identità di genere – Gay.it Blog https://blogs.gay.it I migliori Blog LGBTQ in Italia Thu, 01 Dec 2022 11:22:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Cosa pensa davvero la Chiesa dei gay? https://blogs.gay.it/senza-peccato/cosa-pensa-davvero-la-chiesa-sui-gay https://blogs.gay.it/senza-peccato/cosa-pensa-davvero-la-chiesa-sui-gay#comments Mon, 21 Mar 2016 09:03:38 +0000 https://www.gay.it/blogs/?p=3025

Ne avrete certamente letto qualche estratto a catechismo o nelle ore di religione che infestato tutte le scuole italiane, di ogni ordine e grado, ma difficilmente vi sarete confrontati con quel corposo volume di oltre 900 pagine che è il Catechismo della Chiesa cattolica : summa del credo e delle opinioni su ogni aspetto della fede e della vita da parte dell’istituzione religiosa più prepotente, invasiva, ossessiva che esiste in Italia. Promulgato nel 1992, è il riferimento principale per essere definiti buoni cristiani e osservanti fedeli dei precetti della Chiesa. La base, quindi, di tutto ciò che le chiese fanno quotidianamente e di quanto la Chiesa afferma in via ufficiale e non ufficiale.

esorcismo2La prima parte del documento tratta la Fede dal punto di vista teologico, la seconda l’aspetto liturgico della Fede stessa, quindi la manifestazione del Credo. La terza entra nel merito della vita del fedele e propone delle norme  di comportamento.

Ovviamente non mancano alcuni paragrafi dedicati all’omosessualità, non a caso posti subito dopo le “offese alla castità“: quelle poche righe rappresentano il manifesto ideologico della Chiesa e la fonte di ispirazione delle tante dichiarazioni di ostilità ai diritti civili e alla piena dignità delle persone GLBT.

Proviamo ad analizzare il contenuto del Catechismo in merito all’omosessualità. Quando un vescovo si scaglia contro di noi, manifesta un’opinione personale o dell’intera organizzazione religiosa?

2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 2357 1Cor 6,10; 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

Le prime righe del Catechismo sembrano tutto sommato innocue, si descrive cos’è l’omosessualità e non c’è scritto che è una malattia. Ma, attenzione: l’omosessualità è indicata come attrattiva sessuale, non identità. Non esiste la “persona omosessuale”, ma colui che ha una particolare attrattiva. Non sei un omosessuale, dunque, ma sei un eterosessuale con un problema.

Per il Catechismo l’amore è ben distinto da ciò che viene considerato un’offesa alla castità ed è specificato a proposito del rapporto con Dio e dell’unione famigliare coniugale.  Sappiamo tutti però che essere gay non è solo una questione di sesso, ma di sentimenti. L’attrazione (e non attrattiva) comprende anche la psiche, le emozioni, l’innamoramento e la voglia di condividere. Il paragrafo che stiamo analizzando parla di omosessualità solo da un punto di vista sessuale, mai sentimentale o identitario. Tu fai l’omosessuale, non lo sei.

Altro errore concettuale: [l’omosessualità] si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle tutta-un-altra-storia-396x550differenti culture. Non è così, perché l’attrazione e l’amore verso persone dello stesso sesso non sono mai cambiate. L’omosessualità è stata chiamata in modi molto diversi nel tempo e la società si è rapportata alla minoranza diversa in base alle credenze del periodo storico (leggete il bellissimo libro Tutta un’altra storia di Giovanni Dall’Orto!). Solo con l’avvento delle religioni monoteiste è stata vista come peccaminosa, infatti non è un caso che Islam e Cristianesimo abbiano una visione comune.

La genesi psichica dell’omosessualità è in gran parte inspiegabile. E’ vero e ciò confuta quanto dicono gli estremisti a proposito della possibile cura dell’omosessualità. Se è inspiegabile come puoi curarla? Come puoi guarire da ciò che non puoi neppure spiegare e comprendere appieno? Anche l’eterosessualità è inspiegabile, ma non la consideriamo certamente sbagliata.

