Luca ha due papà – Gay.it Blog https://blogs.gay.it I migliori Blog LGBTQ in Italia Mon, 13 Feb 2023 16:32:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Un nuovo giorno: è tutto da rifare, da distruggere e riconquistare https://blogs.gay.it/michele-giarratano/un-nuovo-giorno-tutto-da-rifare https://blogs.gay.it/michele-giarratano/un-nuovo-giorno-tutto-da-rifare#comments Wed, 17 Feb 2016 03:16:37 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2750

Oggi è una data importante per la mia famiglia: io e mio marito Sergio festeggiamo (da lontano, lui a Roma e io a Bologna) 10 anni di vita insieme.

michele_giarratano_sergio_lo_giudice
Dieci anni in cui faticosamente siamo riusciti a costruire la nostra famiglia, facendo enormi sacrifici e viaggiando da un capo all’altro del mondo (e avendo la possibilità e la fortuna di poterlo fare fra l’altro, a differenza di tante altre coppie).
Dieci anni in cui nel nostro Paese nulla è cambiato e in cui la nostra famiglia tuttora non esiste né ha alcun diritto. Dieci anni di lotte, di corse ad ostacoli e di traguardi spostati sempre più in là, quando sembrava di essere ad un passo.
Come ieri, con la scelta di un partito di non votare il famoso “canguro.

cirinnà_canguro
Oggi speravo che io e Sergio non avremmo solo festeggiato i nostri 10 anni insieme, ma anche il primo passo verso l’uguaglianza delle persone gay e lesbiche in Italia, un primo passo verso l’uguaglianza delle nostre famiglie.
E invece con quello che è successo ieri tutto nuovamente è in bilico, a rischio, e in particolare la stepchild adoption, che permetterebbe a Luca e centinaia di bambini di avere pari diritti e dignità degli altri loro coetanei.
Che tristezza! Che amarezza!
Per fortuna Luca non ha nemmeno due anni, altrimenti, se fosse più grande, come potrei trovare le parole giuste per spiegargli che in questi giorni ci sono dei “signori” che fanno a braccio di ferro, ripicche fra partiti, e giocano sulla sua pelle e su quella di centinaia di bambini e famiglie a cui vengono negati diritti senza alcun motivo?
La storia si ricorderà di tutte e tutti loro.
E’ una magra consolazione lo so… ma lasciatemi almeno questo.

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/un-nuovo-giorno-tutto-da-rifare/feed 2
Non sarò il cacciatore che spara ai “leoni da tastiera” https://blogs.gay.it/michele-giarratano/leoni-da-tastiera https://blogs.gay.it/michele-giarratano/leoni-da-tastiera#respond Fri, 05 Feb 2016 12:18:17 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2640

Il più delle volte non mi trovo d’accordo con Selvaggia Lucarelli e soprattutto con certe sue modalità, ma condivido in pieno il modo in cui chiama le tante persone che la insultano nascosti dietro ad uno schermo: “leoni da tastiera“.

In queste settimane il dibattito sulle unioni civili (e in particolare sulla stepchild adoption e – senza che vi sia un senso e un nesso – anche sulla gestazione per altri) si è acceso sempre di più fino a diventare infuocato. Si sono accesi i riflettori ed è iniziato il circo mediatico a cui tante famiglie, fra cui la mia, si sono trovate loro malgrado costrette a partecipare per far comprendere meglio la nostra realtà, i nostri bisogni, le discriminazioni vissute quotidianamente.

giarratano_lo_giudice_famigliaLa mia famiglia, per il ruolo che ha mio marito, probabilmente in queste settimane è stata quella più sotto i riflettori, quella più passata al setaccio di sante inquisizioni, quella giudicata senza pietà da quelli “contro” ma anche da quelli “a favore” che magari non si espongono ma sono pronti a giudicare l’operato degli altri. In definitiva, direi che la nostra famiglia è stata particolarmente gettonata da parte di tanti, pure troppi, “leoni da tastiera“. Io non sono un personaggio pubblico e se ho scelto, limitatamente, di rendermi visibile e rendere visibile la mia storia, la mia vita, i miei affetti più cari, l’ho fatto solo per dare un messaggio positivo, in particolare a coloro che sperano di avere un giorno una famiglia e realizzare i propri sogni.

Il fatto che io abbia scelto di essere visibile, però, non può e non deve giustificare tutta una serie di attacchi beceri. Non intendo tollerarlo e, dunque, ho fatto e farò tutto quello che è nelle mie possibilità per difendere me stesso e la mia famiglia, dal bloccare le persone sui social network al querelare chi oltrepassa il limite. Dopo l’intervista di martedì sera al Le Iene e una sequela di offese che mi hanno tolto energie, sono arrivato a disattivare il mio profilo Facebook per qualche giorno anche soltanto per ricordarmi che la vita reale è un’altra ed è l’unica che merita davvero i miei sforzi, il mio impegno e le mie attenzioni.

