Senza Peccato – Gay.it Blog https://blogs.gay.it I migliori Blog LGBTQ in Italia Thu, 04 Jan 2024 11:24:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 La Chiesa dopo le unioni civili https://blogs.gay.it/senza-peccato/chiesa-dopo-unioni-civili https://blogs.gay.it/senza-peccato/chiesa-dopo-unioni-civili#comments Thu, 12 May 2016 21:13:00 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3234

La legge sulle unioni civili è stata approvata. Sono passati esattamente trent’anni (era il 1986) da quando il Parlamento italiano ha iniziato timidamente a parlare di riconoscimenti giuridici per le coppie dello stesso sesso e il 12 maggio 2016 è la data storica che sancisce un punto di partenza importante verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini.

Galantino, segretario CeiHa perso il mondo ultra reazionario clericale e clericalista che ha tentato in ogni modo di boicottare questo necessario passaggio di civiltà ormai non più rinviabile.
Grottesche le ultime sparate di illustri esponenti del mondo cattolico, testimonianza della profonda malafede che ha mosso i difensori a oltranza di un modello famigliare mai minacciato da nessuno.
Come Mons Galantino, segretario generale della CEI, che ha affermato: “Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze, probabilmente avrà anche le sue ragioni, ma il voto di fiducia, non solo per questo governo ma anche per quelli passati, spesso rappresenta una sconfitta per tutti”. Che dichiarazione illuminante, un commento di grande profondità teologica filosofica sui risvolti morali delle unioni civili omosessuali! E invece è un’intollerabile ingerenza politica della Chiesa nei confronti delle procedure parlamentari del governo italiano, in barba a quel Concordato ormai inutile, rispettato solo dall’Italia con l’elargizione del miliardo di euro al Vaticano grazie ad un’apposita legge truffa.

Galantino si comporta da segretario di partito, al pari della squallida opposizione che in Il sessismo di Generazione FamigliaParlamento, durante la discussione delle unioni civili, ha dimostrato ancora una volta inadeguatezza, ignoranza venata da fascismo strisciante. Non è un segreto che la Chiesa appoggi i movimenti più retrivi e sessisti, come Generazione Famiglia (già Manif pour tous) che ha twittato il fondoschiena del ministro Boschi con la didascalia “La Boschi ci mette la faccia”. Sotto stress questa gente finisce per mostrarsi senza filtri, esponendo i propri limiti cognitivi e i pregiudizi che infestano le loro menti inscatolate da sensi di colpa cattolici.

Come non sottolineare la strategia politica del movimento del Family Day? Hanno scelto come capo un neurochirurgo più in tv che in ospedale come Massimo Gandolfini, che ha pensato bene di trasformare il suo comitato a difesa di bambini mai minacciati da nessuno in un Comitato contro il referendum costituzionale. Un volo pindarico ardito e piuttosto sconcertante: che accidenti c’entra la presunta difesa di un tipo di modello famigliare con la modifica dell’assetto del Parlamento? Questa trasformazione ha il sapore della vendetta nei confronti del governo, ma rivela anche il delirio di onnipotenza degli aderenti al comitato. Parlano di popolo, ma sappiamo bene che è facile partecipare a eventi di piazza con autobus offerti dalla parrocchia (quindi dagli italiani con l’8×1000), striscioni omofobi preconfezionati e slogan ripetuti a pappagallo. Come reagiranno a una questione unicamente politica e che tradisce la motivazione religiosa alla base del Family Day stesso? Dimenticata la dissoluzione della società in caso di approvazione della legge sulle unioni civili, Gandolfini e i suoi promettono di far saltare il referendum del prossimo autunno. Credono di essere milioni, compatti, decisivi. Lui e la sua armata brancaleone avranno un brutto risveglio e scopriranno di essere davvero pochi e male assortiti.

Don Mauro Inzoli, alias Don MercedesPiuttosto che pensare alla politica, consiglierei a Galantino e Gandolfini di concentrarsi sui veri problemi della Chiesa che sono una minaccia concreta per tutti i minori. Don Mauro Inzoli, frequentatore assiduo dei convegni omofobi organizzati dalla Lega a Milano, ha scelto di risarcire cinque ragazzini vittime di abusi sessuali da lui commessi. Pedofilia, esatto, il cancro che sta divorando la Chiesa dall’interno e che Bagnasco cerca di nascondere con la scusa della “privacy”. Inzoli è stato per trent’anni a capo di Comunione e Liberazione ed è soprannominato Don Mercedes per la sua passione per il lusso sfrenato.
Ma la Chiesa e i suoi accoliti estremisti piuttosto che interrogarsi sui tanti casi di pedofilia preferiscono puntare il dito sugli omosessuali e i timidi diritti che una legge sulle unioni civili riconosce. Parlano di difesa dei loro figli, ma l’unica vera minaccia si nasconde negli oratori, ed è a tinte nere, non certamente rainbow.

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Omofobia: ignorare o interagire? Guida all’uso dei social network https://blogs.gay.it/senza-peccato/omofobia-sui-social-network https://blogs.gay.it/senza-peccato/omofobia-sui-social-network#comments Thu, 28 Apr 2016 02:24:56 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3170

Ogni giorno ne sparano di più grosse questi clericomofobi. Del resto ottenere like su Facebook, retweet su Twitter o qualche altro social network e trafiletti su infime testate web è un impegno che non conosce riposo.

'We beseech thee oh Lord, tweet us they word.'

Davanti a balle gender galattiche, riferimenti scientifici che fanno sghignazzare Rita Levi Montalcini dall’aldilà, annunci di apocalisse in caso di unioni civili è giusto ignorarli o commentare? Indignarsi o far finta che Gandianolfi (crasi tra Gandolfini, Miriano, Adinolfi, tre protagonisti del Disfamily Day) sia solo un peto in ascensore: schifoso, ma verso il quale ci si può solo turare il naso e aspettare di arrivare al piano?

Stabiliamo un punto fermo: se sui social network ci indigniamo e condividiamo dichiarazioni e atti di omofobia non stiamo facendo loro pubblicità. Innanzitutto, perché noi non siamo La vita in diretta su Rai Uno, dove Mario Adinolfi pascola un giorno sì e l’altro pure raggiungendo più di 2 milioni di telespettatori con le sue considerazioni pregne di insulti e mistificazioni nei confronti della minoranza discriminata LGBT. Sui nostri social avremo forse qualche migliaio di amici/follower con i quali condividiamo (si presume) una stessa visione del mondo e comunicare un sentimento di biasimo non significa certamente che i nostri followers abbracceranno la fede e si faranno monaci cistercensi!

Non diffondiamo omofobia quando proviamo ribrezzo per la loro mentalità bigotta e pericolosa. Non aiutiamo gli ultracattolici nella ricerca di visibilità.

Semmai li stiamo demolendo. Ecco perché.