Cosa pensa la Chiesa dei gay? Nel testo cita vari passi delle Sacre Scritture, ma non c’è un solo riferimento ai quattro Vangeli. Se vogliamo considerare la Bibbia come autorevole (per un non credente non è altro che un insieme sconclusionato di racconti fantastici uniti forzosamente), ci accorgiamo che Gesù Cristo, non ha mai detto nulla in proposito. L’omofobo e probabile omosessuale represso Paolo nelle sue lettere parla di gravi depravazioni, ma ricordiamo che quei documenti sono inseriti tardivamente tra le scritture ritenute ispirate da Dio. Al di là dei riferimenti al grottesco Levitico e ad altri libri dell’Antico Testamento, il Catechismo parla di una generica Tradizione, quindi l’insieme di documenti scritti dalla Chiesa lungo i secoli. Insomma, la fonte principale della Chiesa per affermare che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati è la Chiesa stessa.

Il meglio, anzi il peggio arriva dopo, con affermazioni violente, offensive, gratuite. Come sempre, si parla di sesso: Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

Cosa pensa davvero la Chiesa dei gay? - esorcismo3 - Gay.it BlogCi vorrebbe un libro intero per parlare di legge naturale. E’ un concetto filosofico, non religioso. La definizione di “natura” trascende l’ambito credenziale, per abbracciare altre discipline non strettamente scientifiche.
Un omosessuale esplicitando un atto non manifesta una tendenza che deriva dalla natura? Se non conosciamo ancora la genesi psichica come possiamo affermare che l’omosessualità sia contronatura? E che vuol dire contronatura? Anche vestirsi lo è, mettersi gli occhiali, assumere medicinali. La legge naturale è l’alibi per condannare ciò che esula dall’ordinario, dall’unica strettissima via indicata dalla morale cattolica, quella del sesso all’interno del matrimonio eterosessuale aperto alla trasmissione della vita. Tutto quello che è altro è sbagliato, contrario alla legge naturale.

Ma perché prendere come parametro il dono della vita? Non ha senso una contrapposizione tra rapporti fecondi e non fecondi, perché allora una coppia sterile non dovrebbe averne e sarebbe condannata alla castità. Hanno valore, dunque solo quei due/tre rapporti che nel corso della vita generano un figlio?
L’atto sessuale risponde a un desiderio, alla ricerca del piacere e alla voglia di dare piacere alla persona amata. La Chiesa ha sempre utilizzato la dominazione di questo istinto primordiale come arma principale per “possedere” il suo fedele, per dominarlo. Controllando la parte più intima e personale della persona, la religione ha potere anche su quella più razionale. Da questa considerazione discende il giudizio tranchant che afferma che gli atti omosessuali non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. E’ un pregiudizio, palese e dichiarato. Un istinto che porta a far sesso con soddisfazione con un’altra persona è di per sé complementare!

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

Il secondo paragrafo spinge l’acceleratore sul giudizio gratuito e immotivato. Si parte, come sempre in modo indeterminato e impreciso: Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Numero non trascurabile che vuol dire? Come si può esprimere un giudizio di valore senza neppure conoscere ciò che afferma in proposito la scienza o per lo meno la statistica? Kinsey parlava di almeno un 5% di persone omosessuali. Altri studi confermano questa percentuale. La Chiesa a cosa fa riferimento?
La frase prosegue con “tendenze omosessuali radicate”, parlandone come di un brutto vizio, tipo “molti presentano la tendenza radicata alla onicofagia…”. Sarebbe corretto e civile parlare di orientamento sessuale, non di una tendenza che come tale può essere facilmente invertita benché radicata. Questo non perché lo dico io, ma la scienza fin dagli anni ’70.

L’O. M. S. ha deciso di cancellare l’omosessualità dall’elenco delle malattie nel 1990. Il Catechismo, nel ’92, ha scelto colpevolmente di ignorare la scienza e continuare a parlare di omosessualità come di una mera tendenza.