facebook

Non mi sento una vittima, per carità, ma il livore che ho vissuto sulla mia pelle in questi giorni e che in generale vedo quotidianamente sulla pelle di tante e tanti altri mi spaventa: perché è figlio di ignoranza e frustrazione. Oppure figlio di quella che Hannah Arendt chiamava “banalità del male”. Le critiche sono sempre valide, ma penso che davvero l’uso di certi mezzi tecnologici ci abbia fatto perdere di vista quella che in gergo giornalistico chiamerei “continenza formale”.

michele_giarratano_sergio_lo_giudice_figlioIo sono il primo, ad esempio, a non avere apprezzato la mia intervista a “Le Iene”, perché con i tantissimi tagli che sono stati fatti il significato delle mie risposte è stato letteralmente stravolto. Ma, da spettatore, sia che io fossi stato d’accordo o meno con quello che si diceva in quell’intervista, non mi sarei mai sognato di iniziare a dire delle cose inenarrabili ad una persona che non conosco, che non ho mai visto e la cui unica colpa è quella di aver parlato della sua famiglia in tv. Alcuni mi dicono che non rispondendo alle accuse e alle critiche dei detrattori faccio il loro gioco… ma sapete che c’è? Io non voglio cambiare me stesso. Non voglio trasformarmi in cacciatore che spara a questi “leoni da tastiera” o “conigli nella realtà” che siano.

Preferisco immaginarmi gazzella che corre più veloce, verso la libertà.

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/leoni-da-tastiera/feed 0
Caltanissetta: bellissima lettera di una mamma lesbica a #svegliatitalia https://blogs.gay.it/michele-giarratano/caltanissetta-svegliatitalia-lettera-mamma-lesbica https://blogs.gay.it/michele-giarratano/caltanissetta-svegliatitalia-lettera-mamma-lesbica#respond Wed, 27 Jan 2016 12:50:24 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2525

Ho un caro amico, italiano, che vive a New York con suo marito. Hanno un ottimo lavoro entrambi, e si trovano bene negli Usa… eppure vorrebbero tornare a vivere in Italia. Vorrebbero ma non possono farlo: perché hanno un bellissimo bambino di quasi 4 anni e sanno che – se venissero in Italia – loro figlio perderebbe diritti e tutele che invece negli Stati Uniti sono loro garantiti.

famiglia_omosessualeSe vivi una condizione di discriminazione o mancanza di diritti non ti resta che emigrare, e questo vale nel piccolo o nel grande, e ce lo insegnano le tragedie contemporanee. Io stesso, probabilmente inconsciamente, ho scelto di lasciare la mia città natale (Caltanissetta, nel cuore della Sicilia) perché credevo che lì – per via della mia omosessualità – non sarei potuto essere felice. Forse mi sbagliavo o forse sarebbe stato davvero così: in ogni caso la mia vita sarebbe stata completamente diversa da quella che ho adesso, e non ci sarebbero Sergio e Luca. Dunque, ad ogni modo, le cose per me sono andate nel migliore dei modi.

caltanissetta_svegliatitalia_lettera_mamma_lesbicaCredo ci sia sempre un filo che ti lega al posto dove hai trascorso l’adolescenza e, dunque, non posso che essere orgoglioso nel raccontarvi che anche Caltanissetta era una delle oltre 100 piazze di #svegliatitalia: una piazza con bambini, anziani, famiglie, persone eterosessuali e soprattutto tanti ragazzi e ragazze. Sabato 23 Gennaio, in quella piazza, una giovanissima ragazza di nome Marta ha letto questa lettera che ha commosso tutti i presenti e che mi fa piacere condividere con voi.

 

É la lettera che una mamma lesbica dedica al proprio figlio non ancora nato:

caltanissetta_svegliatitalia_lettera_mamma_lesbicaCaro figlio mio, ti scrivo per chiederti scusa.
Scusa se quando starai male, o vorrai evitare un’interrogazione, non potrò venirti a prendere.
Scusa se non potrò venire con te quando la mamma starà male.
Scusa se non potrò firmarti l’autorizzazione per andare alla gita che tanto aspettavi.
Scusa se non potrò farti iscrivere in quella squadra in cui sognavi tanto di andare.
Scusa se quando starai male non potrò essere lì accanto a tenerti la mano.
Scusami per tutto.
Però devi sapere, amore mio, che viviamo in un Paese dove il politico ladro che si diverte con le bambine può essere padre; un genitore che violenta il proprio figlio o lo maltratta per la legge può essere un genitore; un alcolizzato che torna a casa e si chiude in stanza senza nemmeno salutare i propri figli, eh si… anche quello può essere un genitore.
Ed io invece, una donna che ha solo seguito il suo cuore, amando un’altra donna, per te sono e continuerò ad essere tua mamma, ma per la legge non sono nessuno.
Io chiedo solo che mi sia dato il dono più grande che secondo me la vita possa darci: la possibilità di scegliere.
E’ inumano che non sia data ad una persona la possibilità di farsi una famiglia; inumano strappare via il figlio ad una persona dopo la morte dell’altro genitore.
E’ inumano il Paese in cui viviamo.
Ma figlio mio sono io a chiederti scusa, perché nessuno di loro lo farà mai.
Resto sempre nella speranza di non doverti mai leggere questa lettera un giorno e di poterti dire, semplicemente, “ti voglio bene figlio mio.

