gay – Gay.it Blog https://blogs.gay.it I migliori Blog LGBTQ in Italia Thu, 01 Dec 2022 11:22:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Cosma Brussani, intervista degli smalltownboys https://blogs.gay.it/smalltownboys/rising-star-interview-2-cosma-brussani-attore https://blogs.gay.it/smalltownboys/rising-star-interview-2-cosma-brussani-attore#respond Thu, 02 Jun 2016 19:53:57 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3269

1964814_10205853195430540_8557948540594593535_n1- Presentati, dicci chi sei che cosa fai e che cosa hai fatto nella vita, e che cos’è NO FILTER.

Sono Cosma Brussani, ho 30 anni, di Roma, sono un attore, diplomato al Centro Sperimentale nel 2011 e anche da poco modello (per arrotondare).

Ho cominciato a lavorare dal secondo anno di Centro Sperimentale, anche se il lavoro in questo ambito va sempre più a morire ed è anche per questo che ho cominciato a prendere in considerazione l’idea del web.

NO FILTER è una pagina che ho creato insieme al mio amico Emanuele. No Filter è nato in primis come vetrina personale: nel senso di una vetrina per mostrare cosa noi eravamo in grado di fare. Soprattutto dovuta al fatto che lavorativamente parlando molta gente mi dice spesso che attorialmente sono adatto solo a ruoli da delinquente, criminale; ho ribaltato questa cosa creando un personaggio decisamente sopra le righe, che rappresenta l’opposto della sensazione che posso dare all’apparenza. Nello specifico questa pagina è diventata volendo o no un modo per supportare la comunità gay e combattere una “battaglia” dal punto di vista di chi è etero e quindi non vive in prima persona questa cosa.

2- Chi è Luigia?

Emanuele Angeloni ha fondato con me No Filter, eravamo in classe insieme al Centro Sperimentale e scherzavamo sempre su questi personaggi. Quando abbiamo visto i video di alcune ragazzine che postavano video “seri” ma involontariamente demenziali, abbiamo iniziato a farne una parodia.

3- Il video è diventato virale in poco tempo, ci è piaciuto molto e ci abbiamo riso su. C’è qualcuno all’interno o fuori dalla comunità LGBT a cui non è piaciuto il video e ve l’ha fatto sapere?

Tra tutte le persone gay che hanno commentato e condiviso il video soltanto una mi ha scritto personalmente sulla bacheca criticando il fatto che un etero come me prendesse in giro i gay, sostenendo che il video fosse omofobo. La maggior parte dei commenti sono stati positivi, alcuni insulti etero, ma di negativo da parte della comunità LGBT solo uno

4- Volevate dare fastidio a qualcuno in particolare?Schermata 2016-04-19 alle 19.49.51

Direi di sì. Sono stato, oltre che spettatore, anche vittima di insulti omofobi. Una volta, mentre uscivo dal Gay Village e stavo attraversando la strada per andare alla macchina con altre persone, alcune vestite in modo appariscente, è passata una macchina dalla quale ci hanno urlato “froci!”. Dato che ero presente anche io, la persona si riferiva anche a me. Nonostante io sia eterosessuale questo episodio mi ha lasciato l’amaro in bocca. Non capisco perché queste persone debbano insultare gratuitamente. Poi, mentre me ne stavo andando, ho visto che una persona più indietro nella fila si era anche messa a piangere. E così mi è nato un odio verso le persone che insultano, che a mio parere hanno qualcosa di irrisolto in loro. Quindi gli omofobi sono stati il target.

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5- Tu interpreti il gay alpha, ma anche il gay alpha ha degli atteggiamenti effeminati. Questo perché tu credi che non ci siano omosessuali che si comportano completamente in modo maschile, a livello di ruolo di genere, o avete fatto così per far capire anche a quelle persone che si comportano in modo maschile e sono gay, che non ci sarebbe niente di male a comportarsi in modo diverso?

Io essendo attore sono circondato da persone gay e sono consapevolissimo che ci sono ragazzi gay molto maschili, che non sono femminei nel modo di fare. Però abbiamo deciso di esasperare il tutto, soprattutto per il mio personaggio (Marcelo), non mi sono rifatto ai miei amici gay ma ho copiato i modi di fare di mia madre, questo perché mia madre ha un tipo di gestualità molto interessante.

6- Vorrà dire che la prossima volta intervisteremo tua madre. La satira è anche qualcosa di serio, e quando c’è un messaggio importante, come nel vostro caso, è sicuramente qualcosa di serio. Come continuerà questa questione di Marcèlo Que Belo? Avete mai pensato di fare questo step discograficamente?

(I vostri testi sono tuoi e scritti molto bene e le canzoni sono funzionali alle radio)

Alcuni mi hanno contattato. C’è stato questo discorso, sul quale io non ho nulla in contrario. I beat però sono scaricati, non sono originali, e quindi non si possono vendere, però per le prossime userò beat originali. È in cantiere una nuova canzone.

Ci puoi dire il titolo?

Non so ancora il titolo ma il tema è gay contro lesbiche. Dubito che cose così pesanti possano passare in radio, il linguaggio è volgare a volte.

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Non è che i rapper ci vadano leggeri. Le radio mi sembra che non abbiano avuto nessun problema a passare i messaggi omofobi dei rapper quali Fabri Fibra che dice “potrei morire una mattina se mi trovassi un gay davanti”. Quello però era considerato trasmettibile nelle radio e nei canali musicali, non vedo perché il vostro no.

Se funzionasse sarebbe ancora un altro bel passo avanti. Su questo discorso io comunque sono apertissimo e anzi ne sarei molto felice.

