “Azione cattolica” e il fatto che cambiano le canzoni, ma lui le interpreta sempre tutte come se stesse cantando “Laura non c’è”, sarebbe uno dei miei preferiti. E mi immagino Masini e Raf, che sono invecchiati e non poco, le maledizioni che possono mandare a ‘sto pezzo di quasi 45enne. Comunque W “Se telefonando” e W il maestro che sembra Lurch. Voto: 7
DEAR JACK “Io che amo solo te”: i Dear Jack goes Brian May. Ricordandoci che questa roba dovrebbe essere concessa solo alla Mannoia diciamo che riescono comunque a non sfigurare troppo. Voto: 6

PLATINETTE / GRAZIA DI MICHELE cantano “Alghero”. Nonostante le stonature, le insicurezze, ecc. ecc. devo dire che mi hanno molto divertito. E Giuni è sempre e comunque grande chiunque la canti. Un minuto di silenzio, però, per chi sta tornando arrapato dopo aver visto “50 sfumature di grigio” accende la TV e vede Platinette. Voto: 7
Sanremo-2015-3-6BIANCA ATZEI: Se la sera prima canti una canzone di Kekko dei Modà, dovrebbe essere vietato dal regolamento cantarne poi una di Tenco. È tutto. Voto: 4
ALEX BRITTI: La mia matrigna so che mi cazzierà. Ma il buon Alex è più bollito del brodo dei tortellini della domenica. Se fosse stato a “La Corrida” altro che fischi e campane: qui partivano direttamente i cani. Voto: 4.
Poi arrivano i super ospiti della serata: grandiosi, mitici, leggende degli anni ’80: gli Spandau Ballet. Va bene “Through the barricades” è uno dei 10 dischi più belli in assoluto”, ma ricordo che Tony Hadley, qualche anno fa, era in concerto al Valdichiana Outlet Village. È tutto anche in questo caso.
LORENZO FRAGOLA vestito da amish si esibisce su “Una città per cantare” che è un po’ l’abc di “cantiamo con gioia.” Eppure l’esecuzione non è affatto male anche se sufficientemente democristiana. E il buon Fragola canta, ma non suona anche se ha la chitarrina in mano (grazie al mio caro Enrico, attento e maniaco osservatore degli accadimenti) Voto: 6

Sanremo-2015-3-5IL VOLO: Lo so, lo so, questi sembrano usciti dal vostro Grindr. E invece sono all’Ariston a regalare meravigliosi momenti retrò. Sembrano insomma la Tatangelo con le palle. Peccato che cantino “Ancora” come me sotto la doccia, con lo stesso trasporto di quando mi lavo le ascelle. Voto: 5
E poi il boom della serata: Arisa che fa l’endorsment alla morfina. Arisa in piena apologia alle droghe. Ragazzi io sono certo che domani i NAS andranno a casa di quel povero medico per sapere cosa le ha dato.
ANNALISA “Ti sento”: Semplice asciutta, finalmente una che non ha stuprato un capolavoro. Brava. Voto: 7 1/2.
LARA FABIAN canta “Sto male”. Amore mio, ma se stai male, non potresti andare al pronto soccorso??? Quantomeno dal dottore di Arisa che ti tira su in un attimo. Comunque casualità vuole che i titoli delle ultime tre canzoni formino la frase “ancora -ti sento – sto male” Praticamente una frattura scomposta di terzo grado alle palle. Voto: 6
GIANLUCA GRIGNANI: che poi uno sembra che se la prenda sempre con l’incompetenza degli autori. Ma come fa “Vedrai vedrai” di Tenco ad essere del 1970 se Tenco è morto nel 1967? Misteri della fede o degli stylist di Emma #MarroneMai. Comunque amo la coreografia concettuale alla Tommasini. Praticamente è la storia di una medusa che va a suicidarsi spiaggiandosi dopo aver sentito Grignani in versione concettuale. Voto: 6
NINA ZILLI “Se bruciasse la città”: Amore se continui a vestirti da Goldrake con quei tessuti, secondo me è più facile che prenda fuoco tu, non la città. Io comunque questa canzone la amo e la stra-amo. Non in questa versione. Voto: 5 ½

Sanremo-2015-3-3MALIKA AYANE: Guardandola mi vengono alcune domande. 1) Come fa ad avere delle sopracciglia che sono delle parentesi tonde? Come fa a non avere nemmeno 31 anni? 3) È lei il medico di Arisa? A parte ciò, comunque, sempre gran classe. Sembra quasi che questa “Vivere” di Vasco sia una canzone nuova. E vi assicuro è un complimento. Voto: 7
MARCO MASINI: Caro Marco, che tu voglia essere Francesco Nuti per 3 minuti ti fa onore. Peccato per il resto. “Sarà per te” è e sarà per sempre una canzone epocale. Voto: 7
La gara si chiude con un verdetto a sorpresa: NEK trionfa, sbaragliando il Volo, Masini, Moreno e Dear Jack.
Il sunto della serata è comunque che è facile sostenere di fare un omaggio quando l’autore della canzone è morto e non si può più incazzare come una biscia.
Noi stasera riposiamo con la trashcronaca e ci diamo appuntamento a domenica con il gran finale di Sanremo!