Io credo che, comunque andranno le cose (e spero che vadano davvero nel migliore dei modi), Sabato 23 Gennaio – e in generale in queste settimane e in questi anni – abbiamo fatto la Storia. Si, perché siamo un’onda inarrestabile di persone vere, vive, che si battono non contro qualcuno (come la piazza del Family day che ci sarà Sabato 30 Gennaio) ma per dei valori di uguaglianza, giustizia e libertà.

L’Italia il 23 gennaio, con un milione di persone in piazza felici e colorate, ha dimostrato di essere civile. Adesso non resta a chi è seduto in Parlamento di esserlo altrettanto.

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/caltanissetta-svegliatitalia-lettera-mamma-lesbica/feed 0
Unioni civili: una battaglia da combattere tutti insieme https://blogs.gay.it/michele-giarratano/unioni-civili-svegliatitalia https://blogs.gay.it/michele-giarratano/unioni-civili-svegliatitalia#comments Fri, 22 Jan 2016 10:21:11 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2473

In queste settimane c’è chi ha provato a mistificare, a confondere le acque, buttare sabbia negli occhi, negare le evidenze…
tutto al solo scopo di non fare approvare una legge di civiltà che è solo un primo (piccolo) passo nella lunga strada dell’uguaglianza delle persone LGBT nel nostro Paese.

Che la strada sia tutta in salita lo dimostrano le stupide polemiche di questi mesi, orchestrate ad arte da chi vuole far rimanere l’Italia nel Medioevo, fanalino di coda di un’Europa che ormai riconosce a grande maggioranza matrimoni e adozioni gay.unioni_Civili

E queste polemiche (tirando in ballo, ad esempio, la gestazione per altri che non è normata nel ddl Cirinnà) sono state così ben architettate da rischiare in più occasioni di far dividere non solo l’opinione pubblica, ma perfino la comunità LGBT stessa!
Invece questo è il momento di essere uniti, lucidi, di non abboccare alle provocazioni quotidiane. E’ questo il momento di far sentire le nostre voci scendendo nelle piazze, per rivendicare ideali di diritti, civiltà, uguaglianza, giustizia, libertà e umanità.

unioni_CiviliMentre il prossimo 30 gennaio ci sarà una piazza in cui si manifesterà contro la felicità e la libertà di centinaia di migliaia di persone (una piazza che tuttora non saprei come spiegare a mio figlio), questo Sabato scenderemo nelle piazze di tutta Italia (ma anche in alcune città europee) per dare la sveglia al nostro Parlamento e al nostro Governo, perché come dice lo slogan “E’ ora di essere civilie non possiamo aspettare oltre . L’appello lo rivolgo anche, e soprattutto, alle amiche e agli amici eterosessuali, perché voglio che capiate che questa è una battaglia di civiltà come altre che dobbiamo combattere insieme, assieme a quelle a favore dei diritti delle donne, per i diritti dei migranti, a favore dell’eutanasia o dell’assistenza sessuale per le persone disabili… e tante altre! Combattere insieme queste battaglie ci rende umani e ci inserisce nel lato giusto della Storia.

unioni_Civili_scendiamo_in_piazza
Vi aspetto tutte e tutti sabato, a Bologna (dove saremo io e Luca) o in qualunque altra piazza sceglierete, ce ne sono davvero tantissime, di sicuro ce n’è una dietro casa dove potrete andare!

Ps: Domenica sera poi, se restate a casa a guardare la tv, sintonizzatevi alle 21.45 su RaiTre su Presa Diretta …. ci saremo (anche) io, mio marito e Luca!

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/unioni-civili-svegliatitalia/feed 1
Dietro l’affido rinforzato? Rischia di esserci solo omofobia https://blogs.gay.it/michele-giarratano/affido-rinforzato-omofobia https://blogs.gay.it/michele-giarratano/affido-rinforzato-omofobia#respond Sat, 16 Jan 2016 09:49:29 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2389

stepchild_adoptionFaccio una doverosa premessa, onde evitare strumentalizzazioni.
Questo mie riflessioni sono a titolo personale.
Parlo da padre di un figlio che in Italia vede riconosciuto legalmente solo uno dei suoi due genitori, e parlo da avvocato che da oltre 10 anni ormai si occupa di diritto delle famiglie e di tutela e diritti delle persone lesbiche, gay, bisex e trans, collaborando con le principali associazioni italiane e – da ultimo – con il portale Gaylex che in questi giorni sta rispondendo sul sito Gay.it ai tanti dubbi e alle tante domande sul disegno di legge 2081 (c.d. Cirinnà).