7- *nel locale romano dove lo stiamo intervistando passano Telephone di Lady Gaga e noi ci fermiamo a cantarla*

P.S. Cosma odia Lady Gaga

Ci avete detto di essere due attori eterosessuali, ma hai dei biglietti per il concerto di Rihanna… Ora siamo noi gli omofobi?

Perché una persona eterosessuale non può apprezzare le cose che apprezzano normalmente i gay?

Touchè. Questo ti dimostra che anche i gay hanno degli stereotipi.

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8- Quanto conta secondo te la provocazione nei confronti della gente? Quanto conta far vedere / svelare le ipocrisie alla gente attraverso l’arte e, soprattutto, l’arte della satira? La provocazione è una forma d’arte?

Penso che la provocazione sia essenziale per smuovere le idee della gente. Io ho scelto di andarci pesante, non tanto per provocare e basta, ma per far capire che questi discorsi non dovrebbero proprio essere presi in considerazione. Ovviamente parlo dell’omofobia. È talmente senza senso che più che provocazione è la realtà dei fatti: non c’è una motivazione per la quale la gente dovrebbe sentirsi minacciata, e questo è tutto ciò da capire.

9- Che cosa pensi in generale della questione della legge sulle unioni civili e in generale dei diritti LGBT, quelli che vengono chiesti nelle varie manifestazioni che sicuramente conoscerai?

Mi trovo spesso a discutere di queste tematiche. Mi trovo di fronte persone che dicono sempre la stessa frase: “è contro natura, perché la natura vuole, dice, ecc.”

Qual è il numero di telefono della natura?

Che differenza c’è tra un bambino o una bambina che nasce in una famiglia eterosessuale, conosco un sacco di amici intorno a me con famiglie devastate, famiglie naturali di cocainomani, teppisti, gente che va in galera, ecc. Quindi quello che dico io è: se due persone ti danno una famiglia, qual è la differenza? Questa è la domanda. Non è questione di uomo e donna, o di uomo e uomo o di donna e donna, però la gente è impanicata.

Con quest’ultima frase hai riassunto 77 studi sessuologici sulle coppie omogenitoriali che sono arrivati alle Istituzioni Europee.

Secondo me si tratta anche di pura evoluzione. È una questione di capire che anche questa è natura. Mi sento di dare la colpa alla religione.

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10- Ultima domanda: Non è un mistero per nessuno che tu sia un bel ragazzo e sicuramente sei molto apprezzato dalla comunità gay, speriamo anche in quella femminile per il tuo caso, e lo sai. Quindi tutte queste foto mezzo nudo su Instagram è perché “ce la stai a fa’ crede?” perché ricordati Cosma: tu fotti con la lobby gay.

Questo è puro narcisismo becerissimo. Faccio come le ragazzine deficienti, le zoccole; sì sono un po’ zoccola, mi piace questo narcisismo esibizionista. Sono fissato con la palestra e quindi c’è la scusa di far vedere i progressi, ma in realtà non me ne frega un cazzo. Credo ci sia un problema di insicurezza a monte, non è bisogno ma è piacere.

11- Come ti fa sentire avere tutte queste attenzioni da ragazzi gay eccetera? Essere una piccola gay icon nel tuo mondo?

Gay icon mi sembra un po’ troppo. Devo dire che i gay si fanno molti meno problemi, sono più diretti. Però come mi sento apprezzato dalle donne mi sento apprezzato dagli uomini: è comunque un complimentarsi nei miei confronti. Sono un narcisista ma non di quelli arroganti, sono molto umile
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Sei un narcisista simpaticone. Ti stai guardando in giro come per cercare l’uscita, è dietro però.

12- Vuoi dire qualcosa alle persone del nostro salotto virtuale di gay.it?

Sì. Vorrei dire che nonostante la dipartita di Luigia, invito a non demordere perché ci saranno tante altre cose. Ci sarà questo nuovo video dove io metterò in palio due biglietti per Rihanna. Non mollate Marcelo perché vi vuole sempre molto bene.

Anche noi Marcelo ti vogliamo molto bene. Basta che continui a dileggiare gli omofobi nei tuoi video e che posti i tuoi progressi in palestra.

 

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L’eterna adolescenza gay https://blogs.gay.it/serena-mente-lgbt/eterna-adolescenza-gay https://blogs.gay.it/serena-mente-lgbt/eterna-adolescenza-gay#comments Mon, 02 May 2016 13:07:20 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3215

L’eterna adolescenza è un problema di molte persone che già non sono più tanto giovani, ma che continuano a comportarsi in modo adolescenziale. Questo è vero sia che si tratti di persone omosessuali che eterosessuali. In questo articolo riporto alcune riflessioni di Joe Kort, assistente sociale e psicoterapeuta statunitense, omosessuale, che egli fa nel suo libro, molto interessante, ed utile per uomini gay, intitolato “ 10 consigli basilari per l’uomo gay”.

Kort ci fa presente che fino alla pubertà, le persone che ci educano ci obbligano a rispettare ciò che ci si aspetta da noi. Poi, durante l’adolescenza, il nostro compito diventa quello di scoprire chi siamo veramente. Questa è la ragione, dice lo psicoterapeuta, per cui è così importante fare coming-out: essere se stessi!

E’ facile comprovare che colui che continua a rimanere nell’armadio vive ancora secondo le aspettative dei propri genitori. Non si è convertito nell’uomo che deve essere. Però, anche una volta fatto coming-out, si è soliti lasciare aperti interiormente altri problemi.

In un prossimo articolo, che sarà legato a questo tratterò più specificatamente le differenze nella maturazione e nella presa di responsabilità di uomini e donne eterosessuali e omosessuali e della dipendenza al sesso.