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Sanremo 2015 / 2: Biagio Antonacci stona in playback e i fail di Conti https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2015-2-biagio-antonacci-stona-playback-e-fail-di-conti https://blogs.gay.it/trashcronaca/sanremo-2015-2-biagio-antonacci-stona-playback-e-fail-di-conti#respond Thu, 12 Feb 2015 11:45:42 +0000 https://blogs.gay.it/?p=577

Buongiorno amati fans della trashcronaca: siamo giunti alla seconda serata del Festival di Sanremo 2015, quella che introduce i giovani. Che nell’epoca Fazio si esibivano alle due di notte. Con Conti cantano quando io sono ancora a tavola a gustarmi una bella mozzarella in carrozza. Ma saranno cose da fare?
Ma da critico professionista quale sono ho già comunque il mio vincitore. Ebbene sì: ho votato Nigiotti inviando all’894001 le mie mutandine. Ho poi il timore che Alex Britti lo corcherà per plagio, resta il fatto che la frase “con la testa tra le nuvole e una merda sotto i piedi” è, da sola, meglio della canzone di Grignani. Vedremo venerdì se ce la farà.

Comunque alle 9.15 comincia la serata più faticosa. Canale 5 controprogramma con il Segreto. Rai 3 sfodera Chi l’ha visto e Federica Sciarelli ha promesso che stasera farà sparire la famiglia Anania. Parte la sigla con un balletto molto carino al quale manca solo Rudy Zerbi che urla ‘per me non vale’.

Sanremo 2015

E’ poi il turno di NINA ZILLI: che veste tende cinese e canta una canzone da Aristogatti. Per quanto sia sempre una bella ciaciona non so perché ma immagino per lei un futuro da Anna Oxa. Sarebbe facile dire che questa canzone più che “sola” pare “’na sòla” e che cita un po’ troppo Nina Simone. Ma in un Sanremo dove Conti imita Baudo, la Tatangelo i Modà anche i modelli che si sceglie di ricordare hanno un valore. Voto: 6 ½
MARCO MASINI: Io un po’ lo amo il buon Marco. Perché è il Russell Crowe di Scandicci Sud. E da quando ha il trapianto ha una nuova consapevolezza. Ha detto basta alla Malinconoia per propinarci finalmente un testo un po’ più leggero che, ahimè, sfrucuglia un po’ troppo dalle parti dell’Amoroso. (gli autori sono gli stessi). Ricordiamoci poi che nel 2004 vinse contro il nulla al festival della Ventura senza case discografiche. Voto: 6
Due annotazioni a latere: sono tornate Le cosce di Alba in prima fila! Grazie di esistere. Ho scoperto chi fa i video che passano dietro le esibizioni dei cantanti: quello che fa i mash up di gattini su You tube. Non c’è altra spiegazione. E i testi delle presentazioni dei cantanti deve scriverli Mollica tanto sono soporiferi. Che voglia di scrivere una bestemmia sul gobbo solo perché sono sicuro che Emma Marrone leggerebbe anche quella.
Arriva ANNA TATANGELO: Bella, elegante. Praticamente è un Benjamin Button che non ce l’ha fatta. Che diciamocela tutta: 7 anni di Tatangelo a Sanremo. Manco per omicidio te li davano. La nostra icona canta “libera”: una canzone dedicata ai defibrillatori. Una pezzo senza infamia o senza lode dell’onnipresente Kekko. Ma lei ha bisogno di una svolta. Anna: devi entrare in Newtopia, la casa discografica di Fedez. O proporti per 50 shades of Coconuda. Voto: 6
RAF: Raf, caro parliamoci. Io confido in te, come ho sempre fatto. Dammi qualcosa su cui piangere. E non mi importa se hai un look un po’ da Gala’ a San Patrignano, un po’ da American Horror Story seconda stagione. Tu mi arrivi sempre con la tua eleganza, e il tuo canto sussurrato. Bravo. Voto: 7

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Ed ora Finalmente il primo superospite. Un vero cantante, dall’intonazione impeccabile, pieno di contenuti sociali, sguardo ammaliante, fantasia, costante innovazione, e delle ciabatte da performer di razza. Sto parlando di Adagio Biagio, l’idolo delle tardone, l’unico cantante che riesce a stonare anche in playback. Il suo medley è chiaramente un “worst of” della sua carriera con un accenno di “se io, se lei”, la canzone d’amore che dice che è sempre colpa dell’amministrazione precedente. Comunque visto il tenore dei superospiti domani sono attesi Gegia e il cugino di Pupo.