La comunità LGBT deve sapere cosa pensa la Chiesa e il suo fanbase nei confronti dell’omosessualitàdisfamilyday2 e dei diritti negati. E’ importante perché la millenaria organizzazione assolutista e dittatoriale è molto influente nel nostro Paese e può essere determinante nel favorire il clima di violenza omofoba, la mancata approvazione di leggi antidiscriminazione e diritti civili. Sapere cosa affermano Mario Adinolfi, l’avv. Amato o doc Gandolfini nei centinaia di incontri pubblici nelle parrocchie o nei teatri di città governate da forzisti e leghisti ci fa conoscere un nemico che ha scelto di essere tale nei confronti di una minoranza discriminata. Loro, complici quella Chiesa affamata di soldi e potere, si rivolgono a cittadini che nella migliore delle ipotesi sono ignoranti, nella peggiore in malafede. Grazie a un sostegno più o meno diretto (e più o meno economico – 8 x 1000?), le loro idee permeate di menzogne omofobe spaventano cittadini che poi sfileranno al Disfamily Day, voteranno il partito filonazista di turno, renderanno questo Paese più oscurantisca e clericale di quanto è già.

Noi non abbiamo la loro potenza di fuoco. Nessuno ci copre le spalle, assicura gli stessi spazi e occasioni di diffondere principi di uguaglianza e libertà, ma possiamo fare rete, condividere sui social network quello che sta accadendo per essere consapevoli e rispondere prontamente quando nostra zia Concetta, al pranzo di famiglia della domenica, vomiterà fuori la storia del gender negli asili nido, dei ghei satanisti che vogliono far masturbare i bambini alle scuole elementari e dell’Arcigay che sostiene la pedofilia (e finalmente Gandolfini è stato querelato per aver affermato questo negli incontri pubblici di cui sopra!).

Far sapere tramite i social network quali menzogne gli omofobi affermano non vuol dire regalare pubblicità, ma fare informazione.

Even though he's a good boy, Rufus sometimes gets sucked into flame wars.
flame sui social newtork: da evitare

Ecco cosa dobbiamo evitare come l’acqua benedetta (che a noi posseduti da satana è notorio che potrebbe ustionare la pelle): non interagiamo. Scrivetevelo su un post-it e appiccicatelo sul display del vostro smartphone. Non c’è alcun bisogno di dar loro soddisfazione con flame lunghissimi nei quali discutere di quanto sono stronzi. Lo sappiamo già e vi assicuro che lo sanno pure loro, ma quella gente ha trovato un nuovo gioco per essere al centro dell’attenzione e godere di un po’ di considerazione e si è fatta un nemico che dà un senso alla loro triste vita.

Noi non vogliamo alimentare i deliri di onniscienza dei cattofascisti e neppure quella tendenza al martirio che amano tanto. Non bisogna insultarli in quanto vogliono esattamente questo, essere presi a sberle per passare da vittime di coloro che sono davvero vittime di una religione d’odio. Siamo superiori, condividiamo, arrabbiamoci, sbertucciamoli, ma senza interagire direttamente. Il silenzio alle loro eventuali provocazioni sarà un intollerabile affronto e si agiteranno come vermi da pesca nella latta.

Se capitate sul profilo Facebook di Mario Adinolfi potrete notare come i commenti ai suoi post si accendono quando qualcuno risponde per le rime alle sue mistificazioni e lo insulta. Si scatenano gil ottusi fanatici, che si sentono una minoranza vilipesa e oppressa e quindi si sentono giustificare a rispondere con violenza.
Se insultiamo li rassicuriamo sulle loro opinioni discriminatorie. Ragionare con questa gente è inutile, non vogliono fare lo sforzo di pensare, metterebbe in discussioni assunti che hanno preso come dogmi e fatto pilastri di vite insignificanti. Gli omofobi sono pecore da macello che vogliono seguire ciecamente il loro pastore, l’unica certezza di una vita meschina.

Allora, riassumendo: condividiamo, informiamo, indigniamoci e incazziamoci sui social network. Ma rispondiamo con i fatti, manifestando e portando avanti i nostri valori pacifici di uguaglianza e rispetto. Non interagiamo e tanto meno insultiamo gli omofobi, perché faremmo loro solo un gran piacere.

E rendere felice un cattolico estremista delirante è l’ultima cosa che vogliamo, vero?

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P.d.F = il “Principio della Fine” di Mario Adinolfi https://blogs.gay.it/senza-peccato/pdf-il-principio-della-fine-di-mario-adinolfi https://blogs.gay.it/senza-peccato/pdf-il-principio-della-fine-di-mario-adinolfi#comments Tue, 05 Apr 2016 13:08:06 +0000 https://blogs.gay.it/?p=3075

L’obiettivo finale di Mario Adinolfi è finalmente rivelato. Altro che missione per conto di Dio, il furbo giornalista, pokerista, presenzialista televisivo, neo fondamentalista cattolico è solo assetato di potere e di una stabile poltrona politica. Se fino a qualche mese fa dichiarava sui social che non è interessato a fondare un partito (lo ha affermato anche a me rispondendo a una mia domanda diretta… prima di bloccarmi!), è improvvisamente tornato sui suoi passi, convinto, forse dal voto di fiducia sulle unioni civili da parte di NCD, gran tradimento dopo il lungo flirtare di Angelino Alfano e i suoi con gli esponenti del comitato Difendiamo i nostri figli.

2016-03-31 20.26.40Adinolfi e l’illustrissimo avvocato Amato, quello dei Giuristi per la vita, hanno scelto di dar vita a un soggetto politico da testare alle amministrative per puntare alle elezioni politiche del 2018. E’ un caso che a compiere un salto così importante siano i due comizianti più attivi nelle parrocchie d’Italia? Proprio quei due che non perdono occasione per visitare anche il paesello più sperduto e mettere in scena un recital farcito di balle sul pericolo gender nelle scuole, falsi miti di progresso e minacce di dissoluzione famigliare da parte degli omosessuali? No, rinfrancato dai migliaia di ignoranti che li osannano avranno pensato che questo è il momento giusto per sparigliare le carte e abbandonare i compagni di lotta religiosa.

Probabilmente erano queste le intenzioni di Mario Adinolfi fin dall’inizio della sua campagna di crescita mediatica. La strategia dell’ex deputato Pd, scaltra e ben congegnata è stata partorita qualche anno fa in base ai riscontri ottenuti dai suoi post omofobi e transfobici. Ha compattato un pubblico fino a quel momento disperso e poco attivo sui social, in cerca di leader cui affidare i propri sensi di colpa.

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Mario Adinolfi ha colto questa esigenza e ha saputo cavalcare l’onda con quel banale concentrato di luoghi comuni che è il libercolo Voglio la mamma. Le cose sono andate bene, il libretto stampato in proprio è diventato il più gettonato alle veglie delle Sentinelle in piedi (anche perché piccolo e scritto a caratteri molto grandi). Il giornalista che è nascosto molto bene in Mario Adinolfi ha iniziato a pensare in grande e ha fondato un quotidiano dal titolo emblematico La Croce, un’avventura che in edicola è durata una manciata di mesi e poi è diventata l’amplificatore esclusivamente digitale dei suoi poveri concetti omofobi senza alcun riscontro scientifico e sociale. L’ultimo passo della sua ascesa mediatica è consistito nell’allearsi con altri esponenti di associazioni e cani sciolti cattolicissimi ma affamati di popolarità.