Qui, invece, voglio occuparmi delle difficoltà relazionali che hanno gli uomini gay nell’interagire fra di loro, diverse da quelle che possono avere persone eterosessuali e dovute a cause a volte simili altre differenti.

I valori eteronormativi sono stati inculcati in tutti i bambini e adolescenti, ci ricorda giustamente Kort. Di conseguenza, i gay e le lesbiche non sanno come relazionarsi tra loro socialmente e sentimentalmente in quanto mancano di esempi positivi. Così si vedono obbligati a sviluppare in solitudine il rispetto verso gli altri. Purtroppo  i genitori eterosessuali non hanno avuto l’educazione necessaria affinché possano accettare l’orientamento sessuale del figlio e spingerlo in una direzione positiva di maturità. Le persone eterosessuali che non hanno fratelli possono contare su molti esempi positivi, per esempio stelle della tv, adulti significativi, lettura di racconti e favole…
Noi omosessuali raramente abbiamo l’opportunità di vedere un bambino gay convertirsi in un adolescente gay ed infine in un adulto gay sano.

I gay bloccati nell’eterna adolescenza hanno, secondo Kort, alcune cose in comune: credono che quando arrivino tempi difficili, qualcuno sarà pronto a salvarli. Vogliono che qualcuno continui a prendersi cura di loro come quando erano bambini. E, come i bambini, non vogliono lasciarsi alle spalle questa epoca.

Abbiamo bisogno di andare avanti ed assumerci responsabilità da adulti.

Non è un compito facile, però tutti, gay ed eterosessuali dobbiamo metterci di fronte a questo compito un giorno o l’altro.

bearSeguire il cammino più facile ci servirà solamente a creare più problemi in futuro, a noi stessi e agli altri. Dice Kort riguardo ai suoi pazienti: “ quando escono, i miei pazienti che si trovano nella fase adolescenziale, vanno solo a bar in cui la maggior parte degli uomini sono molto giovani e cercano uomini ancora più giovani. Spendono soldi per fare viaggi a luoghi come Fire Island, Provincetown o Cyo Hueso ( noi potremmo dire Torremolinos, Sitges, Mykonos, le italiane Torre del Lago e Gallipoli, ecc ); spendono male tempo e denaro alla ricerca delle più variegate e lussuose feste che si celebrano tutti i fine settimana e in cui principali protagonisti sono il sesso e le drogheSe cercano un appuntamento in privato con qualche “amico del bar”, non c’è tra loro alcuna connessione. Preferiscono le relazioni superficiali, effimere e a distanza. Nel momento in cui le cose si fanno difficili, cercano addirittura qualcuno di un altro stato, di un altro paese. Questi uomini indossano vestiti giovanili e si giudicano gli uni con gli altri solamente per i pettorali e addominali e anche perfino per la macchina che hanno nel garage.. Per allontanare il fantasma della vecchiaia, consumano droghe e alcool sia che abbiano 30, 40, come 50 anni”.

Ovviamente non approvo, come neanche Kort, l’uso delle droghe, e, però, non vi è niente di male nelle feste o godere della compagnia di uomini più giovani, ma prima o poi la festa finirà. Vi sarà un ritorno obbligatorio alla realtà, come Cenerentola alla mezzanotte. Purtroppo sono tanti, troppi, i gay che continuano montandosi la testa e a non saper rinunciare al sesso, prima tappa di sperimentazione “normale” per qualsiasi adolescente, e a ciò che era importante per loro una volta fatto coming-out. Molti continuano ad attribuire ai propri genitori e alla società, ma non a se stessi, la responsabilità di emendare gli errori. Maturare significa guardare con realismo il mondo che ci circonda e ci obbliga a comprendere ed accettare che non sempre le cose sono giuste. E’ più facile fare la vittima e lamentarsi perché non si può esercitare il controllo su un mondo che non vuole accettarci. E’ più facile continuare a cercare l’amore incondizionato che non abbiamo ricevuto dalla famiglia e evitare le relazioni a lungo termine che esigono che noi maturiamo.relazioni gay

Riguardo a ciò vorrei sottolineare che ai nostri giorni abbiamo molte opzioni per conoscere altri gay, che non siano solo bar, feste, discoteche, saune ecc.. Per esempio: “ Perché non offrirsi come volontario in una associazione gay in cui conoscere gente responsabile?”. Ci sono eventi teatrali, cinematografici, politici, seminari… perché quando ci sono questi eventi le sale sono sempre quasi vuote di giovani, ma anche di più “maturi” di età rispetto a quanti ce ne siano nelle feste?

Per chi non ha fatto ancora coming-out, la maggioranza oltretutto sposati con una donna, la spiegazione è che cercano sesso clandestino. Anche se non giustifico, d’accordo con Kort, gli incontri sessuali anonimi in parchi o parcheggi ecc, credo che questi siano tanto abbondanti perché la cultura gay è stata emarginata in tanti aspetti.

Ma senza dubbio, nello scegliere la via più facile ci si perde la ricchezza e la bellezza che ci può offrire la vita.