Sanremo 2015

Ricomincia IL VOLO: Vestiti come se cantassero “Grease Lightnin’” in realtà fanno un bellissimo omaggio all’orchite. Loro sono il bignami del melodramma, d’altronde Gianluca piange meglio della d’Urso senza lacrime. Tutto quello che potevano mettere di ruffiano in questo “grande amore” l’hanno messo. Podio assicurato. Voto: 5

Poi arriva Charlize. E Conti rifà paro paro Baudo con Sharon Stone. Non so perché ma io ho sempre sognato un threesome con Charlize e Sean Penn o, al limite, se proprio proprio, Michael Fassbender. La verità è che la buona Charlize è venuta senza fidanzato. Come faccio sempre io. (questa è sottile, non trovate?)

Sanremo 2015

IRENE GRANDI: Lo so. Qui esce il mio spirito tardone. Ma per me possiamo chiuderla qui. Non ha neanche finito di cantare e la canzone ha già rubato tutto il mio cuore. E chi se ne frega se più che raccontare, lascia solo intuire tutto. La cifra dell’irrisolto è il segreto di questo pezzo. Che amo. Voto: 8
LORENZO FRAGOLA: E’ un peccato. Poteva arrivare la canzone ammazza tutti e invece arriva ‘sta robetta un po’ banalotta e deboluccia. Certo, sul disco suonerà meglio. Ma Lorenzo occhio che se ne sbagli un’altra tra 2 mesi c’è la TIM che ti aspetta a braccia aperte. Voto: 5 ½
I COMICI della seconda serata. Dico solo una cosa: Gigi Sabani mi manchi.

BIGGIO MANDELLI Ecco, quando si tocca il fondo si comincia a scavare. Voglio i nomi di quelli che stanno tele votando questa roba che sembra l’intro di Express Yourself dell’MDNA TOUR. Fossi negli artisti esclusi per far posto a questi qua nei Big andrei sotto casa di Conti e je menerei. Ma sicuro. Voto: inclassificabile.

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BIANCA ATZEI (chi è costei? Una rima baciata che Kekko può spicciarmi casa per un anno) “Una canzone che riassume tutte le sue anime musicali”, che sono due, ovvero Kekko e Silvestre. Il brano che si chiama “il solo al mondo” e parla chiaramente del suo fan. Il direttore d’orchestra con i capelli blu che vince. E il testo:“va tutto bene ora che dormiamo insieme”: vi prego uccidetemi ora. Di lei che dire? Bianca Atzei ha la faccia di una che finisce nella squadra della Cabello ed esce alla seconda puntata. E ha i lineamenti delle sorelle Lecciso. Sai che c’è? Mi è venuta una gran voglia di vedere arancia meccanica. Voto: 5
Chiude MORENO: ma lo sapete che ha scritto un libro dal titolo “La vita vera”? E da lì a me è entrato nel cuore, vicino alla Tatangelo. Stretti. Nell’angolo in basso. Ecco questo è tutto quello che penso del suo pezzo. (anche se devo ammettere che l’angolo “rap” ha fatto comunque un passo avanti rispetto al Frankie Hi NRG di Fazio) Voto: 5

Sanremo 2015

Finiscono le canzoni e Arisa, vestita da A14 lancia l’RVM con la sintesi delle canzoni di stasera giusto per ricordarci che le disgrazie non vengono mai sole.
Poi a mezzanotte passata arriva lei: Conchita Wurst, la cui canzone dà una quindicina di piste ai tre quarti delle canzoni in gara (anche se secondo me la migliore rimane la sigla del tg1) E Conti la chiama TOM. Ecco, ha ragione Famiglia Cristiana. Conchita, Sanremo non ti merita. Torna nelle platee internazionali. Quelle dove ti capiscono, apprezzano e lascia questa fiera di provincia ai vari Pintus e compagnia bella.
E prepariamoci per stasera con la serata duetti (nei risultati sia la Atzei che la Tatangelo sono a rischio eliminazione. E’ cominciata la Kekko revolution) e non dimenticate #marroneMAI.