Il Comitato che ha unito i fanatici contro i diritti di una minoranza di cittadini discriminati ma non abbastanza è stato un colpo di genio, propedeutico per accreditarsi quale leader laico agli occhi della Chiesa e quindi dei media più popolari. Adinolfi ha ricostruito la sua immagine pubblica e ottenuto una falsa autorevolezza televisiva che ha preparato i terreno al successivo passo, il Partito della Famiglia. Lo sostiene un manipolo di testate pseudogiornalistiche come Provita Onlus, dove milita il Direttore della Comunicazione Alessandro Fiore, figlio di Roberto Fiore, quello di Forza Nuova. Non serve aggiungere altro, vero?

2016-03-31 20.29.32Il tentativo di nascita di un neopartito conservatore e religioso che conseguenze può avere? Intanto, è tutta da verificare la capacità di raccogliere le firme per presentarsi alle prossime elezioni amministrative, ma l’immediato effetto della scelta di Adinolfi e Amato è stata quella di spaccare il Comitato che fino ad oggi era apparso molto unito. Gandolfini, il medico scelto dal mazzo di sette religiose tipo quella Neocatecumenale come autorevole portavoce, si è dissociato dalla scelta di scendere in campo e con lui buona parte degli altri ultracattolici un po’ stupiti, un po’ invidiosi.

E la Cei? Mica pensate davvero che Bagnasco e soci siano così stupidi da sostenere direttamente un partito che nella migliore delle ipotesi raccoglierà l’1% dei voti e nella peggiore non riuscirà neanche a finire sulla scheda elettorale, vero? La Cei non intende finire ingabbiata da un Mario Adinolfi qualunque, cui ha sempre guardato con sospetto non partecipando mai alle sue manifestazioni di piazza, preferisce manovrare i politici italiani senza un partito di riferimento, facendo pressioni sui singoli in modo trasversale.

2016-03-31 20.25.40La partecipazione di Adinolfi a Ballarò di una settimana fa con tanto di rosario in mano è stato l’apice della sua visibilità mediatica, ma anche il segnale dell’inizio della fine. La spaccatura con i suoi compagni del Family Day e l’aperta competizione con i politici pseudocristiani di ogni formazione partitica determinerà un isolamento che a breve constateremo anche sui media. Con la scusa delle elezioni Rai, La7 e Mediaset non lo inviteranno più per offendere in diretta cittadini LGBT e diffondere ‘balle nell’etere’. Gli resterà solo Radio Maria per prendersela con Kung Fu Panda, almeno fino a quando anche il triste Padre Livio non avrà capito che Mario Adinolfi non ha nulla a che fare con la fede cattolica e si accorgerà di aver preso un grosso, grossissimo abbaglio.

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Cosa pensa davvero la Chiesa dei gay? https://blogs.gay.it/senza-peccato/cosa-pensa-davvero-la-chiesa-sui-gay https://blogs.gay.it/senza-peccato/cosa-pensa-davvero-la-chiesa-sui-gay#comments Mon, 21 Mar 2016 09:03:38 +0000 https://www.gay.it/blogs/?p=3025

Ne avrete certamente letto qualche estratto a catechismo o nelle ore di religione che infestato tutte le scuole italiane, di ogni ordine e grado, ma difficilmente vi sarete confrontati con quel corposo volume di oltre 900 pagine che è il Catechismo della Chiesa cattolica : summa del credo e delle opinioni su ogni aspetto della fede e della vita da parte dell’istituzione religiosa più prepotente, invasiva, ossessiva che esiste in Italia. Promulgato nel 1992, è il riferimento principale per essere definiti buoni cristiani e osservanti fedeli dei precetti della Chiesa. La base, quindi, di tutto ciò che le chiese fanno quotidianamente e di quanto la Chiesa afferma in via ufficiale e non ufficiale.

esorcismo2La prima parte del documento tratta la Fede dal punto di vista teologico, la seconda l’aspetto liturgico della Fede stessa, quindi la manifestazione del Credo. La terza entra nel merito della vita del fedele e propone delle norme  di comportamento.

Ovviamente non mancano alcuni paragrafi dedicati all’omosessualità, non a caso posti subito dopo le “offese alla castità“: quelle poche righe rappresentano il manifesto ideologico della Chiesa e la fonte di ispirazione delle tante dichiarazioni di ostilità ai diritti civili e alla piena dignità delle persone GLBT.

Proviamo ad analizzare il contenuto del Catechismo in merito all’omosessualità. Quando un vescovo si scaglia contro di noi, manifesta un’opinione personale o dell’intera organizzazione religiosa?

2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 2357 1Cor 6,10; 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

Le prime righe del Catechismo sembrano tutto sommato innocue, si descrive cos’è l’omosessualità e non c’è scritto che è una malattia. Ma, attenzione: l’omosessualità è indicata come attrattiva sessuale, non identità. Non esiste la “persona omosessuale”, ma colui che ha una particolare attrattiva. Non sei un omosessuale, dunque, ma sei un eterosessuale con un problema.

Per il Catechismo l’amore è ben distinto da ciò che viene considerato un’offesa alla castità ed è specificato a proposito del rapporto con Dio e dell’unione famigliare coniugale.  Sappiamo tutti però che essere gay non è solo una questione di sesso, ma di sentimenti. L’attrazione (e non attrattiva) comprende anche la psiche, le emozioni, l’innamoramento e la voglia di condividere. Il paragrafo che stiamo analizzando parla di omosessualità solo da un punto di vista sessuale, mai sentimentale o identitario. Tu fai l’omosessuale, non lo sei.

Altro errore concettuale: [l’omosessualità] si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle tutta-un-altra-storia-396x550differenti culture. Non è così, perché l’attrazione e l’amore verso persone dello stesso sesso non sono mai cambiate. L’omosessualità è stata chiamata in modi molto diversi nel tempo e la società si è rapportata alla minoranza diversa in base alle credenze del periodo storico (leggete il bellissimo libro Tutta un’altra storia di Giovanni Dall’Orto!). Solo con l’avvento delle religioni monoteiste è stata vista come peccaminosa, infatti non è un caso che Islam e Cristianesimo abbiano una visione comune.

La genesi psichica dell’omosessualità è in gran parte inspiegabile. E’ vero e ciò confuta quanto dicono gli estremisti a proposito della possibile cura dell’omosessualità. Se è inspiegabile come puoi curarla? Come puoi guarire da ciò che non puoi neppure spiegare e comprendere appieno? Anche l’eterosessualità è inspiegabile, ma non la consideriamo certamente sbagliata.