Credo che in una paese che si dichiara laico non si possano accettare oltremodo certe ingerenze e non si possa arrivare a scontri ideologici tanto forti quanto inutili e dannosi, come sta avvenendo in questi giorni con il tema delle unioni civili e, in particolare, delle stepchild adoption. Tanto più che a pagare le conseguenze di questi scontri ideologici sono proprio dei bambini.

papa_gay_figlio1La stepchild adoption è già un compromesso al ribasso.
Lo è intanto nel nome stesso: “adozione del figlio del partner”, quando in realtà questi bambini e queste bambine nella maggioranza dei casi hanno già due genitori (anche legalmente) dalla nascita, due padri o due madri, e solo uno dei due viene riconosciuto dalla legge italiana.
Lo è poi anche nei contenuti: essa infatti è per legge adozione “semplice” e non adozione “piena” e “legittimante” e fra le differenze vi è ad esempio quella che non estende il legame giuridico con i familiari dell’adottante.
Vi faccio un esempio pratico e illuminante: se una famiglia è composta da due madri con due figli, ciascuno figlio legale di una delle due, la stepchild adoption permetterebbe (sempre passando attraverso il tribunale per i minorenni, e non in modo automatico – ricordiamo anche questo) che ciascuna delle due madri non legali diventi legalmente genitore del figlio che legalmente prima era solo figlio dell’altra. Ma i due fratelli non diventerebbero fratelli per legge.

Il c.d. “affido rinforzato” proposto da alcuni senatori del partito democratico con un emendamento presentato in questi giorni, sarebbe un ulteriore compromesso al ribasso, inaccettabile per due serie di motivi: il primo è che diminuirebbe ancora di più le tutele per i minori fino a farle diventare quasi trasparenti, e il secondo è che le motivazioni che sono sottese a questa proposta sono evidentemente puramente ideologiche.
Sul primo punto è inutile evitare ripetizioni, e dunque vi rimando all’intervista fatta qualche giorno fa ad Angelo Schillaci con cui condivido l’impegno nel gruppo di legale di Famiglie Arcobaleno.
influenza_figli2Le questioni di tutela dei minori, per la quale si è mosso un numero impressionante di giuristi (già oltre 500, e in continuo aumento) molti dei quali prestigiosissimi come Stefano Rodotà in un appello lanciato in questi giorni, già di per sé è più che sufficiente a mantenere saldo il timone su una tutela minima come quella offerta dalla stepchild adoption.
Ma poi a rendere particolarmente odiosa questa proposta del c.d. “affido rinforzato” è l’ideologia che evidentemente vi è sottesa: fare in modo che ci sia un genitore di serie A con diritti e doveri pieni, e un genitore di serie B, affidatario, revocabile in qualunque momento, con meno diritti e meno tutele per se stesso e per i propri figli.
A chi giova? Certamente non ai nostri figli.
Giova soltanto a chi vuole fare in modo che nel nostro paese per legge non ci siano famiglie (che però nella società già esistono da tempo) con due padri o due madri.
Giova a chi vuole dare le briciole e continuare a discriminare le nostre famiglie, i nostri figli, le nostre vite.
Provate a farvi un esame di coscienza, care signore e cari signori, perché la verità dietro tutta questa operazione dell’affido rinforzato rischia di essere legata ad una parola soltanto, omofobia.

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/affido-rinforzato-omofobia/feed 0
Un genitore (im)perfetto https://blogs.gay.it/michele-giarratano/un-genitore-imperfetto https://blogs.gay.it/michele-giarratano/un-genitore-imperfetto#respond Wed, 13 Jan 2016 09:29:15 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2322
una_mamma_imperfettaOgni tanto mi capita di riguardare Una Mamma Imperfetta webseries di Ivan Cotroneo molto carina andata online un paio d’anni fa. Lo faccio perché è ben fatto, mi fa sorridere, e perché mi ricorda che essere un genitore perfetto è una chimera, e forse non è nemmeno salutare né per noi stessi né per i nostri figli.
Per anni ho cercato con tutte le mie forze di essere un figlio perfetto perché inconsciamente l’essere gay mi faceva sentire inadeguato, quasi in difetto nei confronti dei miei genitori: e allora cercavo di compensare con i successi, tanto più che dovevo competere con una sorella maggiore, lei davvero perfetta in tutto. Poi col tempo ho capito che io non avevo niente di sbagliato, che avevo diritto ad essere me stesso ed essere felice e che i miei genitori avrebbero dovuto imparare ad amarmi per quello che ero. E nel frattempo ho anche scoperto che mia sorella era lesbica e forse anche lei aveva sempre inconsciamente cercato di essere perfetta per questo (con risultati migliori dei miei). Sulla mia pelle dunque ho imparato che essere “perfetti” non è detto che ripaghi degli sforzi in termini di felicità… non sempre, non il più delle volte.
Da genitore quindi non voglio commettere questo errore. Come padre, in pratica, voglio sentirmi libero di poter commettere degli errori come fa qualsiasi altro genitore al mondo… Non che voglia impegnarmi a fare errori, sia ben chiaro; ma semplicemente non voglio vivere nell’angoscia di essere il padre perfetto. Anche perché, in ogni caso non si può essere genitori perfetti, l’errore è dietro l’angolo qualunque cosa farai. In questo esilarante post che mi è capito di leggere, Devorah Blanchor elenca i 36 modi per “incasinare” il proprio figlio!
papà_gayIo credo che l’importante sia cercare di fare il proprio meglio, con amore, senza sentire il peso del giudizio degli altri.
Il giudizio c’è e rimane: per noi, ad esempio, perché Luca cresce con due genitori dello stesso sesso, per di più uomini, in una società che in maggioranza continua ad assegnare agli uomini e alle donne specifici ruoli all’interno della famiglia. E credo che una delle cose che dia più fastidio delle nostre famiglie omogenitoriali, ad alcuni, sia proprio il fatto che esse scardinino l’arcaica divisione dei ruoli secondo cui la donna deve essere il care-giver, e l’uomo invece deve preoccuparsi di lavorare e sostentare la famiglia. Io e mio marito facciamo entrambe le cose, alternandoci a secondo del momento e delle esigenze. E senza che abbia un peso che uno dei due soltanto sia biologicamente o legalmente il padre di Luca.
 