Il testo insiste su questo tasto parlando di inclinazione, e definendola oggettivamente disordinata. prete1
Quell’avverbio non ammette repliche. L’omosessualità è disordinata e basta, perché lo dice la Chiesa e quindi deve essere universalmente così. Non solo, parla di una prova da sopportare. E’ il senso di colpa che da sempre è la benzina che accende il motore della religione: tu gay sei sbagliato, sei tentato a compiere atti sbagliati, ma se ti impegni affrontando questa prova io ti rispetterò. Sei malato, ma se segui la mia ricetta ti accoglierò con rispetto, compassione, delicatezza. A patto, però, di rinunciare a tutto ciò che provi a livello sessuale, emotivo, sentimentale e facendo diventare la tua omosessualità un fardello insopportabile sulle tue spalle. 

Il documento invita a evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Non la discriminazione, ma il marchio, è differente. Non la discriminazione in sé, ma quella ingiusta, perché evidentemente ce n’è una che è giusta e opportuna.

Dopo aver definito l’omosessualità come qualcosa di ignobile e aver instillato atroci sensi di colpa, la Chiesa fornisce la sua ricetta di guarigione. Una medicina amarissima.

2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

Le persone, non solo i cristiani quindi, ma tutti gli omosessuali sono chiamati alla castità. Ecco l’atroce medicina: smettere di compiere atti omosessuali. Di qualsiasi tipo, anche masturbazione, non si ammettono deroghe. Anche i pensieri impuri sono nemici della castità. La condizione, l‘attrattiva omosessuale è un disordine intollerabile che prevede come cura solo l’astinenza. Una castrazione volontaria che il Catechismo ritiene liberante. La psicologia ci insegna invece che reprimere istinti sessuali porta a essere schiavi di essi e a distorcere una sessualità naturalmente presente in ogni individuo. La repressione libera i mostri, non libera da ciò che siamo.

Il testo si conclude con un monito: le persone omosessuali possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana. Afferma, senza alcuna base scientifica, che si può e si deve uscire dalla condizione omosessuale (o ribaltare l’orientamento, io direi). Chiede un impegno risoluto, che conduca a quella eteronormalizzazione tanto auspicata.

Papa1Dunque, nonostante dichiarazioni di facciata, la Chiesa autorizza e incentiva la Terapia riparativa, che invece la stragrande maggioranza di psicologi e psichiatri considera non solo inefficace, ma anche dannosa e pericolosa. Illustrando una strada di perfezione, afferma in maniera indiretta (ma non troppo) che si può tornare ad essere eterosessuali (per i fautori della Terapia riparativa nasciamo tutti etero e diventiamo gay per un problema nel quale siamo incappati lungo la crescita, quindi si può tornare ad essere “normali”).

 

Alla luce di quanto afferma il Catechismo, avete ancora dubbi su cosa pensi la Chiesa sull’omosessualità? Anche l’illuminato Papa Francesco non ha mai parlato di una rivisitazione del testo. Per lui, come per tutti quelli che parlano in nome di un presunto Dio, quel documento va bene così com’è.

Tirate voi le debite conclusioni.

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I (Soliti) Sospettabili https://blogs.gay.it/smalltownboys/i-soliti-sospettabili https://blogs.gay.it/smalltownboys/i-soliti-sospettabili#respond Tue, 08 Mar 2016 14:57:34 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2933

Parafrasando Aldo Busi in una delle sue ultime apparizioni televisive, anche noi vorremmo dire che “non c’è uomo più virile di colui che va in piazza (nell’agorà) e mostra fiero la propria identità“, compresa quella sessuale, senza nascondersi. In un certo senso, uno degli esseri più virili esistenti è l’uomo o la donna gay/trans dichiarati. Più coraggiosi degli altri semplicemente perché osteggiati dalla società di cui fanno parte.

Alcuni di noi (parliamo di gay maschi, ma lo stesso vale anche per le ragazze) non rispettano il ruolo di genere attribuito dalla società. Il ruolo di genere consiste in quell’insieme di comportamenti, desideri, inclinazioni, aspettative e possibilità che la società ci assegna automaticamente per il fatto di essere maschi o femmine. È una dimensione del costrutto multidimensionale rappresentato dall’identità sessuale. Ed è anche una dimensione sociale e storica. La condizione di chi non rispetta il ruolo di genere assegnatogli dalla società si può definire “atipicità di genere”. Non è una condizione né negativa né positiva; è la semplice divergenza dal dualismo uomo/donna che prevale nella nostra società.