Cosa pensa la Chiesa dei gay? Nel testo cita vari passi delle Sacre Scritture, ma non c’è un solo riferimento ai quattro Vangeli. Se vogliamo considerare la Bibbia come autorevole (per un non credente non è altro che un insieme sconclusionato di racconti fantastici uniti forzosamente), ci accorgiamo che Gesù Cristo, non ha mai detto nulla in proposito. L’omofobo e probabile omosessuale represso Paolo nelle sue lettere parla di gravi depravazioni, ma ricordiamo che quei documenti sono inseriti tardivamente tra le scritture ritenute ispirate da Dio. Al di là dei riferimenti al grottesco Levitico e ad altri libri dell’Antico Testamento, il Catechismo parla di una generica Tradizione, quindi l’insieme di documenti scritti dalla Chiesa lungo i secoli. Insomma, la fonte principale della Chiesa per affermare che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati è la Chiesa stessa.

Il meglio, anzi il peggio arriva dopo, con affermazioni violente, offensive, gratuite. Come sempre, si parla di sesso: Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

Cosa pensa davvero la Chiesa dei gay? - esorcismo3 - Gay.it BlogCi vorrebbe un libro intero per parlare di legge naturale. E’ un concetto filosofico, non religioso. La definizione di “natura” trascende l’ambito credenziale, per abbracciare altre discipline non strettamente scientifiche.
Un omosessuale esplicitando un atto non manifesta una tendenza che deriva dalla natura? Se non conosciamo ancora la genesi psichica come possiamo affermare che l’omosessualità sia contronatura? E che vuol dire contronatura? Anche vestirsi lo è, mettersi gli occhiali, assumere medicinali. La legge naturale è l’alibi per condannare ciò che esula dall’ordinario, dall’unica strettissima via indicata dalla morale cattolica, quella del sesso all’interno del matrimonio eterosessuale aperto alla trasmissione della vita. Tutto quello che è altro è sbagliato, contrario alla legge naturale.

Ma perché prendere come parametro il dono della vita? Non ha senso una contrapposizione tra rapporti fecondi e non fecondi, perché allora una coppia sterile non dovrebbe averne e sarebbe condannata alla castità. Hanno valore, dunque solo quei due/tre rapporti che nel corso della vita generano un figlio?
L’atto sessuale risponde a un desiderio, alla ricerca del piacere e alla voglia di dare piacere alla persona amata. La Chiesa ha sempre utilizzato la dominazione di questo istinto primordiale come arma principale per “possedere” il suo fedele, per dominarlo. Controllando la parte più intima e personale della persona, la religione ha potere anche su quella più razionale. Da questa considerazione discende il giudizio tranchant che afferma che gli atti omosessuali non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. E’ un pregiudizio, palese e dichiarato. Un istinto che porta a far sesso con soddisfazione con un’altra persona è di per sé complementare!

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

Il secondo paragrafo spinge l’acceleratore sul giudizio gratuito e immotivato. Si parte, come sempre in modo indeterminato e impreciso: Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Numero non trascurabile che vuol dire? Come si può esprimere un giudizio di valore senza neppure conoscere ciò che afferma in proposito la scienza o per lo meno la statistica? Kinsey parlava di almeno un 5% di persone omosessuali. Altri studi confermano questa percentuale. La Chiesa a cosa fa riferimento?
La frase prosegue con “tendenze omosessuali radicate”, parlandone come di un brutto vizio, tipo “molti presentano la tendenza radicata alla onicofagia…”. Sarebbe corretto e civile parlare di orientamento sessuale, non di una tendenza che come tale può essere facilmente invertita benché radicata. Questo non perché lo dico io, ma la scienza fin dagli anni ’70.

L’O. M. S. ha deciso di cancellare l’omosessualità dall’elenco delle malattie nel 1990. Il Catechismo, nel ’92, ha scelto colpevolmente di ignorare la scienza e continuare a parlare di omosessualità come di una mera tendenza.

Il testo insiste su questo tasto parlando di inclinazione, e definendola oggettivamente disordinata. prete1
Quell’avverbio non ammette repliche. L’omosessualità è disordinata e basta, perché lo dice la Chiesa e quindi deve essere universalmente così. Non solo, parla di una prova da sopportare. E’ il senso di colpa che da sempre è la benzina che accende il motore della religione: tu gay sei sbagliato, sei tentato a compiere atti sbagliati, ma se ti impegni affrontando questa prova io ti rispetterò. Sei malato, ma se segui la mia ricetta ti accoglierò con rispetto, compassione, delicatezza. A patto, però, di rinunciare a tutto ciò che provi a livello sessuale, emotivo, sentimentale e facendo diventare la tua omosessualità un fardello insopportabile sulle tue spalle. 

Il documento invita a evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Non la discriminazione, ma il marchio, è differente. Non la discriminazione in sé, ma quella ingiusta, perché evidentemente ce n’è una che è giusta e opportuna.

Dopo aver definito l’omosessualità come qualcosa di ignobile e aver instillato atroci sensi di colpa, la Chiesa fornisce la sua ricetta di guarigione. Una medicina amarissima.

2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

Le persone, non solo i cristiani quindi, ma tutti gli omosessuali sono chiamati alla castità. Ecco l’atroce medicina: smettere di compiere atti omosessuali. Di qualsiasi tipo, anche masturbazione, non si ammettono deroghe. Anche i pensieri impuri sono nemici della castità. La condizione, l‘attrattiva omosessuale è un disordine intollerabile che prevede come cura solo l’astinenza. Una castrazione volontaria che il Catechismo ritiene liberante. La psicologia ci insegna invece che reprimere istinti sessuali porta a essere schiavi di essi e a distorcere una sessualità naturalmente presente in ogni individuo. La repressione libera i mostri, non libera da ciò che siamo.

Il testo si conclude con un monito: le persone omosessuali possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana. Afferma, senza alcuna base scientifica, che si può e si deve uscire dalla condizione omosessuale (o ribaltare l’orientamento, io direi). Chiede un impegno risoluto, che conduca a quella eteronormalizzazione tanto auspicata.

Papa1Dunque, nonostante dichiarazioni di facciata, la Chiesa autorizza e incentiva la Terapia riparativa, che invece la stragrande maggioranza di psicologi e psichiatri considera non solo inefficace, ma anche dannosa e pericolosa. Illustrando una strada di perfezione, afferma in maniera indiretta (ma non troppo) che si può tornare ad essere eterosessuali (per i fautori della Terapia riparativa nasciamo tutti etero e diventiamo gay per un problema nel quale siamo incappati lungo la crescita, quindi si può tornare ad essere “normali”).

 

Alla luce di quanto afferma il Catechismo, avete ancora dubbi su cosa pensi la Chiesa sull’omosessualità? Anche l’illuminato Papa Francesco non ha mai parlato di una rivisitazione del testo. Per lui, come per tutti quelli che parlano in nome di un presunto Dio, quel documento va bene così com’è.

Tirate voi le debite conclusioni.

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Siamo famiglie! E’ l’inizio, non la fine della battaglia https://blogs.gay.it/senza-peccato/questa-legge-e-una-crepa-nella-diga https://blogs.gay.it/senza-peccato/questa-legge-e-una-crepa-nella-diga#comments Fri, 26 Feb 2016 12:23:22 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2831

unionicivili5E’ fatta. Il Senato ha approvato la legge sulle unioni civili e presto la Camera farà altrettanto. E’ una legge che non ci piace, perché avremmo voluto molto di più. O è uguaglianza o non lo è, e questa legge non lo è assolutamente, soprattutto dopo aver immolato l’articolo 5 sulla stepchild adoption pur di avere il voto di Alfano. Ora fermiamoci un attimo, però. E ragioniamo.