In realtà nessun gesto d’amore è assegnato per natura. I figli vogliono soltanto essere amati, nutriti e portati al parco a giocare. I loro padri e le loro madri sono quelli che scelgono di amare ogni giorno, non importa che siano riconosciuti come tali da una signora in metropolitana.
 
genitori_perfetti
Dunque cari genitori, che siate in una coppia omosessuale o in una eterosessuale, che siate genitori single o in una famiglia allargata, il piccolo consiglio che mi sento di dare a voi (e in primis a me stesso) è: lasciamo stare i manuali per il genitore perfetto o il figlio perfetto, e impariamo a seguire un po’ di più il nostro cuore e il nostro istinto di genitore. Se faremo così, e daremo tutti noi stessi, sono sicuro che faremo un buon lavoro. E se non credete a me, allora, leggete questa bella lettera che Toni Hammer dedica alle mamme ma che – accantonati i ruoli di genere – direi che vada benissimo per qualunque genitore!
]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/un-genitore-imperfetto/feed 0
Un tranquillo (?) weekend tra femministe e crocifissi https://blogs.gay.it/michele-giarratano/femministe-utero-affitto-rozzano https://blogs.gay.it/michele-giarratano/femministe-utero-affitto-rozzano#comments Mon, 07 Dec 2015 10:26:15 +0000 https://blogs.gay.it/?p=2079

repubblica-stepchild-dic-2015Sarebbe dovuto essere un tranquillo week-end di inizio di dicembre, da stare in casa a farsi le coccole e bere il tè con i biscotti (deteinato per Luca) e preparare insieme l’albero di Natale.

Ma poi ecco che “SNOQ Libere“, una piccola parte del movimento di donne “Se non ora quando” lancia un appello pubblico contro la maternità surrogata sulle pagine di Repubblica… E allora il telefono di mio marito inizia a squillare all’impazzata e sono due giorni che regna il caos. Considerato che è evidente ai più che la maternità surrogata in Italia è illegale ed è comunque una possibilità che all’estero esiste da sempre… perché questo appello proprio adesso che si sta cercando di ottenere una legge sulle unioni civili e la stepchild adoption? No signore firmatarie, non ditemi che questa operazione è genuina. Lo sarebbe stata se fosse stata fatta 2 anni fa o in un futuro all’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili. Adesso invece è proprio un’operazione bieca che mette a rischio il lavoro fatto per garantire alle nostre coppie e ai nostri figli un minimo di diritti. State facendo in modo che i nostri rimangano ancora a lungo figli senza diritti.

festa_famiglie_blogIo però, scusatemi, ma oggi non voglio parlarvi oltre di questo tema su cui tanto è stato detto e tanto si dirà, su cui in tanti hanno verità assolute in tasca, persino uomini gay che pensano di sapere cosa sia giusto o sbagliato per delle donne. Se avete voglia di sapere cosa ne pensano altre donne, oltre a Snoq Libere, potete leggere la presa di distanza di Snoq Factory (la parte più numerosa del movimento Snoq), oppure l’intervista fatta da Repubblica a Danielle, che ha aiutato due papà italiani ad allargare la loro famiglia, oppure le belle parole delle donne di Famiglie Arcobaleno o infine la sempre illuminata e illuminante Chiara Lalli.
salvini-rozzanoIo invece torno all’argomento iniziale, il Natale, per ragionare insieme a voi di una vicenda dei giorni scorsi che mi ha molto colpito, quella di Rozzano.
Penso che la conosciate tutti quindi vi evito il lungo riassunto: due mamme volevano avere il permesso di entrare a scuola in orario di mensa e catechizzare i bambini con canti religiosi e il Preside ha negato il permesso.
Da lì si è scatenato l’inferno con tanto di Salvini davanti la scuola che si contendeva un presepe con La Russa e la Gelmini che cantava “Tu scendi dalle stelle…”, che se non fosse drammatico per la violenza che porta con sé questo atteggiamento sarebbe davvero comico.
Eppure non sono indignato per quei personaggi che sfruttano qualunque occasione per un po’ di visibilità, ma per quelle due mamme…
Con tutti i problemi reali che hanno le scuole italiane (riscaldamenti non funzionanti, mancanza di carta igienica e così via) perché si sta in silenzio sul resto e si crea invece un putiferio su una questione così ideologica? Non certamente per il bene dei bambini.