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Cosa pensa davvero la Chiesa dei gay? https://blogs.gay.it/senza-peccato/cosa-pensa-davvero-la-chiesa-sui-gay https://blogs.gay.it/senza-peccato/cosa-pensa-davvero-la-chiesa-sui-gay#comments Mon, 21 Mar 2016 09:03:38 +0000 https://www.gay.it/blogs/?p=3025

Ne avrete certamente letto qualche estratto a catechismo o nelle ore di religione che infestato tutte le scuole italiane, di ogni ordine e grado, ma difficilmente vi sarete confrontati con quel corposo volume di oltre 900 pagine che è il Catechismo della Chiesa cattolica : summa del credo e delle opinioni su ogni aspetto della fede e della vita da parte dell’istituzione religiosa più prepotente, invasiva, ossessiva che esiste in Italia. Promulgato nel 1992, è il riferimento principale per essere definiti buoni cristiani e osservanti fedeli dei precetti della Chiesa. La base, quindi, di tutto ciò che le chiese fanno quotidianamente e di quanto la Chiesa afferma in via ufficiale e non ufficiale.

esorcismo2La prima parte del documento tratta la Fede dal punto di vista teologico, la seconda l’aspetto liturgico della Fede stessa, quindi la manifestazione del Credo. La terza entra nel merito della vita del fedele e propone delle norme  di comportamento.

Ovviamente non mancano alcuni paragrafi dedicati all’omosessualità, non a caso posti subito dopo le “offese alla castità“: quelle poche righe rappresentano il manifesto ideologico della Chiesa e la fonte di ispirazione delle tante dichiarazioni di ostilità ai diritti civili e alla piena dignità delle persone GLBT.

Proviamo ad analizzare il contenuto del Catechismo in merito all’omosessualità. Quando un vescovo si scaglia contro di noi, manifesta un’opinione personale o dell’intera organizzazione religiosa?

2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 2357 1Cor 6,10; 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

Le prime righe del Catechismo sembrano tutto sommato innocue, si descrive cos’è l’omosessualità e non c’è scritto che è una malattia. Ma, attenzione: l’omosessualità è indicata come attrattiva sessuale, non identità. Non esiste la “persona omosessuale”, ma colui che ha una particolare attrattiva. Non sei un omosessuale, dunque, ma sei un eterosessuale con un problema.

Per il Catechismo l’amore è ben distinto da ciò che viene considerato un’offesa alla castità ed è specificato a proposito del rapporto con Dio e dell’unione famigliare coniugale.  Sappiamo tutti però che essere gay non è solo una questione di sesso, ma di sentimenti. L’attrazione (e non attrattiva) comprende anche la psiche, le emozioni, l’innamoramento e la voglia di condividere. Il paragrafo che stiamo analizzando parla di omosessualità solo da un punto di vista sessuale, mai sentimentale o identitario. Tu fai l’omosessuale, non lo sei.

Altro errore concettuale: [l’omosessualità] si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle tutta-un-altra-storia-396x550differenti culture. Non è così, perché l’attrazione e l’amore verso persone dello stesso sesso non sono mai cambiate. L’omosessualità è stata chiamata in modi molto diversi nel tempo e la società si è rapportata alla minoranza diversa in base alle credenze del periodo storico (leggete il bellissimo libro Tutta un’altra storia di Giovanni Dall’Orto!). Solo con l’avvento delle religioni monoteiste è stata vista come peccaminosa, infatti non è un caso che Islam e Cristianesimo abbiano una visione comune.

La genesi psichica dell’omosessualità è in gran parte inspiegabile. E’ vero e ciò confuta quanto dicono gli estremisti a proposito della possibile cura dell’omosessualità. Se è inspiegabile come puoi curarla? Come puoi guarire da ciò che non puoi neppure spiegare e comprendere appieno? Anche l’eterosessualità è inspiegabile, ma non la consideriamo certamente sbagliata.

Cosa pensa la Chiesa dei gay? Nel testo cita vari passi delle Sacre Scritture, ma non c’è un solo riferimento ai quattro Vangeli. Se vogliamo considerare la Bibbia come autorevole (per un non credente non è altro che un insieme sconclusionato di racconti fantastici uniti forzosamente), ci accorgiamo che Gesù Cristo, non ha mai detto nulla in proposito. L’omofobo e probabile omosessuale represso Paolo nelle sue lettere parla di gravi depravazioni, ma ricordiamo che quei documenti sono inseriti tardivamente tra le scritture ritenute ispirate da Dio. Al di là dei riferimenti al grottesco Levitico e ad altri libri dell’Antico Testamento, il Catechismo parla di una generica Tradizione, quindi l’insieme di documenti scritti dalla Chiesa lungo i secoli. Insomma, la fonte principale della Chiesa per affermare che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati è la Chiesa stessa.

Il meglio, anzi il peggio arriva dopo, con affermazioni violente, offensive, gratuite. Come sempre, si parla di sesso: Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

Cosa pensa davvero la Chiesa dei gay? - esorcismo3 - Gay.it BlogCi vorrebbe un libro intero per parlare di legge naturale. E’ un concetto filosofico, non religioso. La definizione di “natura” trascende l’ambito credenziale, per abbracciare altre discipline non strettamente scientifiche.
Un omosessuale esplicitando un atto non manifesta una tendenza che deriva dalla natura? Se non conosciamo ancora la genesi psichica come possiamo affermare che l’omosessualità sia contronatura? E che vuol dire contronatura? Anche vestirsi lo è, mettersi gli occhiali, assumere medicinali. La legge naturale è l’alibi per condannare ciò che esula dall’ordinario, dall’unica strettissima via indicata dalla morale cattolica, quella del sesso all’interno del matrimonio eterosessuale aperto alla trasmissione della vita. Tutto quello che è altro è sbagliato, contrario alla legge naturale.