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X-Factor, i provini: la trashcronaca (ma è più trash la giuria) https://blogs.gay.it/trashcronaca/x-factor-i-provini-la-trashcronaca-ma-e-piu-trash-la-giuria https://blogs.gay.it/trashcronaca/x-factor-i-provini-la-trashcronaca-ma-e-piu-trash-la-giuria#respond Thu, 18 Sep 2014 22:00:00 +0000 https://blogs.gay.it/altro/x-factor-i-provini-la-trashcronaca-ma-e-piu-trash-la-giuria
X-Factor, i provini: la trashcronaca (ma è più trash la giuria) - Gay.it Blog

Buongiorno cari fans della trashcronaca. Puntuale come la prima influenza stagionale, come la muta del cane che ti riempie casa di peli in ogni luogo e in ogni lago, X-Factor è tornato e con lui un parterre di giudici degno del miglior talent bulgaro mai esistito. Che dire di loro? Arisa si è fatta crescere i capelli e ha perso 6 taglie di reggiseno e Simona Ventura è sempre figa nonostante i tatuaggi sul collo. Ah ma non sono loro? Ma certo che no: come confondere quel tronchetto di manzo di Fedez, che decide di inaugurare la sua presenza a X-Factor limonando con Morgan e successivamente commuovendosi per svariati concorrenti? Che bello, beata innocenza, beata verginità: alla sesta edizione come Morgan li vorrà bruciare tutti col napalm. Oltre a Fedez l’altra grande novità è miss inutilità Cabello. Colei che piange ogni 5 minuti, manco avesse sbagliato la dose serale dello psicofarmaco. Silvione dei tempi d’oro le direbbe “Un po’ di contegno, cribbio!”

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Comunque loro due, insieme all’immarcescibile Morgan e a “sua eleganza” Mika, saranno coloro che cercheranno la nuova popstar internazionale: capace di eguagliare il successo di Michele-Bravi-chi o di cuocere i wurstel nelle pubblicità meglio di Ics.
Come ogni anno la scaletta dei provini si basa su questo paradigma: uno bravo, un fenomeno da baraccone, uno scarsone, un fenomeno da baraccone e da capo x 10 fino a quando è finita la puntata.
Il primo che colpisce nel segno è Yusaku: un giapponese catapultato da 3 giorni a Roma per provare a vincere X-Factor. E cosa decide di cantare? Una canzoncina semplice semplice: “L’essenziale” o meglio come la pronuncia lui (che ha comunque più padronanza dell’italiano di Garrison tanto per capirci) RessenzialeH. E’ un tripudio. Con tanto di ola del pubblico: in un minuto passa da residuato di Fukushima a nuovo aspirante Valerio Scanu. Tutti dicono sì, spalancando nuovi mondi futuribili: adesso anche io potrò andare a suonare le mie ascelle e dovranno dirmi per forza di sì se non vogliono prendersi una testata. Pur non dimenticandoci che se The Voice l’ha vinto una suora X-Factor può pure vincerlo un giapponese.

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Le audizioni continuano: tra adolescenti che cantano “Wrecking Ball” che is the new “I’m outta love” che facevano tutti a Popstar 15 anni fa, una vestita da zingara o da quella che in piazza Verdi ti chiede “Qual è l’ultimo libro che hai letto?” quindi perfetta per candidarsi come nuova fidanzata di Morgan, pianti che nemmeno quando le nostre nonne aprono la busta con la loro pensione e gente che rischia di essere fucilata sulla pubblica piazza cantando “Controvento”. E io che pensavo che Arisa fosse persino vietato nominarla. Meno male che poi arriva lei: Giulia Penna.
Giulia Penna, colei che parla di sé in terza persona. Giulia che, sotto gli occhi estasiati del suo fidanzato bono, decide a metà canzone di spogliarsi e svelare un vestitino di Wonder Woman. Colei che quando viene sfanculata con due no grida “l’Italia non è ancora pronta per un personaggio come meeee”. Ecco io mi chiedo: dov’è la Ventura quando serve? Dove? Prima le avrebbe fatto una scenata epica e poi sarebbe diventata la sua compagna di merende nel nuovo spot Pittarosso per poi finire a fare del pop becero come la Galiazzo. Tu, comunque, Giulia #staiserena: Morgan che ti dà del kitsch è come la Vento che ti dà della poetessa. Puoi dormire sonni tranquilli.

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Chiuderei ricordando i più bravi della serata fin dal nome che si sono scelti, gli Spritzfor5, un gruppo vocale pieno di geni: ora se vanno bene diventano gli Housemartins, se vanno male vengono considerati i nuovi Neri per Caso. Comunque va apprezzato il fatto che abbiano trasformato, al loro paragone, gli One Direction nella band più eterosessuale della storia. Secondo me Mika, guardandoli così attentamente, pensava a una gang bang. Loro saranno sicuramente una delle sorprese di questa edizione.
Si continua giovedì prossimo con i provini di Torino e di Bologna. Vi invito già a prepararvi perché io, insieme alla mia banda di gays urlanti, c’ero e sono pieno di scoop da raccontarvi.

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