i-love-my-gay-dads-basePer i bambini non è tanto importante festeggiare il natale, la pasqua, la festa della mamma o la festa del papà (altri annosi problemi nelle scuole per i bambini orfani di un genitore o con due mamme o due papà), ma piuttosto è importante crescere in una società inclusiva, accogliente. Come possiamo stupirci, poi, del male che ci circonda se non ci impegniamo a costruire una società migliore?

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/femministe-utero-affitto-rozzano/feed 1
Il terrorismo ci fa riflettere…in che mondo crescera’ Luca? https://blogs.gay.it/michele-giarratano/terrorismo-fa-riflettere-in-che-mondo-crescera-luca https://blogs.gay.it/michele-giarratano/terrorismo-fa-riflettere-in-che-mondo-crescera-luca#respond Tue, 24 Nov 2015 10:43:35 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1982

terrorismo-parigi-1La strategia di chi fa terrorismo è proprio quella di fare leva sulle nostre più grandi paure tanto da trasformarle in terrore.
E in situazioni come quella attuale – post attentati a Parigi – è difficile far sì che la paura rimanga a livelli accettabili (un meccanismo capace di evitare i pericoli) senza sfociare appunto in terrore.
Io per primo in queste sere, ripensando a quell’orrore, ho avuto una paura profonda, malsana, che in certi momenti mi ha paralizzato i pensieri.
Mi sono domandato, in seguito agli ultimi atti di terrorismo: “In che contesto mondiale crescerà Luca? Crescerà in un mondo meno libero, meno accogliente, più diffidente e in preda a mille paure?“.
Io non voglio che sia così, e detesto chi in questi giorni le paure le alimenta invece che spegnerle, soffiando ulteriore vento sul fuoco del pregiudizio.

terrorismo-parigi-3Poi per fortuna mi è capitata fra le mani quella bella lettera piena di speranza scritta da un giovane uomo che ha perso la compagna – e madre di suo figlio – nell’attentato.
Quell’uomo ha la mia età e il suo bambino, rimasto orfano, ha la stessa età di Luca.
Non oso immaginare il dolore di quell’uomo e quanto sarà difficile per lui spiegare al figlio un giorno quello che è successo.
Non potrò mai sapere cosa prova, e posso solo lontanamente immaginarlo, perché ho avuto i brividi già al pensiero che Luca possa perdere me o Sergio in un modo così crudele e inaspettato.
luca_asilo_nido3E mentre provavo a immedesimarmi in una situazione tanto brutta ho pensato anche che, in effetti, se morissi io, di punto in bianco, Luca oltre a perdere me si troverebbe in una situazione paradossale… suo padre Sergio, infatti, per la legge italiana è considerato un perfetto estraneo. E cosa accadrebbe dunque?
Tutto sarebbe nelle mani di un giudice che potrebbe decidere che Luca non debba stare più con suo padre Sergio, come accade nel bel libro di Melania Mazzucco, “Sei come sei”.
Per colpa dello stato italiano, dunque, Luca si ritroverebbe orfano due volte.

Pensateci quando ragionate a proposito di “stepchild adoption si” o “stepchild adoption” no…

gay-portogalloNon permettete che ci siano ancora figli senza diritti, bambine e bambini discriminati tutti i giorni. Ormai in quasi tutta europa l’onda dei diritti ha travolto ogni pregiudizio, ultimo in ordine di tempo il Portogallo.
E mentre voi ci riflettete intanto io scaccio via i brutti pensieri facendo addormentare Luca: persi in questo abbraccio caldo sul lettone prima di addormentarci le brutture del mondo là fuori, il terrore e i diritti negati, non esistono… Ci siamo solo noi, e un amore che cresce ogni giorno.

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/terrorismo-fa-riflettere-in-che-mondo-crescera-luca/feed 0
#FIGLISENZADIRITTI: la campagna di Famiglie Arcobaleno https://blogs.gay.it/michele-giarratano/figlisenzadiritti-la-campagna-di-famiglie-arcobaleno https://blogs.gay.it/michele-giarratano/figlisenzadiritti-la-campagna-di-famiglie-arcobaleno#comments Wed, 11 Nov 2015 10:15:33 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1909