In Italia mai nessuna legge che riconoscesse i diritti delle coppie omosessuali è arrivata ad essere discussa in Parlamento. Neppure i Dico del 2007, che comunque riguardavano i diritti individuali e non le coppie e suscitarono la reazione compatta della Chiesa che riuscì a farli morire prima di nascere.

Monica Cirinnà e il Pd, con un colpo di mano che ha del coraggioso e dell’incosciente hanno portato a casa un risultato storico. Il Senato ha riconosciuto l’esistenza del nostro amore e lo disciplina in modo molto simile a come fa con quello eterosessuale. E’ uguaglianza? No. E’ una discriminazione? Sì, ma siamo pratici, il rischio di rimanere fantasmi per tanti anni ancora era davvero concreto e se non fosse stato per la determinazione di persone come Monica Cirinnà, la quale si è spesa in questi anni come nessun altro e che ora è ingiustamente insultata, sarebbe finito tutto nel modo peggiore.

Il Pd è riuscito a portare all’approvazione un testo dignitoso, che contiene tutte le tutele che una coppia unita civilmente deve avere e con aperture che aiuteranno parecchio i tribunali e lo stesso Parlamento nel raggiungere quanto prima la piena uguaglianza.

Per costringere Alfano e il suo insignificante NCD a votare il DDL 2081 la legge è stata mutilata di una parte importante, quella delle adozioni, un buco nel cuore, come lo ha definito una commossa Cirinnà, a cui però si può e si deve porre rimedio al più presto. La stessa senatrice ha promesso che lo farà e considerato il suo impegno non ho dubbi che riuscirà a ridefinire la legge sulle adozioni rendendola inclusiva per i figli delle famiglie omogenitoriali.

Sacrificato l’obbligo di fedeltà nella coppia, ma nonostante la fantagiurisprudenza che ha contagiato buona parte della comunità LGBT, è acclarato che si tratta di un danno minimo, anzi, forse spingerà il legislatore a rimuoverlo anche dall’istituto del matrimonio, è un retaggio maschilista che un tempo giustificava i delitti per adulterio.
Per il resto c’è tutto: reversibilità pensionistica, assistenza sanitaria, congedo matrimoniale, comunione dei beni, doppio cognome, assistenza sanitaria, diritto al mantenimento, ricongiungimento familiare, obbligo alimenti post separazione, riconoscimento dello stato di famiglia e anche un’esplicitazione rivolta ai tribunali per agevolare l’adozione speciale secondo la legge del 1983.

unionicivili4Non è un matrimonio, ma garantisce le stesse tutele soprattutto nei momenti meno felici della vita, quando una coppia è alle prese con la malattia, la vecchiaia, e la morte. E‘ un passo epocale per questo Paese e ha anche il retrogusto dolciastro della vendetta, visto che Alfano pur di mantenere le poltrone al Governo è stato costretto a votarla. Nonostante le sue squallide dichiarazioni volte a ricompattare quell’elettorato ultracattolico spaesato che ora giura di non votarlo più, è evidente che ha sputato in faccia proprio ai bigotti che pretendevano abbandonasse il governo. Alfano si è rassegnato al presente, all’Europa dove questa legge sfigura davanti ai matrimoni egualitari, a un’evoluzione sociale e culturale che ormai nessuno può fermare.

unionicivili1Dobbiamo festeggiare. Comprendo il subbuglio della comunità LGBT e condivido rancori e indignazione, ma il brindisi è d’obbligo. Prima non esistevamo proprio. Eravamo definiti amici, o coinquilini come in celebri casi, e ora siamo accesi come tante lampadine che tutti possono vedere e non più ignorare. Credono che essendo una minoranza facciamo poca luce, che non cambierà nulla, ma noi siamo fari nella notte e abbagliamo il mondo. Ancora qualche settimana, il tempo di passare dalla Camera e poi dalla firma di Mattarella e potremo urlare “ECCOCI”, senza che nessuno potrà alzare il ditino per zittirci. Esistiamo, il nostro amore è riconosciuto e tutelato dallo Stato del quale siamo cittadini.

E’ solo un primo passo, d’accordo. Zoppicante sul terreno accidentato di una politica che fa ribrezzo, ma è stato compiuto. Ora sta a noi prendere per mano le famiglie arcobaleno, essere compatti come abbiamo dimostrato di essere in questi mesi e pretendere l’uguaglianza che ci spetta di diritto.

Questa non è la fine.

E’ il principio di tutto.

 

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Siamo ancora “froci”: senatori specchio dell’ignoranza italiana https://blogs.gay.it/senza-peccato/ancora-froci-senatori-specchio-ignoranza-italiana https://blogs.gay.it/senza-peccato/ancora-froci-senatori-specchio-ignoranza-italiana#comments Tue, 09 Feb 2016 15:20:22 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2655

Quando eravamo froci. Gli omosessuali nell'Italia di una volta - Andrea PiniA sentire certi discorsi dei senatori italiani sembra di essere tornati agli anni ’60, quando su settimanali e quotidiani venivano pubblicati articoli che parlavano di omosessualità come di malattia, vizio, scelta di perversione associata a reati quali prostituzione,droga e ricatti.

Era l’Italia perbenista e moralista del boom economico, che se progrediva a grandi passi sul fronte industriale e tecnologico restava ancora imprigionata ad un modello sociale clericofascista. Descrive bene quel periodo il libro di Andrea Pini “Quando eravamo froci. Gli omosessuali nell’Italia di una volta”, che attinge a documenti, pubblicazioni e raccoglie la voce dei testimoni.

Il più delle volte si nascondevano e vergognavano di una condizione percepita come sbagliata e da vivere solo di notte, con rapporti occasionali in ambienti sordidi e pericolosi. I pochi casi di persone che uscivano allo scoperto erano visti come eccentrici, folli da biasimare e non prendere troppo sul serio.

Sono passati decenni. Prima i movimenti giovanili del ’68, poi le leggi su divorzio e aborto e ancora di più la tragedia dell’Aids ha modificato la società e gli omosessuali stessi, che hanno preso coscienza di sé e, orgogliosi di una condizione diversa ma non inferiore a quella eterosessuale, hanno iniziato a reclamare uguaglianza giuridica. Proprio quei senatori che ascoltiamo discutere della legge Cirinnà dimostrano che questi anni di pride e manifestazioni pubbliche non hanno lasciato il segno come dovrebbero sulla coscienza civile. Dal Family Day, alle discussioni in tv di biechi personaggi mascherati da credenti, ai discorsi mal letti e neppure compresi di rappresentanti dei cittadini scopriamo un’Italia profondamente ignorante, incapace di osservare la società contemporanea, rispettare le differenze e accettare il principio di uguaglianza.