Ma perché prendere come parametro il dono della vita? Non ha senso una contrapposizione tra rapporti fecondi e non fecondi, perché allora una coppia sterile non dovrebbe averne e sarebbe condannata alla castità. Hanno valore, dunque solo quei due/tre rapporti che nel corso della vita generano un figlio?
L’atto sessuale risponde a un desiderio, alla ricerca del piacere e alla voglia di dare piacere alla persona amata. La Chiesa ha sempre utilizzato la dominazione di questo istinto primordiale come arma principale per “possedere” il suo fedele, per dominarlo. Controllando la parte più intima e personale della persona, la religione ha potere anche su quella più razionale. Da questa considerazione discende il giudizio tranchant che afferma che gli atti omosessuali non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. E’ un pregiudizio, palese e dichiarato. Un istinto che porta a far sesso con soddisfazione con un’altra persona è di per sé complementare!

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

Il secondo paragrafo spinge l’acceleratore sul giudizio gratuito e immotivato. Si parte, come sempre in modo indeterminato e impreciso: Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Numero non trascurabile che vuol dire? Come si può esprimere un giudizio di valore senza neppure conoscere ciò che afferma in proposito la scienza o per lo meno la statistica? Kinsey parlava di almeno un 5% di persone omosessuali. Altri studi confermano questa percentuale. La Chiesa a cosa fa riferimento?
La frase prosegue con “tendenze omosessuali radicate”, parlandone come di un brutto vizio, tipo “molti presentano la tendenza radicata alla onicofagia…”. Sarebbe corretto e civile parlare di orientamento sessuale, non di una tendenza che come tale può essere facilmente invertita benché radicata. Questo non perché lo dico io, ma la scienza fin dagli anni ’70.

L’O. M. S. ha deciso di cancellare l’omosessualità dall’elenco delle malattie nel 1990. Il Catechismo, nel ’92, ha scelto colpevolmente di ignorare la scienza e continuare a parlare di omosessualità come di una mera tendenza.

Il testo insiste su questo tasto parlando di inclinazione, e definendola oggettivamente disordinata. prete1
Quell’avverbio non ammette repliche. L’omosessualità è disordinata e basta, perché lo dice la Chiesa e quindi deve essere universalmente così. Non solo, parla di una prova da sopportare. E’ il senso di colpa che da sempre è la benzina che accende il motore della religione: tu gay sei sbagliato, sei tentato a compiere atti sbagliati, ma se ti impegni affrontando questa prova io ti rispetterò. Sei malato, ma se segui la mia ricetta ti accoglierò con rispetto, compassione, delicatezza. A patto, però, di rinunciare a tutto ciò che provi a livello sessuale, emotivo, sentimentale e facendo diventare la tua omosessualità un fardello insopportabile sulle tue spalle. 

Il documento invita a evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Non la discriminazione, ma il marchio, è differente. Non la discriminazione in sé, ma quella ingiusta, perché evidentemente ce n’è una che è giusta e opportuna.

Dopo aver definito l’omosessualità come qualcosa di ignobile e aver instillato atroci sensi di colpa, la Chiesa fornisce la sua ricetta di guarigione. Una medicina amarissima.

2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

Le persone, non solo i cristiani quindi, ma tutti gli omosessuali sono chiamati alla castità. Ecco l’atroce medicina: smettere di compiere atti omosessuali. Di qualsiasi tipo, anche masturbazione, non si ammettono deroghe. Anche i pensieri impuri sono nemici della castità. La condizione, l‘attrattiva omosessuale è un disordine intollerabile che prevede come cura solo l’astinenza. Una castrazione volontaria che il Catechismo ritiene liberante. La psicologia ci insegna invece che reprimere istinti sessuali porta a essere schiavi di essi e a distorcere una sessualità naturalmente presente in ogni individuo. La repressione libera i mostri, non libera da ciò che siamo.

Il testo si conclude con un monito: le persone omosessuali possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana. Afferma, senza alcuna base scientifica, che si può e si deve uscire dalla condizione omosessuale (o ribaltare l’orientamento, io direi). Chiede un impegno risoluto, che conduca a quella eteronormalizzazione tanto auspicata.

Papa1Dunque, nonostante dichiarazioni di facciata, la Chiesa autorizza e incentiva la Terapia riparativa, che invece la stragrande maggioranza di psicologi e psichiatri considera non solo inefficace, ma anche dannosa e pericolosa. Illustrando una strada di perfezione, afferma in maniera indiretta (ma non troppo) che si può tornare ad essere eterosessuali (per i fautori della Terapia riparativa nasciamo tutti etero e diventiamo gay per un problema nel quale siamo incappati lungo la crescita, quindi si può tornare ad essere “normali”).

 

Alla luce di quanto afferma il Catechismo, avete ancora dubbi su cosa pensi la Chiesa sull’omosessualità? Anche l’illuminato Papa Francesco non ha mai parlato di una rivisitazione del testo. Per lui, come per tutti quelli che parlano in nome di un presunto Dio, quel documento va bene così com’è.

Tirate voi le debite conclusioni.

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Caro Fusaro, anche la nostra è lotta di classe https://blogs.gay.it/faccio-cose-vedo-gender/caro-fusaro-anche-la-nostra-lotta-classe https://blogs.gay.it/faccio-cose-vedo-gender/caro-fusaro-anche-la-nostra-lotta-classe#comments Tue, 12 Jan 2016 14:14:51 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2309

diego-fusaroDevo essere sincero, oggi non mi ha stupito piú di tanto rileggere, scritte nero su bianco, in un post su Lettera43 a firma di Diego Fusaro, le classiche obbiezioni “da sinistra” nei confronti del movimento LGBT, delle sue battaglie e delle sue istanze.

L’accusa ovviamente è quella storica, che tutti noi ben conosciamo: la battaglia per i diritti civili delle persone LGBT toglie tempo prezioso alla ben più importante lotta di classe contro il sistema capitalistico (che poi è pure quello che, sotto sotto, pensano alcuni esponenti PD provenienti dalla scuola politica del PCI, come Tronti, Chiti e Livia Turco).