FullSizeRender-7In queste settimane in cui su tutti i giornali e in tutte le tv non si è fatto altro che parlare di Unioni civili e “adozioni gay” il risultato principale che si è ottenuto è stato quello di ingenerare una gran confusione, soprattutto sul tema della stepchild adoption, ormai divenuto campo di battaglia principale del ddl Cirinnà.
Fra proposte di trasformare l’adozione del figlio del partner in affido rinforzato, e richieste ai padri gay di fare passi indietro, infine, come ho già scritto giorni fa, si è perso di vista il punto centrale della questione: i diritti delle bambine e dei bambini coinvolti.
Per questo motivo oggi voglio dare spazio nel mio blog ad una bellissima campagna di Famiglie Arcobaleno che riporta al centro del discorso ciò che è davvero importante; campagna che ha letteralmente invaso in modo virale i social network incassando il sostegno di numerosi personaggi pubblici: #FIGLISENZADIRITTI.
Per farlo ho pensato di lasciar parlare direttamente Marilena Grassadonia, neoeletta presidente di Famiglie Arcobaleno, ponendole 3 semplici domande sulla campagna e sulle rivendicazioni ad essa connesse.
Marilena vive a Roma, ha 45 anni, è sposata con Laura, e insieme hanno tre figli.
Con un messaggio a Matteo Renzi su Twitter e una foto della loro bella famiglia hanno inaugurato la campagna.
Buona lettura!

figlisenzadiritti_1Marilena, perché questa campagna?
Per smuovere la percezione da parte dei politici e dell’opinione pubblica. Siamo in una stagione forse importante per i diritti civili in questo Paese e bisogna ristabilire la correttezza dell’informazione. Sentiamo spesso parlare di salvaguardare i figli di coppie gay e lesbiche e il primo diritto fondamentale che va loro concesso è quello di vedere riconosciuti i due genitori che hanno deciso di metterli al mondo. Vogliamo tutelare questi figli affinchè siano bambini come tutti gli altri. Non si possono fare discriminazioni tra bambini. La campagna è semplice: ci mostriamo, con le nostre immagini private di famiglie alla stregua di tutte le altre, mostriamo la nostra quotidianità per far capire che necessita degli stessi diritti delle altre famiglie.

A chi è rivolta la campagna?
In primis al segretario premier Matteo Renzi, che nelle sue primarie del 2013 aveva promesso unioni civili e step child adoption. Aveva anche menzionato Ernesto, il figlio di due sue collaboratrici, promettendogli che avrebbe avuto gli stessi diritti dei suoi figli. Ecco, noi non abbiamo mai cambiato idea, noi siamo stati e siamo ancora dalla parte di Ernesto. Ci sono centinai di bambini come Ernesto e il nostro legislatore non può più ignorarli, anzi deve concedere a loro di vivere in un Paese al pari degli altri Paesi civili europei, che hanno già legiferato in tal senso, da molto tempo. Tutti possono sostenere la campagna sui nostri canali Facebook e Twitter. La nostra è una battaglia di civiltà, il cui sostegno deve arrivare non solo dalla comunità LGBT, ma da tutta la società civile.

Schermata 2015-10-29 a 13_40_04(1)Qual è l’obiettivo delle Famiglie Arcobaleno?
La legge sulle unioni civili in discussione al Senato propone la “step child adoption”, ossia l’estensione della responsabilità genitoriale sul figlio biologico del partner; e, ci tengo a precisare, non l’adozione per i gay, come erroneamente riportano alcuni media. Noi chiediamo che non venga toccata la step child adoption, e soprattutto che non venga sostituita con la misura del ventilato “affido rinforzato”, promosso da alcuni senatori del PD e che, nel caso, sarebbe un istituto assurdo, inedito nell’ordinamento italiano e anche negli ordinamenti internazionali, un istituto che non tutelerebbe affatto i bambini, ma rischierebbe di allontanarli ancora di più dal proprio genitore sociale. La step child adoption non istituirebbe la genitorialità omosessuale, come dicono gli oppositori, quella già esiste ed è un fatto reale ormai nelle nostre città: ripeto vanno solo tutelati i bambini riconoscendo per loro anche il genitore non legale. Come ha detto qualcuno “i diritti sono di tutti, altrimenti sono privilegi”.

Dunque che aspettate? Condividete anche voi la campagna #FIGLISENZADIRITTI.

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/figlisenzadiritti-la-campagna-di-famiglie-arcobaleno/feed 1
Le ragioni della visibilità come coppia gay omogenitoriale https://blogs.gay.it/michele-giarratano/le-ragioni-della-visibilita-come-coppia-gay-omogenitoriale https://blogs.gay.it/michele-giarratano/le-ragioni-della-visibilita-come-coppia-gay-omogenitoriale#respond Tue, 27 Oct 2015 08:44:29 +0000 https://blogs.gay.it/?p=1833

milpridecuoriMentre scrivo questo post in riva al mare, circondato dal bellissimo paesaggio della maremma livornese e da centinaia di famiglie arcobaleno con bimbe e bimbi felici che giocano fra loro mentre “i grandi” discutono delle difficoltà che devono affrontare le nostre famiglie, mi sento quasi sospeso dalla realtà quotidiana che ci continua a negare diritti e ci costringe a lottare.