I termini usati a Palazzo Madama, ma anche in prestigiosi salotti televisivi dai nostri politici denunciano FD5un odio viscerale e antico, una sequela di insulti di stampo omofobo e retrivo, indegni per un Europa che dovrebbe essere fondata sul rispetto delle differenze.

Non provano alcuna vergogna nell’offendere quella categoria di cittadini apertamente discriminata dalle leggi italiane, che finora hanno sempre scelto di ignorare le coppie GLBT in ossequio allo Stato estero del Vaticano. Anzi, i vari Salvini, Giovanardi, Formigoni, Meloni e per ultimo un ridicolo Scilipoti, vanno fieri dei loro insulti e dell’ignoranza che diventa una bandiera da sventolare con orgoglio al Family Day. Se in qualsiasi altro consesso europeo si pretenderebbero le dimissioni di questi soggetti, da noi diventano interlocutori affidabili, la giusta controparte per un dibattito basato su slogan omofobi, citazioni religiose e tanto pressapochismo.

Il clima di odio che è esploso anche in seguito ad un’atroce crisi economica che ha esasperato i cittadini italiani, i quali cercano capri espiatori per sfogare le frustrazioni, deriva dalla mancata educazione civica e sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado.

Nelle scuole non si parla e non si può parlare di uguaglianza di genere, rispetto delle differenze, e di sesso. Ragazzi mantenuti nell’ignoranza saranno cittadini preda del fanatismo religioso, avversione verso tutto ciò che ai loro occhi apparirà diverso, e quindi minaccioso.

FD1I nostri politici lo hanno capito molto bene. Guardate Salvini e la miracolosa resurrezione di una Lega Nord che era già cadavere. Ha capito che doveva far leva proprio sull’ignoranza e sui pregiudizi di una consistente fetta di popolazione per accreditarsi come guida politica cui riporre fiducia. Immigrati ladri e assassini, omosessuali che minacciano i bambini e la famiglia altrui sono i cavalli di battaglia di una destra incapace di trovare argomenti validi e che possono contare sull’appoggio, talvolta esplicito, di una Chiesa connivente.

Come possiamo sperare che la scuola torni a insegnare ed educare a quei principi costituzionali ed europei se i nostri rappresentanti istituzionali sono i primi a disattenderli? Come proporre progetti e iniziative nelle scuole volte all’abbattimento di stereotipi di genere e alla conoscenza del corpo e dei suoi meccanismi sessuali se essi vengono strumentalizzati per essere oggetto di scandalo giornalistico, invettiva, menzogna e discredito, quando non di ritorsione violenza?

Il dibattito sulla Legge Cirinnà, un provvedimento insufficiente e che attesta una discriminazione tra eterosessuali che possono accedere al matrimonio e coppie omosessuali che possono solo contare su un istituto apposito, dimostra il grado di inciviltà dal quale l’Italia non riesce ad affrancarsi.
I continui riferimenti alla gente del Family Day, con i loro striscioni offensivi tutti uguali appositamente preparati da qualcuno e sventolati spesso da bambini inconsapevoli, sono una delle caratteristiche che rivelano il tentativo di costruire una base elettorale che possa garantire stabilità alla poltrona politica. Non importa nulla ai senatori italiani della legge Cirinnà. Molti di loro hanno dimostrato di non aver mai neppure letto il testo in discussione, non discutono di leggi che possano migliorare la vita dei cittadini e tirano in ballo la libertà di coscienza per travisarla in libertà di offesa.

La speranza è quella che l’approvazione della legge sulle unioni civili costituisca un punto di partenzaFD4 non solo per la piena uguaglianza civile tra tutti i cittadini, ma per abbassare i toni, zittire quei personaggi senza né arte né parte riciclatisi difensori della famiglia tradizionale e ricominciare a parlare di accoglienza, rispetto, civiltà e uguaglianza. Che una volta che anche i più facinorosi capiranno che se le coppie omosessuali sono tutelate la loro vita può continuare senza alcun trauma, si possa ragionare di educazione civica e sessuale nelle scuole.

E’ fondamentale che i bambini e i ragazzi imparino a rispettare gli altri e sé stessi attraverso la conoscenza e possano essere loro i fautori di una società del domani più giusta, che ci faccia dimenticare questa italietta uscita fuori dalle pagine consunte di una brutta rivista degli anni sessanta.

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Family Day, un vero uomo non cambia i pannolini https://blogs.gay.it/senza-peccato/un-vero-uomo-non-cambia-i-pannolini https://blogs.gay.it/senza-peccato/un-vero-uomo-non-cambia-i-pannolini#comments Thu, 28 Jan 2016 13:05:30 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2533

Family Day, centinaia di migliaia di fondamentalisti cattolici e nostalgici fascisti che si riversano al Circo Massimo per gridare la loro contrarietà alla legge Cirinnà in discussione nei prossimi giorni.

In pratica, pretendono che i diritti di cui beneficiano non vengano estesi a chi ora ne è privo. Ma cosa nascondono davvero le loro istanze? Lo scopo dei fondamentalisti cattolici è la difesa dei diritti di bambini e di un modello famigliare minacciato dai gay?

Tutta la questione dei diritti che la Cirinnà riconosce si riduce non tanto alla pratica medica dell’utero in affitto, ma alla conseguenza di esso, alla possibilità di esercitare la paternità nei confronti della prole escludendo la donna da quel ruolo di moglie e madre assegnato da Dio, depauperandola di un potere sociale che in Italia è particolarmente forte.

donnafamigliaPer i cattolici reazionari che si riempiono la bocca di tante belle intenzioni non sta a cuore il vero interesse dei minori, che già sono amati e accuditi da coloro che li hanno fortemente voluti e hanno solo bisogno di una tutela formale dalla legge, e neppure della questione dello sfruttamento femminile in Asia a scopo riproduttivo. Perché non hanno mai protestato verso quel 99% di coppie eterosessuali che ricorrono alla GPA? Perché la CEI non ha mai alzato la voce verso questa pratica medica eticamente discutibile che esiste da decenni, ma di cui ci parla solo oggi riferendosi alle coppie omosessuali?

Il problema è il ruolo di potere e supremazia della donna all’interno della famiglia e l’inaccettabile figura di un maschio che prenda il suo posto. Due uomini che decidono di fare un figlio e crescerlo da soli tradiscono un modello famigliare tipicamente italiano che pone la donna al centro dell’educazione della prole, con un potere educativo e gestionale pressochè assoluto ed esclusivo.

L’idea di Costanza Miriano di sottomissione della femmina ad un ruolo che la giornalista considera predeterminato da Dio rispecchia in pieno la missione antropologica che spetta alla moglie e madre, mitizzata dalla propaganda fascista e clericale fino alla legge sul divorzio e che oggi vede una recrudescenza negli slogan isterici del comitato promotore del Family Day.
La moglie e madre partorisce, allatta, pulisce, educa il figlio e gestisce la casa. E’ la mamma nella concezione tipicamente italiana di matrona e ha un ruolo decisionale determinante delegato dal marito, il quale fino agli anni settanta figurava come pater familias, capo formale, quando nella realtà tutto era demandato all’altra metà del cielo. La Miriano parla di sottomissione, ma sarebbe più corretto chiamarla sopraffazione nei confronti del padre, relegato a mero strumento punitivo dei bambini al ritorno dal lavoro, una figura assente quando non propriamente anaffettiva.