In soldoni, Fusaro sostiene che quella omosessuale non essendo una classe sociale omogenea non merita di essere sostenuta nelle sue battaglie per la piena uguaglianza dei suoi diritti, doveri e dignità davanti allo stato.

Ora, lungi da me imbarcarmi in una discussione sullo scontro fra la concezione dello stato liberale e quello socialista: potrei pure ribadire a chi sostiene che il gay precario non ha niente in comune col gay milionario che la discriminazione per orientamento sessuale è bellamente interclassista. Ma non lo farò. Anzi.

Io sostanzialmente, e stupirò chi mi conosce, voglio dire che in parte Fusaro ha ragione. Il “gay povero” poco o niente ha a che fare col “gay ricco” e che la battaglia per i diritti civili è anch’essa lotta di classe. Eccome se lo è.

Sì, perché il gay italiano ricco se ne frega se in Italia non esiste una legislazione che tuteli la sua coppia. Il gay italiano ricco se ne può fregare pure del fatto che i suoi figli non abbiano diritti riconosciuti. Così come quello senza figli può beatamente fregarsene se il suo legittimo desiderio di paternità viene sistematicamente frustrato e delegittimato da una legislazione omofoba.

gay_lenin_by_facemasterIl gay italiano ricco, a differenza della stragrande maggioranza di noialtri, se ne frega e se ne può continuare a fregare perché grazie alla sua ricchezza e ad un mondo sempre più piccolo e globalizzato può tranquillamente rivolgersi all’estero, a quei paesi più civilizzati del nostro, e vedere tutte le sue “richieste” soddisfatte.

Ecco perché anche la nostra è lotta di classe. Ecco perché i nostri non sono i capricci di ricchi omosessuali annoiati, come spesso tanto a destra quanto a sinistra ci sentiamo ripetere.

Lottare oggi contro assurdi e antistorici divieti, che colpiscono esclusivamente persone delle classi media e bassa e imposti dalle forze più reazionarie, è oggi più che mai lotta di classe.

Con buona pace dei marxisti-leninisti ortodossi che fanno fatica a prendere coscienza del mondo che li circonda.

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Trovare fidanzato prima delle vacanze: si o no? https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/fidanzato-vacanze-spiagge-gay https://blogs.gay.it/liberte-egalite-beyonce/fidanzato-vacanze-spiagge-gay#comments Sun, 28 Jun 2015 11:21:29 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1308

Fra family day e fantascientifiche teorie gender, ci siamo dimenticati di discutere delle cose importanti tipo: fidanzarsi a ridosso dell’estate è giusto o sbagliato?

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Eh sì, perché tra un selfie in posa con un mojito ed una serata a ballare Raffaella Carrà in una discoteca di provincia della pianura padana, può anche scappare di incontrare qualcuno di interessante. Se fosse inverno, non avresti dubbi, inizieresti a stalkerizzare il suddetto muflone come Anna Oxa con i suoi contatti Facebook nella speranza di impalmarlo a primavera, ma siccome è estate dentro di te covi delle resistenze e dei dubbi antropologici. Fidanzarsi a luglio significa tirarsi fuori dalla stagione della vendemmia e dei saldi (letteralmente) come una modella che ingrassa a ridosso della settimana della moda di Parigi. Semplicemente non ha senso. Dall’altro lato, c’è la possibilità che questo muflone vi aggradi molto e che possibilmente sia l’uomo della vostra vita o almeno del vostro 2015. Dunque che fare?

 

Ecco una lista di 5 pro e 5 contro del fidanzarsi a ridosso dell’estate. Iniziamo dai contro:

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  • Dopo le fatiche che avete fatto in palestra per farvi spuntare un barlume di tartaruga sul ventre, non sprecherete tutta questa fatica per una relazione monogama. La monogamia fa ingrassare, ricordatelo.
  • Avere un fidanzato estivo significa riprogrammare tutta la stagione compresa la vacanza che avevate organizzato a Mykonos con i vostri amici gay del cuore. Siete sicuri che la speranza di un amore valga i 2000 euro già pagati con la carta di credito di vostra madre?
  • Siate onesti, la probabilità che voi rimaniate fedeli d’estate equivale a quella di Lorella Cuccarini che finalmente conduca un programma di successo. Un eventualità che non accade dal 1995.
  • Essere fidanzati d’estate, significa riprogrammare tutte le foto profilo di facebook. Niente più sguardo da pantera tipo Victoria Silvestedt arenata su una spiaggia californiana ma semmai dolci e suggestive immagini di voi innamorati che camminate al tramonto. Praticamente la bacheca di Silvia Toffanin. Che noia.
  • Bisogna stare atAFpage1(beach)tenti alla selezione. Si sa, al cuor non si comanda, ma chi è il pazzo che vuole una relazione seria estiva? Non vorrei che il vostro pretendente fosse uno squilibrato. Ed è un attimo che vi ritrovate accoppiati con il prete catecumenale Kiko. Quello che dice che è colpa delle donne il femminicido. Bisogna fare molta attenzione.