Come ho già avuto modo di dire io sono stanco di lottare, e non sono il solo. Ma chi ci darà quello che ci spetta se smetteremo di fare sentire le nostre voci, raccontare le nostre storie, mostrare i nostri volti? Si, perché il tema che voglio affrontare oggi è quello della visibilità, senza addentrarmi nelle polemiche dei giorni scorsi scatenate da chi sostiene che far sprofondare nell’ombra i padri gay aiuterebbe l’iter della legge sulle unioni civili. A quelle affermazioni credo che abbiano risposto già bene Andrea Rubera con la testimonianza pacata della storia della sua famiglia, una giornalista impegnata sul tema come Caterina Coppola e infine, fra i tanti, anche la presidente uscente di Famiglie Arcobaleno Giuseppina La Delfa che ha anche riportato il dibattito sulla Gestazione per altri nei giusti binari.

catania_pride1Io invece voglio tornare a spiegare la mia scelta di visibilità, e cosa significa per me vivere quotidianamente sotto esposizione mediatica insieme alla mia famiglia, e lo faccio riportando un pezzo di un precedente post di alcuni mesi fa.

Avendo scelto come compagno un uomo che è stato prima un leader del movimento lgbt italiano e poi anche un politico, io ho avuto sempre un rapporto abbastanza complesso con la visibilità: non tanto perché avessi problemi a esternare la mia omosessualità, ma perché in certi momenti la visibilità era imposta dai media e non cercata, e la mia privacy familiare veniva invasa senza che io ne avessi controllo.

Con gli anni, però, ho avuto sempre più consapevolezza di quanto fosse importante la mia visibilità, non tanto e non soltanto per me, ma soprattutto per gli altri, e lo testimoniavano le decine di messaggi ricevuti su FB di ragazzine e ragazzini che magari avevano letto la mia storia sul giornale locale di Caltanissetta o altrove e avevano avuto il coraggio di fare coming out oppure semplicemente avevano capito che la felicità poteva essere dietro l’angolo anche per loro.

pride_famiglieCon la nascita di Luca mi sono a lungo interrogato se fosse giusto o meno raccontare di noi, della nostra storia, della nostra quotidianità. Non è stata affatto una decisione semplice, perché stavolta non stavo decidendo solo per me, ma anche per lui. Mentre mi interrogavo mi accorgevo, comunque, che da un lato era praticamente impossibile riuscire a proteggere la sua privacy al 100% (e infatti la notizia della sua nascita è stata pubblicata da Repubblica mentre noi eravamo ancora negli Stati Uniti) e dall’altro che in un bilanciamento di pro e contro raccontare la nostra storia è, probabilmente, la cosa migliore che possa fare, e non soltanto per tutte le altre famiglie arcobaleno e per le coppie omosessuali che desiderano dei figli, ma anche per lui e, scusate se sembro presuntuoso, per l’intera società.

Lo vedo tutti i giorni, quando io e Luca incontriamo persone nella nostra vita: chi aveva dei dubbi sulla genitorialità gay vedendoci nella quotidianità spesso cambia idea, e lo stesso sta avvenendo con il blog… Mi scrivono persone che mi dicono che conoscere più da vicino una realtà che sembrava loro distante e non lo è, ha di fatto spazzato via i pregiudizi immotivati.

Mi auguro che questo piccolo contributo che posso dare raccontando di noi, dunque, serva anche solo in piccola parte a Luca e a tutte le sue coetanee e i suoi coetanei per vivere in una società migliore e più inclusiva e che dunque questo rischio di esposizione ne sia valsa la pena.

catania_prideNon è dunque una mania di protagonismo quella che mi spinge (a che pro poi?) così come mi accusano alcuni omofobi sui social, che vorrebbero appunto che le nostre famiglie si nascondessero, ma un bisogno di raccontarsi affinché gli altri possano comprendere la bontà di queste lotte e l’urgenza di una legge che tuteli le nostre coppie, le nostre famiglie e soprattutto i nostri figli.

Quello che ho scritto allora, e che confermo oggi parola per parola, non vuol dire ovviamente che io non selezioni con cura, insieme a mio marito, le modalità in cui la visibilità della nostra famiglia (soprattutto di Luca) emerge, né che io accetti passivamente qualunque intrusione nelle nostre vite, soprattutto quando rischiano di ledere nostro figlio e quando viene operata da chi tenta di screditare le nostre famiglie, da chi va in piazza per fare sì che una legge che ci tuteli non venga mai approvata, da chi costruisce muri e barricate.

PS: in coda a questo post, infine, permettetemi di fare un ringraziamento ad una persona che per 10 anni come presidente di Famiglie Arcobaleno ha impiegato davvero tutte le sue energie per lottare per le nostre famiglie, e che da donna si è spesa tantissimo per i padri gay e per una corretta informazione sulla Gestazione per altri: grazie Giuseppina! E buon lavoro alla neopresidente Marilena e al nuovo direttivo… c’è davvero ancora tanto lavoro da fare!

]]>
https://blogs.gay.it/michele-giarratano/le-ragioni-della-visibilita-come-coppia-gay-omogenitoriale/feed 0