Per la donna ultra reazionaria del Family Day è una inconcepibile offesa che due uomini le rubino il potere materno. Un vero

Family Day, un vero uomo non cambia i pannolini - coppia gay - Gay.it Bloguomo non nutre il neonato e non cambia il pannolino, al massimo lo fa giocare mezz’ora la sera al ritorno dall’ufficio, mentre la moglie lava i piatti. Pensate che oltraggio se quei maschi che pretendono di crescere un figlio da soli sono anche omosessuali,  tradiscono totalmente la loro natura di maschi alfa e non necessitano della donna neppure per accoppiarsi. Agli occhi della moglie e madre fondamentalista cessano di essere uomini padri per diventare grottesche mamme che finiranno inevitabilmente per crescere figli schizofrenici.

Tutta la propaganda cattofascista poggia sulla questione GPA e sul diritto del bambino ad avere una madre, ma non esiste alcun diritto nello scegliersi i genitori, piuttosto spaventa il padre che assume il ruolo considerato di madre. Si parla poco e raramente delle famiglie arcobaleno dove i genitori sono entrambi di sesso femminile. Due lesbiche che fanno le mamme rispondono solo ad una chiamata naturale e sono rassicuranti. Anche il ricorso al seme maschile piuttosto che ad una gravidanza altrui è considerato meno discutibile.
Il nocciolo della campagna omofobica e cattoreazionaria che culmina nella manifestazione al Circo Massimo risiete tutto nell’identità del maschio in evoluzione e nel potere femminile messo in pericolo dall’uomo-padre-omosessuale.

Da questo quadro appaiono sbiadite tutte le altre motivazioni che hanno portato i laici reazionari, con la complicità della Chiesa a indire il nuovo Family Day dopo quello di giugno. E’ chiaro che non è in pericolo il matrimonio eterosessuale, non sono minacciati i bambini di nessuno e tantomeno in Italia il cosiddetto gender vuole invadere le scuole come un’epidemia di influenza. Sono argomenti spauracchio che nascondono una minaccia a ruoli famigliari determinati che già da diversi decenni sono in evoluzione. Le donne ultracattoliche non si rassegnano al fatto che dagli anni ’70 in poi le donne che lavorano e si realizzano fuori dall’ambiente domestico sono la maggioranza, che possono anche non fare figli ed essere felici, rinunciare ad un figlio non voluto in arrivo, essere cape e comandare anche fuori dalla famiglia.

Family Day, un vero uomo non cambia i pannolini - moglielavoro1 - Gay.it BlogPer chi afferma di essere costretta a lavorare dall’avida società contemporanea (Miriano dixit), è già durissima delegare alla scuola o ad una baby sitter la sovranità nei confronti della prole, figuariamoci considerare la possibilità che tutti quei compiti tipicamente femminili vengano svolti da un uomo e con la stessa capacità. Ne va di mezzo la società, ne va di mezzo la famiglia! In realtà, in bilico c’è solo il ruolo della moglie e madre, già evolutosi da tempo ma a cui loro non si rassegnano.

La crisi economica che vede quasi il 50% dei giovani senza lavoro e costretti a casa dei genitori ha generato un ritorno prepotente della supremazia materna in famiglia. L’abitudine tutta italiana del considerare i trentenni come bambini incapaci è stato alimentato dall’alto tasso di disoccupazione e oggi è il riflesso di script tradizionali dai quali faticosamente ci allontaniamo.

Nelle famiglie con genitori giovani tutto è diverso e il padre già svolge compiti prima demandati alla madre. E’ necessario, se la moglie lavora quanto e più del marito, ma capita ancora di constatare che quando nasce un bambino il papà scompare ed è la madre a prendere il sopravvento. Spesso avviene in nuclei fortemente conservatori e credenti, dove le attese si confondono con abitudini imparate in chiesa. La legislazione italiana che a fatica concede permessi di paternità di certo non aiuta il percorso di responsabilizzazione del neopapà e conferma un ruolo femminile esclusivo ormai antiquato.

Con questa analisi di stampo sociologico si demoliscono gli stereotipi di genere a cui quelli del Family Day sono tanto

Family Day, un vero uomo non cambia i pannolini - donnafamiglia3 - Gay.it Blogattaccati. Le donne rivendicano la loro sottomissione (o supremazia) famigliare e gli uomini le appoggiano nella battaglia per comodità. Condividono la scelta di delegare potere educativo e gestionale per avere campo libero fuori dalla famiglia, negli ambiti lavorativi e amicali. Per loro la donna è un dolce forno che produce figli a ripetizione (i doni di Dio, certo) e quale differenza c’è tra una donna perennemente incinta che non lavora e si occupa solo della prole e della casa rispetto a una vietnamita che per ragioni economiche cede più volte il suo corpo per generare figli altrui?

La legge sulle unioni civili è un passaggio storico che segna anche l’evoluzione sociologica del modello famigliare italiano. Prende atto dei cambiamenti già avvenuti e di quelli in atto, disciplinando fattispecie famigliari che esistono da tempo e che ipocritamente chiama formazioni sociali specifiche. La legge Cirinnà è la soglia minima sotto la quale non è possibile andare pena la dignità di quelle famiglie che vuole tutelare.
Un’eventuale bocciatura sarebbe una sciagura che riporterebbe l’Italia socialmente indietro di trent’anni, proprio dove le mogli e madri del Family Day e i padri fantasmi da bar vorrebbero tornare.

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Strategia non troppo occulta per bocciare le unioni civili https://blogs.gay.it/senza-peccato/strategia-per-bloccare-unioni-civili https://blogs.gay.it/senza-peccato/strategia-per-bloccare-unioni-civili#comments Wed, 20 Jan 2016 15:16:56 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2417

Cosa nasconde l’offensiva lanciata da Repubblica un paio di giorni fa? Dopo i dubbi sulla stepchild adoption, il quotidiano ha insinuato ombre di incostituzionalità sulla legge che sarà discussa in Senato dal 28 gennaio. Secondo l’articolo sarebbe il Quirinale a porre questioni in merito a presunte confusioni con il matrimonio stabilito dalla Costituzione italiana, che il giornale, in perfetta aderenza alle opinioni erronee dei peggiori ultracattolici, riterrebbe riservato solo a coppie eterosessuali. Secondo Repubblica, quindi sarebbero opportuni emendamenti per distinguere il più possibile la legge sulle unioni civili promossa dalla senatrice Monica Cirinnà dal matrimonio come previsto nell’ordinamento italiano.