Adesso però è arrivato il momento dei pro:

 

  • Siamo onesti. Dovreste recarvi a Medjugorie e ringraziare chi di dovere se avete incontrato finalmente qualcuno che ve s’accolla. Invece di farvi mille pippe mentali dovreste reagire come le signore di settant’anni che vincono la lotteria Italia condotta da Antonellina Clerici: tachicardia, grida incomprensibili in clericiantichi idiomi pre-indoeuropei e sbalzi ormonali.
  • Vuoi mettere la differenza tra andare in spiaggia alla ricerca di carne fresca e andarci con un fidanzato bello e fico. Il fidanzato estivo è come il panino con la cotoletta portato da casa, vi risparmia l’ansia di cercare sotto il sole un chiosco decente per mangiare. Quanti ne vedo ogni anno di tipi da spiaggia single che affollano le spiagge gay con lo stesso sguardo famelico di Rocco Siffredi che non sfoga i propri istinti da sei mesi.
  • Il fidanzato estivo, tra le altre cose, può rendersi molto utile in spiaggia: porta le borse, va a comprare i ghiaccioli, spalma la crema sulla vostra schiena. Praticamente è come avere uno schiavo senza passare per schiavisti.
  • Siamo onesti. In certi pomeriggi d’agosto, col caldo infernale e l’afa cercare uno straccio di uomo è davvero faticoso. Il fidanzato estivo è come il cibo take away. Non devi fare lo sforzo di andarlo a prendere perché viene da solo.
  • Avere un fshutterstock_1151034551-490x320idanzato estivo apre mille possibilità. Per esempio, al mare potrete mangiare la parmigiana cucinata da vostra madre senza sensi di colpa. E godrete nel guardare i vostri amici single spiluccare una foglia di insalata asciutta nella speranza di un amore fugace. Grassezza ti accolgo, monogamia di benedico.
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Gay come personaggi di fantasy nella tv da circo mediatico: ora basta https://blogs.gay.it/dario-accolla/gay-personaggi-fantasy-tv-circo-mediatico-omofobia https://blogs.gay.it/dario-accolla/gay-personaggi-fantasy-tv-circo-mediatico-omofobia#comments Thu, 04 Jun 2015 11:30:09 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1242

ferilli_chiambretti1Era una notte come un’altra di molti anni fa e Sabrina Ferilli, intervistata a Chiambretti Night, sentì l’esigenza di proferire una delle sue immani verità: «La sinistra sbaglia nel momento in cui una coppia gay viene messa al primo posto di una coppia eterosessuale, intesa come famiglia nel senso tradizionale, e noi il senso tradizionale lo dobbiamo rispettare… perché invertire delle tendenze che sono giuste e si appoggiano su fondamenti giusti? […] Alcune persone di sinistra, nel momento in cui appoggiano troppo un concetto sugli omosessuali, fanno diventare antipatici gli omosessuali».

Uso della lingua italiana a parte – basterebbe già solo questo a qualificare l’intervento della signora dei sofà – e al di là del recupero delle categorie freudiane dell’inversione, l’esempio è indicativo di un malcostume tutto italiano per cui, quando si parla di questione LGBT, i media seguono il solito, perverso, copione: si mettono in mezzo soubrette, calciatori o cantanti (meglio ancora se analfabeti di ritorno), si aggiunge un politico (di cui vergognarsi a prescindere, magari) e, visto che non ci facciamo mancare nulla, l’immancabile prete a dare la sua “benedizione”. Poi, siccome siamo politicamente corretti, non ce lo vuoi mettere pure un gay vero? E allora chi chiami? La macchietta in stile Vizietto oppure quello che ti fa aumentare lo share perché magari col prete ci litiga.

domenico_sigaliniFaccio questo preambolo perché l’imminente puntata di AnnoUno sembra aver recuperato tutti questi ingredienti che, se mescolati insieme, rischiano di riprodurre la solita maionese mediatica destinata a far impazzire la gay community. Migliaia di persone, cioè, costrette a vedersi rappresentate o come eccesso o come elemento di troppo di una società in cui vivono e operano come chiunque altro. Si spera, va da sé, che ciò non accada. Aspettiamo di vedere la puntata, per tirare un sospiro di sollievo. Ma l’informazione italiana ha molto da farsi perdonare, in merito.

Sembra infatti che per i media nostrani non si possa parlare di questione omosessuale senza collocarla nella sfera del gossip da bar (con il Cassano di turno nel ruolo di opinionista) e senza quell’occhio sociale intriso di pregiudizio e rappresentato, appunto, dall’istanza religiosa e politica. La narrazione sul tema si snoda, perciò, su una (bi)polarità opposta tra giornalismo scandalistico e pseudo-inchiesta. Ricordo per altro, visto che si parla di carta stampata (e delle estensioni on line), i famosi delitti maturati “in ambienti gay”, che stanno alla realtà delle cose e alla logica come gli attentati di mafia stanno alle “stragi etero”.

giovanardi_minacciaIn questo pendolo che oscilla tra noia e dolore (entrambi tutti nostri, per altro) raramente tv e giornali sanno fare quello per cui sono chiamati a esistere: una corretta informazione su tematiche specifiche. Perché diciamocelo chiaramente: anch’io, come chiunque altro, bevo acqua e pretendo che sia buona e pubblica, ma non ho nessun titolo per parlare di referendum sulla privatizzazione dei servizi comunali. E, vi stupirà saperlo, provengo da una terra a forte rischio sismico, ma dubito che sarei stato invitato a parlare degli effetti devastanti del terremoto di Fukushima. Rispetto a problematiche sociali o a temi peculiari si chiamano persone qualificate, scienziati, esperti del settore. Perché per portare conoscenza su un fenomeno occorre chi quel fenomeno stesso lo conosca e pure bene. O ribaltando la questione: prete a parte – già non sa cosa sia una famiglia “tradizionale”, cosa vuoi che sappia di quelle arcobaleno? – non è che siccome ad uno piacciono altri maschi, oppure fa tv spazzatura o siede in parlamento da sempre, è titolato a parlare di unioni civili, matrimonio egualitario, famiglie arcobaleno, ecc. Giusto per fare un discorso generale.