La maggior parte delle persone, però, non sopporta l’atipicità: noi, i gay effeminati, siamo quelli “delicati”, “gentili”, ma anche quelli “superficiali” e “vanitosi”, sempre per definizione altrui. Ma vi siete mai fermati a pensare quanto coraggio ci vuole per essere come noi? Per essere ciò che “la gente adora odiare”?

I (Soliti) Sospettabili - latest?cb=20130419150603 - Gay.it Blog

Non è una cosa che abbiamo scelto. Il nostro coraggio ci è stato imposto dall’esterno. Siamo coraggiosi, per forza. Gli altri ci hanno affibbiato un ruolo sulla base della nostra atipicità, e non ce l’hanno comunicato con gentilezza, ma ce lo hanno urlato contro, sputato in faccia, scritto sui muri della scuola media. Questo continuo, obbligato, confronto con le nostre differenze rispetto agli altri ci ha sicuramente ferito in un momento, quello dell’adolescenza, in cui il desiderio di tutti è di trovare un gruppo di pari a cui omologarsi, in cui nascondersi e con cui essere un tutt’uno.

Noi, però, siamo stati tagliati fuori. Molti di noi, per fortuna, ne sono usciti rafforzati e anzi, hanno imparato a camminare sulle proprie gambe, a testa alta e borsetta in spalla.

Non tutti i gay sono visibili, ovviamente. E non tutte le persone considerate gay per come si comportano lo sono.

Ma noi, gay con atipicità di genere, e dunque visibili o sospettabili (chiamateci come volete), perchè non rispettiamo un ruolo di genere imposto, siamo orgogliosi di ciò che siamo! Non chiediamo mica che il mondo assomigli a noi. Ma non vogliamo assomigliare a nessun altro che a noi stessi. I nostri vestiti, i nostri modi di fare, le nostre parole, le nostre passioni: anche se non abbiamo scelto noi come essere, abbiamo scelto di esserlo liberamente. Ecco il nostro modo di autodeterminarci, contro l’omofobia della società e contro quella che affligge molti gay. Basti vedere gli annunci anti-effeminati sulle app di incontri (“masc per masc”, “bsx per bsx”, “solo veri uomini, solo maschili, no checche, no manine che si muovono troppo”); addirittura esistono nuove app che ci escludono a priori se non siamo maschili e muscolosi. Se non sembri etero, staiostentando”. Se sei femmineo allora sei o passivo … o passivo. Così non è. Il nostro comportamento è naturale e sociale quanto quello di un etero che urla davanti alla partita e parla di fica (sì, gli piacerebbe…) con i suoi amici.

I (Soliti) Sospettabili - giphy downsized large - Gay.it BlogLe esagerazioni servono per provocare. Quei comportamenti “esasperati” di cui spesso ci accusano li abbiamo fatti nostri, fieramente. Come gli insulti. Finché una cosa dà fastidio, è doveroso sbatterla in faccia alla gente; che non per questo ci odierà di più, ma si abituerà. Ecco perché abbiamo bisogno delle Femen e dei loro seni e corpi nudi che infastidiscono così tanto le persone sessiste, spesso inconsapevoli di esserlo, e inconsapevoli pure del fatto che il seno non è un organo genitale. Finché il corpo nudo, il bacio gay, la camminata stile runway per il corso cittadino e i vestiti femminili su corpi maschili (o viceversa) saranno necessari. Non per puro gusto della provocazione (in fondo, non dimentichiamo che la provocazione può anche far riflettere), ma come necessità sociale per cambiare la percezione ristretta di molti. Prima si abituerà l’occhio, poi la mente. Perché le differenze fanno ancora così paura e spaventano buona parte della stessa comunità LGBTQI?

L’omologazione non è la soluzione. Chi dice che si debba essere identici per avere gli stessi diritti? Stessi diritti perché siamo differenti ma siamo uomini e donne. Gay effeminati o lobby gay, occhialuti, rotondi, magri, twink, asiatici, diversamente abili, immigrati. Che vi piaccia o meno!

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