Il pezzo si fonda su due falsi storici:

  1. Una legge sulle unioni civili (e tantomeno una sul matrimonio egualitario) non andrebbe contro l’art. 29 della nostra privilegiCarta, perchè la sentenza n.138 del 2010 della Corte Costituzionale non dice assolutamente che il matrimonio in Italia è riservato a coppie formate da persone di sesso diverso, anzi, afferma che è il Parlamento che deve scegliere la modalità per tutelare le famiglie composte da omosessuali, come già avviene in molti paesi europei. I padri costituenti certamente non prevedevano l’estensione del matrimonio a cittadini dello stesso sesso, così come non ponevano in dubbio l’indissolubilità del matrimonio con l’istituto del divorzio. E’ significativa però la scelta di non includere nel testo alcun riferimento al sesso dei coniugi.
  2. Il Colle non ha posto alcuna questione in merito ad una legge che ancora non è stata neppure discussa. Eventualmente Mattarella potrebbe non firmarla una volta approvata da Senato e Camera e rimandarla al Parlamente per una discussione, ma nulla più.

bagnascoSi cerca di spostare l’attenzione dalla questione specifica della stepchild adoption a dubbi su tutto il disegno normativo, per sostenere emendamenti che saranno presentati da ogni parte politica (Pd compreso) che annacqueranno una legge che già per come è formulata appare limitante, visto che non equipara le coppie LGBT a quelle eterosessuali e le definisce formazioni sociali specifiche. Nel bel mezzo della discussione a Palazzo Madama si svolgerà il Family Day a cui il Presidente della CEI Bagnasco ha dato il placet, cercando di dettare l’agenda delle priorità da affrontare al Parlamento e a Renzi. Un atto inaudito in qualunque nazione civile europea, considerata invece una notizia da riportare senza commenti in Italia. Tra Family Day degli impresentabili Adinolfi e Miriano e l’endorsement della Chiesa, è molto probabile che alcuni emendamenti finiranno per essere approvati.

C’è un accordo occulto per far saltare la legge Cirinnà? Qualsiasi emendamento peggiorativo porterebbe il Movimento 5 Stelle e Sel a negare il voto favorevole come già annunciato da tempo e considerato i malpancisti e il no in ogni caso di Ncd e Forza Italia, la Cirinnà potrebbe essere bocciata definitivamente.

E’ questo lo scopo di una campagna mediatica che tra bufale clamorose, sondaggi fittizi e insulti omofobi sembra voler cirinnàpreparare l’opinione pubblica ad accettare un disegno politico già scritto? Una bocciatura del DDL Cirinnà non sarebbe un dramma per la tenuta del Governo, visto che Renzi potrebbe scaricare la colpa proprio sui grillini e rafforzerebbe il ruolo del partito fantasma di Alfano, pronto ad attribuirsene il merito davanti ai fedeli ultrareazionari.

Sarebbe una sconfitta totale per la comunità LGBT, invece, colpita al cuore da una bocciatura che sancirebbe la rovinosa fine di battaglie tutte focalizzate negli ultimi anni all’approvazione della timida legge che disciplina le unioni civili omosessuali.

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La verità, vi prego, sull’utero in affitto https://blogs.gay.it/senza-peccato/verita-utero-in-affitto https://blogs.gay.it/senza-peccato/verita-utero-in-affitto#comments Fri, 15 Jan 2016 05:46:03 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2344

utero5Il mondo cattolico può tirare un sospiro di sollievo, l’emergenza dell’ideologia gender è rientrata. Ora il pericolo è l’utero in affitto.
Del fantomatico gender nessun avanposto ultracattolico ne parla più, evaporato come neve al sole. Ora che serenità negli asili, dove i bambini di quattro anni non sono più costretti a imbarazzanti lezioni di masturbazione. Che pace nelle scuole elementari, con scolaretti liberi di non indossare le mutandine di pizzo delle compagne.
I genitori possono rilassarsi e smettere di condividere catene di sant’antonio su WhatsApp. Il gender non esiste più, sostituito da una minaccia più grave e incombente: l’utero in affitto. Bambini rubati da bruti incaricati di piombare nelle case di inermi fanciulle intente a partorire il loro pargolo. Neonati strappati dalle braccia amorevoli di madri disperate. Uomini egoisti e capricciosi che pretendono figli altrui e di cui ne vogliono anche il riconoscimento sociale.

utero3Vuoi mettere che figata scatenare il buzz marketing su un argomento molto più figo dell’impalpabile gender? La tratta di bambini, con tanto di foto spaccacuore di pargoli frignanti è un sempreverde che cattura l’attenzione di nonne, destroidi, ignorantacci funzionali, alti prelati e politici pronti a indignarsi per qualcosa che non esiste.

La lotta al DDL Cirinnà ora è tutta incentrata sull’articolo 5, quello che riguarda la stepchild adoption, o adozione del figlio del partner. Questa fattispecie è stata introdotta in Italia nel 1983 (sono passati trent’anni, Adinolfi è arrivato un filo in ritardo) e riguarda quelle coppie sposate nelle quali è presente il figlio di uno solo dei componenti. In assenza del genitore naturale, il minore può essere adottato dal coniuge e diventare quindi suo figlio con tutti i doveri che il nuovo genitore per legge si assume. Nel tempo, l’adozione del figlio del partner è stata estesa anche alle coppie eterosessuali non sposate, sempre dopo un intervento del giudice.

La legge sulle unioni civili non fa altro che estendere questa normativa anche alle coppie omosessuali con figli, dunque non crea alcun istituto nuovo, semplicemente applica a queste famiglie una possibilità che è già concreta per tutte le altre. La legge non riguarda la modalità con la quale questi bambini sono venuti al mondo, perché disciplina situazioni già esistenti e il suo intento è tutelare proprio i soggetti più deboli, quei bambini cui riconosce legalmente le due figure genitoriali che già hanno.

utero2E l’utero in affitto cosa c’entra? Nulla, perché la legge che sarà discussa prossimamente non riguarda questa pratica già vietata in Italia dalla legge 40. La nuova moda di deputati cattodissidenti e fedelissimi del Papa dell’ultima ora è quella di affermare che la Cirinnà legittimerebbe la GPA.

Siccome una legge non è un’opinione e neppure una partita a poker dove si può bluffare, è chiaro che non esiste la legittimazione indiretta di qualcosa per la quale una normativa ad hoc preveda un divieto esplicito. Lo capirebbe un bambino, perché fingono di non saperlo quei politici che in teoria di diritto dovrebbero masticare abbastanza?

La questione dunque non è se la Cirinnà potrebbe consentire la nascita nel nostro Paese di bambini tramite una pratica eticamente discutibile, perché la risposta è già chiara. La domanda giusta è: vogliamo tutelare i bambini figli di coppie omosessuali o no?

La malafede si può tagliare con un coltello, ma a forza di andare a messa e ascoltare conferenze utero1dell’Avvocato Amato e del pokerista Mario Adinolfi, molti cattolici si sono bevuti il cervello abboccando ad una mistificazione con i fiocchi. Per difendere bambini non attaccati da nessuno, lasciano indifesi i bambini stessi.

Ma perché stupirsi di questa contraddizione? L’intento degli avamposti cattofanatici è lampante: mandare in vacca il disegno di legge agitando feticci dal sicuro appeal mediatico. E ciò che fa specie e dà la misura del valore sociale e culturale dell’Italia è che ci stanno pienamente riuscendo.

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