Sarebbe gradito, in altre parole, che i media osservassero un maggior rispetto, nella rappresentazione che fanno delle nostre vite, di ciò che siamo. Anche perché troppo spesso ci descrivono al pari di creature fantasy, nel bene e nel male, e questo non aiuta a depotenziare stigma e pregiudizio. Rispetto che passa, ad esempio, dall’invitare persone che sanno di cosa parlano perché si occupano di certi temi quotidianamente, e non personaggi da circo mediatico. Se ci si permette un suggerimento.

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L’Isis minaccia i gay: il cortocircuito dei fondamentalisti nostrani https://blogs.gay.it/dario-accolla/lisis-minaccia-i-gay-il-cortocircuito-dei-fondamentalisti-nostrani https://blogs.gay.it/dario-accolla/lisis-minaccia-i-gay-il-cortocircuito-dei-fondamentalisti-nostrani#respond Tue, 24 Feb 2015 15:42:41 +0000 https://blogs.gay.it/?p=670

isis_gay_ucciso1«Qualcuno pretende di negare la realtà e piegarla ad una regola astratta, con la stessa logica dei campi di concentramento, ma questo non è possibile. Il riconoscimento della forma matrimoniale con altro nome, previsto dal ddl Cirinnà, tende a distruggere il riconoscimento e l’appoggio sociale ai legami umani, quelli che prendono in conto le differenze e il futuro, come sono i legami familiari originari. Prevalgono istinti di morte. L’Isis non è poi molto diverso».

 Queste “equilibrate” parole, che paragonano le unioni civili prima ai campi di sterminio nazisti, quindi allo stato islamico autoproclamatosi in Siria, sono di Mario Binasco, fantomatico professore di psicologia e psicopatologia dei legami familiari, della sezione italiana dell’Ecole Européenne de Psychanalyse (peccato che la scuola non esista più, come ci ricorda l’Espresso, e che il docente non possa millantare tale titolo). Una forzatura in termini di logica e anche un doppio insulto nei confronti di milioni di persone LGBT, sia perché ad oggi non hanno nessun diritto riconosciuto, in Italia, e sia perché la gay community è stata ed è tra le vittime prescelte di regimi nazi-fascisti e di fondamentalisti islamici.

Eppure, tanta sarebbe la presunta vicinanza ideologica tra comunità LGBT e Isis e l’adozione dello stesso schema di applicazione ai processi reali che, al di là dei vari casi di “lancio del gay” da questo o quel palazzo nel punto più alto della città, dai terroristi arrivano, proprio agli omosessuali, pure le minacce via Twitter, da parte del fantomatico Abu Abdullah Britani. Come già detto, è più probabile che dietro quel post in cui si minaccia l’ennesima conquista di Roma per poi lanciare altri omosessuali dalla torre di “pizza” ci sia un fanatico o un simpatizzante. La strategia comunicativa dell’Isis è molto più raffinata ed è parte integrante del clima di terrore che si vuole innescare con video, immagini e dichiarazioni varie.

isis_pisa1Tolto questo, c’è da fare un altro discorso sulla ricezione di quel messaggio e l’opposizione ad esso da parte delle nostre maestranze fondamentaliste: le stesse che, in nome di un Dio made in Italy, non sono disposte a concedere nulla alle richieste del movimento LGBT. L’ideologia di questa gente è semplice: l’islam (tutto) vuole distruggere la nostra civiltà (cristiana) in quanto tale, con tutto ciò che essa rappresenta. Agli occhi del terrorista a loro inviso, però, questa civiltà è la stessa che dà diritti alle coppie gay e lesbiche. Basterebbe solo questo a mandare in cortocircuito un certo sistema di credenze: o si è dentro quella civiltà che, pur nella sua cristianità (almeno a livello culturale), concede diritti ai gay e si prendono le distanze dallo stato islamico, o si prendono le distanze dall’evoluzione dell’occidente (sempre cristiano) e, coerentemente col proprio credo, si sposa in tutto la matrice confessionale che nega diritti a parte del popolo. Ma così facendo, e parafrasando Binasco, si creerebbe, paradossalmente, quella negazione di realtà e il suo ricondurla ad una regola astratta che poi non è molto diversa dall’Isis. Insomma, si profilano tempi bui, per sentinelle e affini. Il mondo civile si domanderà a un certo punto: ma questi da che parte stanno? Una domanda a cui solo loro possono rispondere.

isis_gay_ucciso2Ritornando invece a un risvolto più “nazionale” della questione, la presunta minaccia ai gay italiani fa parte di un attacco ormai abbastanza generalizzato contro il nostro paese nella sua globalità. Sarebbe interessante capire dove sono i custodi dell’orgoglio della nazione, a destra e a sinistra, che si indignano per le chiese bruciate (e anche giustamente) oltre confine, ma nulla hanno detto in solidarietà ad una parte della popolazione della nostra repubblica. Non si vorrebbe che questo o quel leader fossero disposti a soprassedere di fronte a certi messaggi contro la popolazione LGBT che sono, di conseguenza, un’offensiva alla nostra identità di occidentali, nonché di italiani. Perché anche in quel caso a un Salvini o a un Renzi – il primo contro l’invasione e l’altro a favore delle magnifiche sorti progressive di una patria a prova di gufo – si potrebbe chiedere, un giorno: ma voi da che parte state? E, sperando che sia solo lo scherzo di un cretino, sarebbe meglio che tale domanda non arrivasse all’indomani di qualche attentato fatto nel segno di messaggi come quello letto su Twitter. Ma confido nel fatto che i nostri governanti e i loro oppositori – non tanto perché gay-friendly ma proprio perché intrisi di patrio orgoglio – sapranno stupirci a tempo debito. Forse.

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